Being Todd Selby
Avere un’idea e tentare di realizzarla, di questi tempi, è l’investimento più sicuro che si possa fare. Avere un demone di creatività e curiosità che da dentro ti spinge a inventare ti dà la possibilità di andare avanti, specie quando fuori piove, e non sai quando smetterà. Un’idea, oggi più che mai, ha un valore. Non ci credete eh? Beh, mettetevi comodi e ascoltate la storia di Todd Selby.
Fotografo, illustratore e giornalista di moda, Todd Selby nel 2008 decide di fotografare i suoi amici all’interno delle loro case e dei loro spazi creativi e di pubblicare tutte le foto sul sito TheSelby.com. Quelle immagini così fresche e nuove piacciono talmente tanto che, nella casella e-mail di Todd, iniziano rapidamente a piombare migliaia di richieste da tutto il mondo: sono visitatori che vogliono essere fotografati nella propria casa e pubblicati sul sito.
Il sito web di Selby, con i suoi 100mila visitatori unici al giorno, diventa “influente” e così arrivano puntuali le aziende a chiedere di collaborare. Parliamo di brand come Nike, Louis Vuitton, Ikea e Microsoft, per citarne alcuni. Il sito diventa un libro: The Selby Is in Your Place, che comprende le immagini degli spazi di vita di circa trenta creativi e intellettuali di tutto il mondo, da Londra a Parigi, da New York a Tokyo. Todd inizia a collaborare con l’Observer e con il New York Times Magazine. Proprio per quest’ultima testata, Todd sposta la sua attenzione sul mondo del cibo. Un’altra idea. Un altro progetto.
Nasce Edible Selby, una raccolta d’immagini di persone che hanno espresso la propria creatività tramite il cibo, immortalati nelle cucine, nei locali, negli orti, nelle gastronomie di tutto il mondo. Non si tratta di chi fa il cibo migliore, Edible Selby non è una guida alle eccellenze, ma comprende coloro i quali hanno una certa personale visione estetica del food. Non ci sono chef inamidati che tagliano verdure nelle loro luccicanti cucine in acciaio inox, ad esempio. Ci sono pescatori, artisti, cuochi, panettieri, cioccolatieri e chiunque abbia una sfegatata passione per il cibo.
Edible Selby è un libro che riesce a raccontare, come mai prima d’ora, il mondo dei foodie. Quelli veri. Quelli che hanno un rapporto speciale con il cibo, fatto di passione e buona volontà. Todd ha girato il mondo, mosso dalla sua idea e dalla sua passione per il mangiare e ha raccolto minuziosamente tutte le suggestioni. Dalle immagini, dalle illustrazioni e dalle q&a che corredano ogni ritratto guizza tutta la sua passione per la materia. Che sia forse perché, dopo essersi occupato di design, moda e arte, Todd ha cercato di applicare il suo sguardo indagatore al cibo come pura creatività?
Con questa chiave di lettura allora vale tutto, e si scardina il polveroso e antico meccanismo dei libri di cucina: a metà tra magazine, libro di illustrazioni, book fotografico, quaderno di appunti, un diario visivo culinario e un raccoglitore di ricette, Edible Selby mostra finalmente quanto sia in ebollizione il mondo del cibo oggi. Un mondo giovane, cool, pieno di idee, storie, persone. Dannatamente hipster, stiloso, contemporaneo.
Qui finisce la prima parte della storia di Todd Selby, e chissà cos’altro ci riserverà in futuro. Se volessimo dare un titolo diverso a questo articolo, potremmo chiamarlo “come fare in modo che l’hobby del mangiare si trasformi in una sfavillante carriera”, ma sarebbe troppo facile per raccontare la storia di un ragazzo che si definisce “nosy, hungry, traveling, photographer“. E che ammette di avere due difetti: lavorare e mangiare troppo. A volte, per trovare quel demone salvifico o quell’idea – chiamatela come preferite – non serve andare poi così lontano.
Martina Liverani
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #10
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