In plastica o in vetro. In cilindri o coni. In cubi, palle, ellissi e spirali. Coperta di strass e diamanti, placcata d’oro, griffata Armani. Cura le malattie come l’acqua santa, riduce il rischio di Alzheimer. Ti fa uscire di prigione senza passare dal via. È l’acqua delle star, quella dei presidenti e si ritiene che un certo scienziato ne abbia fatto uso prima di un’importante scoperta. In realtà era il contenuto del Sacro Graal e un uso prolungato, quando non stimola la diuresi, può avere come effetto collaterale la vita eterna.
A volte si tratta di operazioni di marketing. In altri casi il prezzo è giustificato dall’esiguo numero di litri che se ne possono estrarre. Quello che comunque cercano i consumatori di questo genere di prodotti, oltre alla decantata straordinarietà delle proprietà organolettiche, è l’esclusività dell’oggetto.
Fiji, ad esempio, che si può comprare ovunque negli Stati Uniti, è un’acqua speciale perché, oltre ad avere un persuasivo packaging esotico, “è imbottigliata sull’isola di Viti Levu. Per garantire la sua purezza viene estratta dalla sua camera di roccia primitiva a 1.500 miglia dal contenente più vicino da un sistema ermetico e direttamente imbottigliata, trattenendola perfino dal contatto con l’aria, fino al momento in cui non si svita il tappo“. Come resistere a un richiamo del genere?
La spagnola Mondariz ha un logo che assomiglia a quello di una nota casa francese di essenze e saponi. Era un lusso sin da prima dell‘Impero Romano e “il sodio contenuto nella sua composizione è proprio il bicarbonato giusto per favorire la circolazione arteriale e ridurre l’ipertensione“. Poi ci sono le tanto decantate acque gallesi. Heatrsease nasce nel cuore verde delle colline. Ma se la si desidera della zona orientale, allora va scelta la Llanllyr. La sorgente era di proprietà di un monastero già nel 1180. La sua caratteristica acidità del 5,75 è accompagnata da un bassissimo contenuto di sali che la classifica tra le acque più pure della regione. La sua bottiglia sofisticata le ha fatto guadagnare notorietà tra i più quotati intenditori.
La famosa Ty Nant, l’acqua pluripremiata in vetro blu cobalto, simbolo di grande raffinatezza, fu presentata al Savoy di Londra nel 1989. Ty Nant ha legato il proprio marchio a prestigiose attività di sponsorizzazione, film, telefilm ed eventi in tutto il mondo. Fornitore ufficiale di acqua in eventi sportivi, musicali, legati al mondo dell’arte e della moda, tra cui negli ultimi anni la Louis Vuitton Sailing Cup, Stella Artois Tennis Championships, London Fashion Week, MTV Awards, MOBO Awards e la Biennale di Venezia. E la sua diretta evoluzione è la TAU, che nell’antico idioma gallese significa “essere silenzioso“. Sviluppata per tenersi in linea con i trend del momento, ha vinto il premio Best in Glass al Bottledwaterworld Design Awards e da allora è distribuita in oltre 40 Paesi, in punti vendita selezionati ed esclusivi che sono i più sensibili alla ricerca dell’eleganza e del pregio in ogni dettaglio. Un prodotto dalle caratteristiche uniche che è diventato un vero e proprio “accessorio” di stile, richiesto per gli shooting di testate giornalistiche di alto profilo dedicate alla moda, al lifestyle e al design. I canali distributivi d’elezione di quest’acqua sono prevalentemente i grandi alberghi a 4 e 5 stelle, così come i ristoranti di design e tendenza.
Per chi invece desidera qualcosa di più incontaminato c’è l’acqua della Patagonia, uno dei pochi Paesi rimasti al mondo con foreste tropicali e ghiacciai ancora vergini. Nasce da una fonte in provincia di Neuquen e la bottiglia è stata progettata dal designer Plasmica Buro. È un’acqua pura, imbottigliata direttamente senza alcun contatto con l’ essere umano, favorendo così la possibilità al consumatore finale di poter avvertire la vera purezza della DiucoWater e della Patagonia.
Fa parlare di sé l’indonesiana Sjgos, ricca di aloe vera. Oppure la sudafricana Karoo, omonima del luogo da cui sgorga in origine: una vasta e misteriosa area conosciuta per la sua meteorologia estrema e i suoi gustosi agnelli. La sua eccellenza consiste nella quasi totale assenza di nitrati, che Karoo ha racchiuso in una bottiglia vincitrice del premio design 2006 di Bottled Water World. L’acqua buddista giapponese Finè zampilla da una sorgente originata, secondo la leggenda, dal bastone di un monaco. La 420 Volcanic Water nasce da una fonte neozelandese al di sotto del 42esimo parallelo. C’è poi l’hollywoodiana Bling H20 Tennessee, la più in voga fra le star, ideata dal produttore Kevin Boyd.
