Holly e Benji in gol alla Besana

Quello a Capitan Tsubasa, noto in Italia come Holly e Benji, è uno tra gli omaggi più sentiti all’interno del Festival Manga di Milano. Fino a fine luglio, alla Rotonda della Besana, una mostra che omaggia la storia del fumetto giapponese, da Hokusai a Naruto.

Per chi sia nato a partire dalla metà degli Anni Settanta e abbia mai avuto un qualche interesse per il pallone, l’estate del 1986 resta una data fondamentale. Di quelle da segnare negli almanacchi. L’esaltazione collettiva per il Mondiale in Messico gonfia strade, cortili e giardinetti di torme di ragazzini a correre dietro un Tango, mitico pallone del trionfo azzurro al Bernabeu edito in plasticaccia dura dalla Mondo.
C’è una sete di calcio inestinguibile: a dar da bere nel deserto arriva, allora, la geniale oasi Fininvest. Che piazza in pieno mese di luglio la prima serie di Holly e Benji, il primo anime mai dedicato al mondo del calcio: stressato, estremizzato, galvanizzato, pompato dalla straordinaria macchina retorica di una cultura narrativa commovente nell’esaltazione dell’eroismo. Le impossibili evoluzioni acrobatiche di Oliver Hatton si specchiano idealmente nella cavalcata di Maradona verso la porta dell’Inghilterra: per un’intera generazione è nascita del mito.

Bakabon di Fujio Akatsuka

Bakabon di Fujio Akatsuka

A oltre un quarto di secolo da quell’evento epocale, la prima edizione del Festival Manga di Milano non può esimersi dal celebrare degnamente l’immaginario di Capitan Tsubasa, come è conosciuto il nostro eroe dall’altra parte del mondo: l’angolo a lui dedicato è tra i pezzi forti dello show che la Rotonda della Besana ospita fino al 21 luglio in collaborazione con WOW Spazio Fumetto. Una porta da calcio a dimensioni pressoché reali, lo specchio interamente occupato da un video wall; sul dischetto del rigore una placca interattiva, davanti a te l’insuperabile Ed Warner: tiri un calcio all’aria ed entri, finalmente, nel sogno.
Disegni originali e filmati, videointerviste ai grandi autori del fumetto giapponese; una piccola biblioteca tutta da sfogliare e la sezione storica, che affonda le radici nell’esperienza del leggendario Hokusai, pioniere di un linguaggio espressivo nato nel XIX secolo con caratteri – vedi la divisione in strisce delle diverse tavole – che una volta codificati sono giunti fino ai giorni nostri.

Atom - copyright Tezuka production

Atom – copyright Tezuka production

L’evento sceglie l’etichetta di ‘festival’ in omaggio a una programmazione modulare: una sezione della Besana accoglie micro-temporanee, si parte dalla retrospettiva sul papà di Mazinga Z Go Nagai e si procederà a fine maggio con un focus sul personaggio di Naruto; ricco il calendario di incontri, workshop e dibattiti a tema, che prevedono anche la partecipazione di star del settore. Come il creatore della saga di Neon Genesis Evangelion Yoshiyuki Sadamoto o l’immancabile Yoichi Takahashi, papà di Capitan Tsubasa.
Stupefacente la collezione che testimonia il rapporto tra fumetto e magazine, con una infilata di periodici che parte dal dopoguerra e arriva alla più stretta contemporaneità; unico punto interrogativo sul dribbling elegante con cui ci si sbarazza del tema sesso, componente che attraversa in maniera trasversale la cultura manga. L’occasione era propizia per affrontare in modo serio e rigoroso l’argomento, non per appagare chissà quale lasciva pruderie – per l’eccitazione a buon mercato basta Pornhub – ma per dibattere su una percezione della sessualità così diametralmente opposta tra le due culture. L’impressione è che per evitare turbamenti ai ragazzini di oggi si sia privati quelli che lo erano nell’86 di ulteriori spunti.

Francesco Sala

milanomangafestival.it

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