Dutch Architects Mapping
L’Olanda non è più quell’oasi fertile dove la cultura può essere coltivata indisturbata. Anche qui la crisi economica si fa sentire, con tagli netti. La produzione architettonica ne esce turbata e le incertezze demoliscono progressivamente un settore che sulle visioni del futuro trova la sua massima espressione. Ma la vivacità culturale, tipica dei creativi olandesi, non sembra essere scalfita irrimediabilmente. Ecco una mappatura degli studi “ibridi” più innovativi del momento.
Anne Holtrop è un architetto che ama far sconfinare la propria architettura nell’arte. Al motto di “qualsiasi cosa può diventare architettura”, la giovane olandese ha un metodo di lavoro molto intuitivo, che parte spesso senza un piano preciso. Dopo la laurea all’Academy of Architecture di Amsterdam, inizia ad avvicinarsi al mondo dell’arte collaborando con l’artista Krijn de Koning e il fotografo Bas Princen. Le sue opere spaziano dalla realizzazione di modelli a quella di edifici concettuali che partono da una base fortemente astratta. Nel suo repertorio troviamo proposte di residenze, musei e torri. Alla pratica affianca l’attività teorica. È direttore del master Studio for Immediate Spaces al Sandberg Instituut di Amsterdam ed è redattore di OASE, rivista indipendente di architettura.
Location: Amsterdam
Anno di fondazione: 2005
Partner: Anne Holtrop (1977)
Progetto: Villa Catalunya
Keyword: Concettuale
www.anneholtrop.nl
L’Atelier Van Lieshout è presente nella scena culturale olandese da quasi vent’anni con un lavoro di continuo sconfinamento tra arte, architettura e design. Il suo fondatore, Joep van Lieshout, è noto per la produzione estremamente variegata di oggetti di design al limite dell’opera d’arte, generati spesso da visioni utopistiche e critiche della realtà, vista sempre con spirito fortemente ironico. La sua cifra stilistica è un mix complesso di difficile catalogazione. Si passa dai primi oggetti in poliestere luminoso degli Anni Novanta ai prototipi di abitazioni mobili, dal product design su misura alle macro-sculture pubbliche fino ad arrivare alle ultime realizzazioni architettoniche fortemente integrate nella natura. Una combinazione sorprendente di eros, morte, black humor, ready made e sostenibilità.
Location: Rotterdam
Anno di fondazione: 1995
Partner: Joep van Lieshout (1963)
Progetto: Tempel
Keyword: No Limits
www.ateliervanlieshout.com
Boundary Unlimited è il nome scelto dalla taiwanese Tsaiher Cheng per rappresentare la filosofia progettuale che sottende l’operato dello studio: la ricerca urbana interculturale senza limitazione, che spazia tra Asia e Europa. Un ponte gettato tra due approcci diversissimi che la giovane Cheng ha imparato prima a Taiwan, dove ha iniziato la sua formazione, e poi ad Amsterdam, dove si è perfezionata presso il Berlage Institute. Il giovane studio, nato da appena tre anni, lavora a diversi progetti di ricerca, affiancati dalla progettazione urbana e del paesaggio. Il loro approccio all’architettura non può prescindere dalla dimensione urbanistica. Soprattutto quando questa definisce un tessuto prima ancora sociale che architettonico dove intervenire con precisione chirurgica e rispetto delle realtà locali.
Location: Amsterdam
Anno di fondazione: 2009
Partner: Tsaiher Cheng
Progetto: Amstel III mixed use
Keyword: Interconnessione
boundaryunlimited.wordpress.com
DUS architects è uno studio fondato da tre under 35 che lavorano insieme da quasi dieci anni sullo spazio pubblico, principalmente olandese, con installazioni, happening, eventi e mostre. Un approccio in cui l’architettura interagisce con l’ambiente urbano circostante attivando processi e interrelazioni sia di natura temporanea che permanente. Due gli ingredienti base del loro lavoro. Il “Design by doing” è il motto che sintetizza il metodo usato per stabilire un dialogo con la comunità, sviluppare il progetto e mettere tutti i soggetti partecipanti attorno a un tavolo. “Dall’inutile all’utile” è il secondo concetto che sfrutta il potenziale nascosto dietro i materiali ordinari riutilizzandoli in una nuova funzione sociale. In un’ottica di riciclo creativo, gli oggetti inutili acquisiscono nuovamente valore.
Location: Amsterdam
Anno di fondazione: 2004
Partner: Hans Vermeulen (1977), Martine de Wit (1977) e Hedwig Heinsman (1980)
Progetto: Buckybar
Keyword: Pubblico
www.dusarchitects.com
NIO architecten è uno dei più importanti studi di architettura conosciuti fuori dai confini olandesi. Da più di dieci anni, il fondatore Maurice Nio lavora producendo un linguaggio articolato, intenso ed espressivo in risposta alle sempre più complesse, multiformi e spesso conflittuali richieste dei committenti. Le sue architetture molte volte sorgono nei quartieri più difficili della città, spazi dimenticati e senza identità a cui Nio risponde con un programma al contempo pragmatico e visionario sempre molto incisivo a cui è impossibile rimanere indifferenti. È suo il progetto di ampliamento del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, in cui un nuovo livello circolare abbraccia la preesistenza regalando al complesso una nuova identità.
Location: Rotterdam
Anno di fondazione: 2000
Partner: Maurice Nio (1959), Joan Almekinders (1969)
Progetto: ampliamento del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
Keyword: Intensità
www.nio.nl
Onix è uno studio attivo da quasi vent’anni, fondato da Alex van der Berg e Haiko Meijer. Dopo le prime commesse in Olanda, ha aperto una nuova sede in Svezia, ampliando il portafoglio progetti a tutto il nord Europa. Il loro ambito di ricerca è focalizzato soprattutto sulle residenze, dalla villa unifamiliare ai complessi residenziali, fino all’ideazione di interi quartieri. Un repertorio fatto di forme geometriche semplici, quasi archetipe, dove è costante l’uso di materiali tradizionali impiegati con un linguaggio contemporaneo. Il legno è uno di questi, molto usato nella maggior parte dei progetti come marchio di fabbrica. Un’architettura essenziale senza fronzoli, ospitale e democratica sempre attenta alla sostenibilità ambientale.
Location: Groningen
Anno di fondazione: 1994
Partner: Alex van der Berg (1963), Haiko Meijer (1961)
Progetto: Chimney House
Keyword: Inclusivo
www.onix.nl
Zaira Magliozzi
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