Dagli Appennini alla riviera
Mare, cantine, festival, castelli, spiagge, musei, colline e montagne. Ma soprattutto mostre ed eventi culturali. Viaggio raffinato tra due regioni, almeno in parte sfuggite al turismo di massa, che hanno fatto dell'eccellenza dei percorsi e della bellezza dei paesaggi il proprio fiore all'occhiello.
Un’estate in Emilia-Romagna o nelle Marche è un’esperienza per palati raffinati. Altro che terra di discoteche e turismo di massa targato Anni Ottanta. Lo spirito adriatico e l’entroterra marchigiano ed emiliano-romagnolo vi regaleranno percorsi cui non saprete più rinunciare.
È difficile riassumere in poche parole l’enorme quantità di stimoli, di opportunità, di itinerari a disposizione. Pensate alle affascinanti spiagge sassose della riviera del Conero, che riconfigureranno completamente la vostra idea di mare. O alle passeggiate tra i castelli e le cantine del Verdicchio. Senza dimenticare le piazze ariose di Rimini, con il suo affascinante tempio malatestiano e il ricco calendario culturale di Ravenna, in corsa per il titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019. Oppure gli itinerari montani dell’appennino tosco-emiliano… Ma stiamo divagando. Perché i territori che vi vogliamo raccontare sono quelli soprattutto delle mostre.
A Fano, presso la Pinacoteca di San Domenico, si visita uno dei maggiori capolavori di Guido Reni, La consegna delle chiavi, realizzata per la chiesa di San Pietro in Valle ma confiscata in epoca napoleonica e perciò conservata al Louvre. L’opera torna a casa fino al 29 settembre grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano ed è esposta alla Pinacoteca in compagnia di Ludovico Carracci, Domenichino, Guercino e molti altri.
Per i più “contemporaneisti”, si svolge ad Ancona, presso la Sala Leopardi della Mole Vanvitelliana di Ancona, la mostra Verso il Terzo Paradiso. L’artefice, manco a dirlo, è Michelangelo Pistoletto, per un appuntamento promosso dal Museo Tattile Omero che espone L’Italia riciclata più una selezione di lavori degli studenti del Liceo Artistico cittadino.
A Pesaro, invece, Ludovico Pratesi, direttore del Centro Arti Visive Pescheria, propone fino all’8 settembre una personale dedicata a Eliseo Mattiacci, primo artista a inaugurare il museo di Pesaro nel non lontano 1996. Opere come Equilibri precari quasi impossibili (1991) e l’inedita Dinamica verticale, un’installazione site specific pensata appositamente per questa mostra, raccontano l’opera del grande maestro italiano (e marchigiano), tra i precursori dell’Arte Povera.
Non mancano le mostre in Romagna: a Faenza, il MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche ospita le opere dei 93 artisti, provenienti da tutto il mondo, che si sono misurati con il mezzo in occasione del 58esimo Premio Faenza. Una mostra che celebra Nero, pseudonimo del faentino Alessandro Neretti, e la finlandese Paivi Rintaniemi nella sezione over 40. Offrendo, inoltre, l’opportunità di cogliere in toto la trasformazione della ceramica da pratica artigiana a scultura.
In Emilia, a Bologna, il MAMbo propone Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte italiana contemporanea, una mostra sulla relazione che intercorre tra le donne e l’arte in Italia con opere di Paola Anziché, Alice Cattaneo, Maria Lai, Christiane Löhr, Liliana Moro, Chiara Camoni, tra le molte altre protagoniste. Restando nel capoluogo, vi suggeriamo una mostra curiosa, inserita nel circuito Genius Bononiae presso la Casa Saraceni della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna (fino al 22 settembre). Si chiama Sculture da ridere e racconta un secolo di satira nella scultura fra Otto e Novecento. Sono circa 170 gli autori e le opere coinvolti in questo percorso, con uno sguardo rivolto particolarmente alla creatività del territorio, da Angiolo Tricca a Umberto Tirelli, da Adriano Cecioni a Quinto Ghermandi. Di quest’ultimo, si presenta un corpus di circa 60 pezzi in terracotta che vi porterà a rivivere personaggi e momenti della Prima Repubblica.
