La “media architettura”. Alla Biennale di Aarhus
È diretta da Martin Brynskov e si tiene in Danimarca dal 15 al 17 novembre. È una Biennale tutta dedicata alla media architecture. Con artisti, architetti, docenti…
Dal 15 al 17 novembre ad Aarhus, in Danimarca, architetti, artisti, accademici, esponenti dell’industria e studenti si ritroveranno per una tre giorni interamente dedicata al tema dell’architettura digitale: mostre, premi, workshop, cene di gala, lezioni.
Tra i conferenzieri invitati ai dodici talk, il media artist Ben Rubin, il designer Jason Bruges, l’architetto Bjarke Ingels, i Gehl Architects, gli United Visual Artists, l’italiano Antonino Saggio, il finlandese Erkki Huhtamo, il cinese Sanxing Cao e i danesi Uffe Elbaek e Andreas Lykke-Olesen.
Un programma pieno, intenso, che si concluderà con le premiazioni di cinque categorie specifiche: money architecture, partecipatory architecture, spatial media art, animated architecture e best future trend&prototype. Questo perché il tema dell’interfaccia dei nuovi edifici è più attuale che mai, così come il loro crescente ruolo urbano e la loro riconoscibilità nelle città contemporanee, attraverso facciate “parlanti”, luminose e interattive.
Tra le novità principali – oltre all’attenzione sempre maggiore al tema dell’interazione tra branche artistiche e nuove tecnologie – la mostra curata da Gernot Tscherteu, del Media Architecture Institute di Vienna, esposta fino al 15 dicembre, con sessanta tra i più rappresentativi esempi di media architecture esposti sotto forma di video, installazioni, immagini, modelli e prototipi. Una mostra che potrà essere innanzitutto navigata, attraverso un compendium per iPad scaricabile gratuitamente dall’Apple App Store, a conferma ulteriore di quanto il digitale stia sempre più entrando a far parte del mondo artistico e architettonico.
Giulia Mura
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