Non mancano acque vichinghe come la Blue Keld, naturalmente filtrata attraverso il gesso contenuto nel sottosuolo. Oppure danesi come la fonte sotterranea di Iskilde (“sorgente fredda”), che risulta dolce al palato. Quando nasce, nel cuore della Riserva Mosso, ha una temperatura inferiore agli 8 gradi celsius. È stata scoperta nel 2001 a più di 50 metri di profondità.
Tra le eccellenze italiane troviamo la nuova Lurisia, “destinata a un pubblico raffinato ed esigente, alla ricerca di emozioni, di momenti di piacere esclusivi, della massima qualità e bellezza. Un’acqua leggerissima che contiene pochissimo sodio ed è perfettamente compatibile con l’organismo“. Oppure la Valverde che vanta, oltre a un minimo residuo fisso, una bottiglia firmata Matteo Thun.
Recentemente è stato introdotto un nuovo marchio: Exousia Gold– The Water Experience, un’acqua di lusso che quando viene shakerata sprigiona particelle rigeneranti ai petali d’oro. Esistono ancora altre acque leggendarie come la Solán de Cabras, che sgorga in un anfiteatro naturale nella zona montagnosa della provincia di Cuencua. Si narra che per primo fu un pastore ad attribuire qualità medicamentose alle acque che avevano curato le sue capre malate. Sono oligometalliche, bicarbonate, ferruginose e calcio-litiniche. E già nell’antichità venivano vendute in ampolle come rimedio curativo. Note acque norvegesi si trovano tra i ghiacciai del sud, come la Vossè. Invece la Fonte Etrusca è riconosciuta tra le più leggere al mondo.
Alcune acque sono griffate da grandi stilisti come Armani e Iceberg. Di queste si decantano doti di eleganza, purezza e design, degni dei più prestigiosi concept store e design hotel. Tra le acque tedesche l’attenzione cade senz’altro su Liz, che si differenzia da tutte le altre fonti europee per un esiguo residuo fisso. Un’acqua con proprietà digestive adatta alle persone che praticano molta attività fisica e sport, capace di restituire moltissimi dei sali minerali dispersi attraverso la sudorazione. Ha un bassissimo contenuto di sodio ed è l’unica acqua tedesca in bottiglia che viene servita con il suo “tappo salvagoccia” come un’elegante bottiglia di vino. È la preferita dal famoso chef tedesco Juan Amador.
L’acqua minerale naturale della fonte Wattwiller è priva di nitrati e ricca di calcio: 1,5 litri di acqua Wattwiller contengono il 50% del fabbisogno giornaliero di calcio di una persona adulta. Inoltre la Wattwiller si caratterizza per la presenza di solfato e bicarbonato che agiscono in modo efficace sulle vie biliari. Limpida, pura, ma dallo spessore importante, è indicata nelle diete per il reintegro dei sali minerali, ma è adatta anche alle gestanti. La Ogo-Oxigen della Ogollife di Anversa coniuga la qualità del prodotto con un packaging unico: una bottiglia che è un’ampolla trasparente quasi evanescente, come una bolla dell’ossigeno che la compone. Si tratta di un’acqua minerale potenziata d’ossigeno puro: “Un consumo protratto di quest’acqua assicura la corretta idratazione e apporta enormi benefici all’organismo grazie al suo equilibrato contenuto di ossigeno. Intensifica le proprietà antibatteriche, rafforza le difese immunitarie, apporta un supplemento di energia alla massa muscolare ed esercita una attivazione del metabolismo del cervello. Aumenta la resistenza alla fatica, esplica una funzione preventiva nell’insorgenza di cellule cancerogene e favorisce i processi mentali, del pensiero e della concentrazione“.
Infine la più costosa, la Fillico (King and Queen Luxury Bottle edition), un’esclusiva linea di acqua minerale proveniente da Osaka, in Giappone. Può superare i 200 euro a bottiglia, sgorga ai piedi del monte Rokko, nella provincia di Kobe. L’acqua di questa sorgente è molto famosa poiché utilizzata per la produzione dei migliori sakè del Giappone. “È destinata a un pubblico assolutamente vip di tutto il mondo e per chi ama il lusso sfrenato o le collezioni esclusive“. La bottiglia realizzata con elementi Swarovski, ha i tappi placcati in oro e argento anch’essi incastonati con i cristalli.
Chi non ne avesse ancora abbastanza ha la possibilità di un ulteriore approfondimento nei water bar (attualmente una decina in tutto il pianeta), spazi dedicati ai degustatori delle acque provenienti dai quattro angoli del mondo, come il Bar à Bulles di Parigi o AquaBar, a luxury bottled water service di Beverly Hills.
Federica Polidoro
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