Il Man dell’era post-Collu. Intervista con Lorenzo Giusti

Tutti o quasi davano per favorito, favoritissimo, un candidato isolano. E invece a dirigere il MAN di Nuoro ci è finito Lorenzo Giusti, orfano dell’esperienza dell’Ex3 a Firenze. Ci siamo fatti raccontare da lui com’è la situazione nel museo della Provincia di Nuoro: finanziamenti, nuova sede, mostre in programma e quant’altro.

Non tutti i mali vengono per nuocere, la crisi in cui è piombato negli ultimi tempi il progetto Ex3 di Firenze ti ha consigliato di provare per la direzione del MAN e alla fine sei risultato vincitore. Te lo aspettavi, lo volevi fortemente o hai fatto un tentativo senza avere particolari aspettative?
Mi affascinava l’idea di lavorare per qualche tempo in un contesto unico e atipico come la Barbagia, in un museo che aveva saputo ritagliarsi un ruolo nazionale nonostante la considerevole distanza geografica – e per certi aspetti anche culturale – dai centri maggiori. Quanto al resto, certe cose non ci si aspettano; ci si prepara, si tenta, a volte non va, a volte va.

Come era il bando e quale è stato a tuo avviso l’elemento che ti ha dato la spinta per vincere? All’epoca tutti i beninformati avrebbero messo la firma sulla vittoria di un candidato locale, sardo.
A differenza di altri concorsi, quello per il MAN, oltre a una certa esperienza come curatore, richiedeva precisi titoli di studio (laurea in storia dell’arte, specializzazione o master e dottorato). Il fatto di possedere questi titoli mi ha spinto a tentare. Per fortuna non ero tra i bene informati, altrimenti avrei potuto perdere un’occasione.

Quali sono i punti principali del tuo progetto al MAN?
Mantenimento di una vocazione contemporanea, sviluppo di una rete di collaborazioni nazionali e internazionali, focus su artisti e movimenti del Novecento, attenzione alla produzione artistica in Sardegna, conservazione e valorizzazione del patrimonio del museo. Insomma, tanti obiettivi, forse troppi per questi tempi di drastico ridimensionamento, ma non possiamo non tentare.

MAN 1 Il Man dell’era post-Collu. Intervista con Lorenzo Giusti

MAN – Nuoro

Al museo hai un ruolo prettamente curatoriale, non devi pensare a beghe burocratiche e amministrative. Questo assetto è ottimale o avresti preferito poter gestire tutti gli aspetti?
Il MAN è una istituzione della Provincia di Nuoro senza personalità giuridica. In una fase economica così difficile per gli enti locali e per i musei è forse utile che a coordinare l’attività generale siano gli stessi enti di riferimento, purché questo non soverchi l’autonomia di indirizzo culturale del museo.

Com’è oggi la situazione del MAN di Nuoro? Il museo è miracolosamente ancora esistente a dispetto della terribile crisi di finanziamenti che gli enti locali hanno dovuto subire e che ha portato alcune piccole realtà alla chiusura. Il MAN c’è ancora, ma con quale possibilità di manovra per te? Con quali fondi e con quali opportunità di trovarne di nuovi magari anche da privati?
Nel 2012 la capacità di spesa del MAN si è ridotta parallelamente a quella della Provincia di Nuoro. La Regione Sardegna è intervenuta a sostegno del museo con un contributo importante, la cui conferma per il 2013 è di vitale importanza. I contributi della Fondazione Banco di Sardegna sono rimasti invariati. Nel 2013 potrebbero entrare nuovi soggetti privati a sostegno di progetti e attività.

Hai deciso di stabilirti a Nuoro o stai facendo su e giù?
Generalmente rientro il fine settimana.

Ci saranno delle novità dal punto di vista allestitivo nell’organizzazione del museo? Hai cambiato o cambierai la disposizione degli spazi, l’esposizione della collezione, le aree dedicate alle mostre temporanee?
Sino alla fine di maggio continueremo a utilizzare la sede storica di via Satta per le mostre temporanee. In estate collocheremo la parte consolidata della collezione permanente dando vita a un nuovo percorso museale organizzato per autori di riferimento, sezioni tematiche e nuclei di collezioni in comodato.

Marino Marini Il Man dell’era post-Collu. Intervista con Lorenzo Giusti

Un’opera di Marino Marini

Il MAN negli anni scorsi aveva previsto un allargamento in spazi adiacenti. Questo progetto sta andando avanti? E al di là di questo ci sono delle novità quanto agli spazi espositivi di cui si può avvalere il museo?
I lavori nella nuova sede di piazza Satta sono quasi terminati. Dopo il collocamento della collezione nella sede storica, i nuovi spazi potranno ospitare le mostre temporanee e le attività didattiche e laboratoriali. La sede è bella e versatile.

A livello di mostre cosa stai preparando per l’annata 2013?
Da poco si è chiusa la retrospettiva dedicata a Werner Bischof. Il 14 dicembre abbiamo inaugurato due mostre incrociate che rivisitano la figura del cavaliere: Marino Marini e Post scriptum, con lavori di Tania Bruguera, Salla Tykka, Nedko Solakov, Anri Sala, Carolina Saquel, Pietro Mele e Alberto De Michele. Queste due mostre rimarranno in piedi fino alla fine di febbraio. Successivamente, con Simone Menegoi, presenteremo un progetto articolato sui rapporti fra scultura e fotografia nell’interpretazione che ne danno alcuni artisti internazionali, per lo più under 40. In estate, come ho detto, ci concentreremo sul nuovo percorso museale e su un programma di residenze in collaborazione con alcune realtà della Sardegna centrale. Altri progetti per l’ultima parte dell’anno sono in via di definizione.

Massimiliano Tonelli

www.museoman.it

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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