Reinterpretazione tecnologica dell’Inferno dantesco da Nicole Klagsbrun. Marco Brambilla offre una spettacolare opportunità di vedere il decorso dell’umanità in 3D. Il suo ultimo lavoro, Creation (2012), completa la sua trilogia Megaplex iniziata nel 2008. Attraverso gli appositi occhiali, lo spettatore è portato a vedere un sensazionale spettacolo di immagini e suoni lungo una gigante traiettoria rotante, dal Big Bang fino all’implosione totale per ricominciare come un puntino insignificante nello spazio.
www.nicoleklagsbrun.com
Un’atmosfera magica, a momenti melanconica. There are stars exploding around you, and there is nothing, nothing you can do…” Un mantra che ricorda la singolarità del nostro pianeta. Alla Luhring Augustine è arrivata l’ultima opera di Ragnar Kjartansson: 9 megaschermi, 13 casse audio, 270 metri di cavo elettrico per mettere in scena The Visitors. Per ogni schermo è prevista la performance autonoma di un musicista. La trasmissione in contemporanea dei singoli video compone un concerto che toglie il fiato. L’artista, sdraiato in una vasca da bagno, dirige l’orchestra, ripetendo in trance sempre la stessa frase, passando dall’allegro al tragico, semplicemente incantando.
www.luhringaugustine.com
Un nuovo Fontchamp! Ancora una sorpresa sudcoreana alla Ho Gallery. Hyungsub Shin nelle sue opere esplora lo spazio dietro e davanti come Fontana, ricordandoci allo stesso tempo inevitabilmente il Grande Vetro di Duchamp. Le opere che sembrano traforate da una pallottola, in realtà sono state diligentemente manomesse dai bisturi dell’artista per un’apparente distruzione che destruttura con estetica il senso dei materiali utilizzati.
www.galleryho.net
Disco fever. Coma asinchronico è il titolo della mostra personale di Gary Pennock. Anche l’AC Institute ha deciso di spengere le luci. Atmosfera notturna nelle due sale della galleria. Mentre uno spazio ospita una tenda/schermo in leggero movimento per proiezioni di colori dalle intenzioni ipnotiche, nella sala accanto c’è un video astratto dai pixel fluttuanti, capaci di creare un mal d’auto immaginario. Due opere che confermano la riuscita di Pennock nel sintonizzare composizioni temporali con i nostri sensi audio-visivi.
www.artcurrents.org
Six pack for Fuji. Più che una mostra, un grandissimo party per celebrare Photography, una collettiva di sei big della fotografia contemporanea: William Eggleston, Nan Goldin, Ryan McGinley, Martin Parr, Terry Richardson e Stephen Shore. Sei nuove serie fotografiche di ognuno realizzate con lo stesso strumento: una FujiFilm Camera (X Serie). La sfida lanciata dal curatore Ken Miller è stata portata a termine con sorprendente successo: nonostante la restrizione tecnica, ogni artista ha mantenuto la propria filosofia. I giovani fotografi di domani sono tutti sul campo, la crème della visual art newyorchese non manca.
www.aperture.org
From wax to resin. Continua a conquistare campo la stampa in 3D. Heather Dewey-Hagborg ha giocato un po’ a CSI raccogliendo materiale genetico per il centro di Manhattan e analizzandolo, reinventando con estro creativo l’identità dei presunti “proprietari“. Se apprezzabili sono la ricerca e i risultati tecnologici, rimangono dubbi sulla valenza artistica. Quello che resta è che le cere di Madame Tussaud rischiano di fare presto le valigie…
artonair.org/clocktower-gallery
Frightening… Comeun geyser islandese si staglia la pozzanghera bianca in mezzo alla sala espositiva. Atmosfera tropical/hitchcockiana composta da gocce d’acqua che cadono dall’alto a ritmo di tamburi… quindi un crescendo che culmina in una cascata furente per terminare in un silenzio misterioso. This is Sonic Fountain presso la 303 Gallery, opera di Doug Aitken, che si impone sulle altre in mostra quali la fontana di caramello liquido, ironica tautologia dell’arte in un momento di crisi, un tavolo-xilofono per ospiti annoiati e diverse installazioni a parete molto meno scenografiche.
www.303gallery.com
Tag it! L’evento più alternativo della settimana è decisamente la mostra personale del duo artistico How&Nosm presso la Jonathan Levine. 80 metri di fila per accedere allo spazio temporaneo, poi una folla di persone. A base di Coconut Water e Le Perrier, Late Confessions mette in scena sia i graffiti guernicani che due installazioni site specific, delineando la crescita tecnica e maturazione artistica dei gemelli baschi. Le due ali dello spazio sono state trasformate in tane e ospitano tutti i segreti del mestiere e una serie di libri d’artista.
www.jonathanlevinegallery.com
Teatro e arte. Una performance al buio ha inaugurato l’esposizione dedicata alle ultime opere pittoriche di Christine Gray al RARE Gallery. Tra neolitici, rune, meteoriti e altri artefatti arcaici si assiste a una performance teatrale in cui gli attori interpretano uno spettacolo fiabesco quanto surreale.
www.rare-gallery.com
Sarah Corona
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati