L’agenda festivaliera romana avanza. Questa volta è il turno del Pitigliani Kolno’a Festival, evento che si focalizza sul cinema ebraico e israeliano in tutte le sue declinazioni. I direttori artistici Ariela Piattelli e Dan Muggia hanno organizzato un’edizione speciale, ricca di titoli che negli ultimi due anni hanno riscosso successo di critica e pubblico nei festival di mezzo mondo, a partire da La sposa promessa (Fill the Void). Opera prima di Rama Burshtein, sarà presentato al festival da Hadas Yaron, vincitrice della Coppa Volpi come miglior attrice all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Il film, quasi interamente girato in un appartamento di Tel Aviv, è stato scelto da Israele per concorrere ai prossimi Premi Oscar e sarà distribuito in Italia dalla Lucky Red.
La serata inaugurale, invece, sarà affidata a Footnote di Joseph Cedar, vincitore del premio per la migliore sceneggiatura al 64esimo Festival di Cannes, vincitore di nove Ophir Awards e candidato ai Premi Oscar nel 2011. Si tratta di una tragicommedia con il tema dello scontro padre/figlio sullo sfondo dei rigidi principi del Talmud a Gerusalemme. Assolutamente da non perdere il film di Eran Kolirin, The Exchange. In concorso alla 68. Mostra di Venezia, è una specie di “manuale metafisico-cubista di approccio alla vita“. Le giornate ripetitive del dottorando Oded prendono all’improvviso una nuova luce. La sinistra impressione è che la vita delle persone, come le case che loro abitano, siano una variante di un destino comune quanto ironicamente inquietante. Allora ecco che una pioggia di polvere in controluce diventa uno spettacolo tra i più conturbanti. Gli angoli di osservazione si capovolgono e il mondo assume una nuova affascinante forma prometeica.
Tre i bio-documentari su registi ebrei nella sezione Storie di Cinema dedicati a Roman Polanski, Woody Allen e Stanley Kubrick. Tanti i documentari recenti come Profughi a Cinecittà di Marco Bertozzi, che racconta di quando, nel 1944, migliaia di uomini, donne e bambini, scampati alla guerra e ai campi di concentramento, trovarono rifugio negli studios di Cinecittà; o The Last Flight of Petr Ginz di Sandy Dickson e Churchill Roberts. Nel 2003 l’astronauta israeliano Ilan Ramon decise di portare con sé, nello spazio, un disegno di un bambino ucciso ad Auschwitz. La missione aerospaziale si concluse in tragedia.
Infine per il secondo anno consecutivo si terrà un laboratorio per le professioni del cinema per un confronto diretto Isreale-Italia. Ospite d’onore sarà il Dipartimento di Cinema e Televisione dell’Università di Tel Aviv. Tra i laureati in questo dipartimento si ricordano Ari Folman (Valzer con Bashir), Hagai Levi (In Treatment), Eytan Fox (Camminando sull’acqua), Yaron Shani (Ajami) e Savi Gavizon (Nina’s Tragedies). Undici volte i film del dipartimento hanno partecipato a Cinefondation, il concorso del Festival di Cannes dedicato agli studenti, diventando così la scuola più rappresentata al mondo. Sei film degli studenti della scuola sono stati finalisti al Premio Oscar e l’Associazione Internazionale delle scuole di cinema CILECT le ha conferito per tre volte il premio come Migliore Scuola.
Federica Polidoro
www.pitiglianikolnoafestival.it
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