The Hypnotic Kitsch. Cameron Gray, “troppo grande per cadere”. Parole del duo Roberta Smith e Jerry Saltz. Alla Mike Weiss Gallery, il suo ultimo solo show offre un’invasione di fluorescenze e immagini psichedeliche; videocollage degni di Arcimboldo per un’ininterrotta iper-stimolazione delle cornee degli spettatori durante l’intera esibizione.
http://www.mikeweissgallery.com/
La primavera di McCarthy. Arriva il terzo solo show dell’anno di Paul McCarthy, questa volta alla sede di Chelsea della Hauser & Wirth, che si aggiunge alle sculture esposte durante il 2013 in vari spazi pubblici di New York, fra cui il Balloon Dog alto 25 metri a Randall’s Island durante la scorsa Frieze Art Fair. La mostra è composta da videoperformance, multiple proiezioni che affrontano con crudezza il tema della violenza domestica; l’aggressività umana derivante dall’incapacità di controllare i propri impulsi sessuali e i derivanti traumi emotivi.
http://www.hauserwirth.com
Esoticità made in Home Depot. Organizzato da Alexander Ferrando, il group show Noa, Noa affronta lo scivoloso incontro fra imperialismo occidentale e le cosiddette culture primitive. Se concettualmente è giustificabile la presenza di ogni opera selezionata, esteticamente la mostra è quanto meno barcamenante. Dalla Metro Pictures Gallery è doveroso aspettarsi di più.
http://www.metropicturesgallery.com
Casa del popolo, quale popolo? La fondazione Casa del Popolo di Julian Schnabel apre per la prima volta le sue porte. L’opening semideserto permette agli sparuti visitatori di apprezzare lo spazio espositivo (pareti in legno, pavimento in catrame) quanto il solo show del britannico Nick Mead.
http://www.foundationcasadelpopolo.org
Eredità millenaria. Artisti discendenti di una cultura vecchia di secoli, quella ebrea che come ogni altra sta vivendo una fase d’incapsulamento e secolarizzazione. Siamo alla Zach Feuer, dove è in scena il group show Jew York.
http://www.zachfeuer.com
L’insostenibile grevità del terrorismo come musa. Il 18 ottobre 1977, quattro membri del gruppo armato RAF si “suicidano” dentro le celle delle prigioni di alta sicurezza dentro le quali stavano scontando le rispettive pene. Se uno di loro rimase gravemente ferito, gli altri tre morirono. L’episodio, che sconvolse e ancora provoca riverberi nella Germania di oggi, si è tramutato in un invito a fare arte per venti artisti selezionati da Birgit Rathsmann e in questi giorni in mostra alla Gasser Grunert. La curatela non solo è capace di creare un’eco e un dialogo fra il mondo di allora e una New York 2013 dai nervi facilmente tendibili per via della paura del terrorismo, ma ha anche il merito di avvicinarsi alla forza e all’impatto emotivo dei lavori realizzati da Gerhard Richter nel 1988 sul medesimo argomento.
http://gassergrunert.net/
Pelli nude per quali nudità? Corpi nudi immortalati non per suscitare desiderio, ma per essere rivelati, re-interpretati. Da questa intenzione selettiva è nato il group show curato da Mona Buhn. Siamo alla Flowers Gallery, dove fra i diversi grandi della fotografia contemporanea si segnalano gli scatti di David Dawson, Sarah Anne Johnson e Spencer Tunick.
http://www.flowersgallery.com/
Algidità d’ispirazione greco-romana. Gli ultimi lavori di Justin Samson alla Kravets Wehby Gallery. Lo show è la realizzazione di un’affinità elettiva, quella tra il freddo ispirato dall’osservazione dei marmi di statue classiche e il nevrotico vivere newyorchese affidato ai colori e alla gestualità impiegata per la realizzazione delle opere.
http://www.kravetswehbygallery.com
Le oscurità del legno. Ripensare i paesaggi e i suoi significati solitamente associabili. L’invito, partito da John Zinsser, è stato accolto dai 26 artisti selezionati. Siamo alla DC Moore Gallery, dove è di scena un group show che affronta dignitosamente un soggetto storico quanto in via di estinzione.
http://www.dcmooregallery.com
Alessandro Berni
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