L’estate modenese, alla Galleria Civica, ci fa viaggiare infine nella verde Irlanda, invitando, in una collettiva a cura di Fiona Kearney, gli artisti Dorothy Cross, Damien Flood, Mark Garry, Martin Healy e Niamh O’Malley a riflettere sulla cultura isolana, con un percorso profondamente legato alle proprie tradizioni e istanze, ma privo di accezioni idilliache.
ANDAR PER FESTIVAL
Si è svolto tutta in una notte Demanio Marittimo Km-278, giunta ormai alla sua terza edizione sotto la guida di Cristiana Colli e Pippo Ciorra. Questa maratona notturna delle arti, promossa dalla rivista Mappe in collaborazione con il Museo Maxxi, ospita racconti, progetti, performance e nuovi formati dedicati all’architettura e alla creatività adriatica come internazionale.
Anche l’Emilia Romagna propone un’estate caldissima. Dopo Santarcangelo, il solidissimo festival dedicato al teatro in piazza, con Zimmerfrei, Fanny & Alexander e Teatro Sotterraneo, tra gli altri artisti in cartellone, a inizio settembre a Ravenna è prevista la consueta rassegna dedicata a Dante Alighieri, verso Dante 2021, il settimo centenario del sommo poeta.
Dura l’intera estate, invece, Emilia-Romagna Festival, un itinerario in regione con 36 appuntamenti in oltre 20 località del territorio, nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Ferrara. A essere celebrata è la musica, in tutte le sue sfaccettature, con un omaggio a Giuseppe Verdi, nell’anno del suo bicentenario, alle melodie yddish con Moni Ovadia e Carlo Boccadoro (a Cotignola), ai nuovi talenti, con la Turkish National Youth Philharmonic, per citare solo tre delle molte opportunità in calendario. (m. e. g.)
demaniomarittimokm278.blogspot.it
santarcangelofestival.com
www.dante2021.it
www.erfestival.org
SOGGIORNARE
Due segnalazioni nelle Marche – sempre più terra di grandi ristoranti di mare – e una dalla Romagna. Per questa volta, volendo indicarvi tavole sulle quali sedersi all’aperto, sotto le stelle dell’estate, tralasciamo l’Emilia. Si parte da Portonovo, non lontano da Ancona, dove lo chef Moreno Cedroni ha riaperto il suo Clandestino, susci (sì, susci!) bar a bordo mare che sfoggia per l’estate 2013 il nuovo menu sempre più gourmet specie per la cena. Se si cita Cedroni non si può seguire con Uliassi: si sale a Senigallia dove, non lontano dalla mitica Rotonda sul Mare, c’è l’omonimo ristorante. Prenotare tassativamente un tavolo all’aperto, sulla bianca terrazza affacciata sulla baia. E ordinare una delle migliori cucine di pesce del mondo. In Romagna, sempre con la voglia di mangiare all’aperto, tappa a Riccione: qui il Ristorante Azzurra oltre alla consuete terrazza ha aperto una piazzetta. Accomodarsi per gustare il Lingotto di melone con sgombro dell’Adriatico.
Progettato nel 2003 da Ron Arad, DuoMo a Rimini è un vero e proprio manifesto barocco contemporaneo. Dalla reception scultorea in metallo cromato alle stanze con oblò e superfici in corian colorato. Alterinativa: un buen ritiro estense, trasformato in relais di charme. Nasce così Villa Horti della Fasanara a Ferrara, immersa nella quiete della campagna. Le stanze – appena sei – hanno nomi ariosteschi e interni candidi, curati con semplicità. Tutte affacciano sul parco: oltre un ettaro di verde, che un tempo era riserva di caccia. Infine, due indirizzi per le Marche. Il primo, a cinque minuti dal mare, in quel di Fano, è il Siri Hotel: qui il design è davvero di casa, interni e furniture sono stati scelti con cura da Ettore Mocchetti, direttore di AD. Il secondo è in collina: Maison-Malatesta, rustico quattrocentesco dei signori di Rimini, è stato trasformato in un agriturismo d’eccellenza.
www.morenocedroni.it/clandestino/main.php
www.uliassi.it
www.ristoranteazzurra.com
www.duomohotel.com
www.hortidellafasanara.com
www.sirihotelfano.it
www.malatesta-maison.com
Santa Nastro
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #13/14 – Speciale Estate
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