Nel segno del sole. Nasce la Fondazione La Raia
Sulle colline del Gavi, in provincia di Novi Ligure, nasce la Fondazione La Raia. Remo Salvadori pone due sculture e un’installazione fra i 180 ettari di terreno. Dove la famiglia Rossi Cairo, nel 2003, ha avviato l’azienda agricola biodinamica La Raia.
Il 22 giugno, Giorgio Rossi Cairo – presidente della Fondazione La Raia, Irene Crocco -, Elio Franzini e Matilde Marzotto Caotorta, in un’ala della produzione de La Raia, hanno dato il benvenuto ai propri ospiti. Dieci anni prima, nel 2003, prende avvio l’attività dell’azienda agricola e vinicola La Raia. Oggi la famiglia Rossi Cairo apre le porte della propria tenuta, situata nel cuore dell’entroterra di Serravalle Scrivia.
Una selezione a invito tra amici, clienti, galleristi, artisti, collezionisti, direttori di musei e curatori assiste, in anteprima, all’inaugurazione di due sculture e un’installazione permanenti di Remo Salvadori (Cerreto Guidi, 1947). Le tre opere, posizionate nei possedimenti de La Raia, rappresentano la pietra miliare sulla quale nasce la Fondazione La Raia, aperta al pubblico a partire da settembre. Nel segno di un nuovo inizio e sotto gli occhi dei numerosi ospiti, Salvadori ha composto progressivamente, grazie a un gruppo di assistenti e tecnici, Continuo infinito presente, un anello senza inizio né fine in cavi di acciaio. Mentre nell’arco della giornata sono state svelate: Nel momento, installazione verticale di sedici elementi in stagno sulla facciata sud della casa; e Il Sabato piantare il cipresso…, scultura ad anelli concentrici realizzata in marmo, contenente acqua, circondata da essenze (fra le quali un albero di ginko biloba) e sita lungo il sentiero principale a qualche centinaio di metri dalla tenuta.
I tre interventi di Salvadori fanno parte del progetto d’abbrivio della Fondazione, dal titolo Nel paesaggio. Una prima programmazione prevede, negli anni, il coinvolgimento di artisti, filosofi, paesaggisti, fotografi e architetti che verranno invitati a vivere e sperimentare, nel cuore delle colline del Gavi, il territorio de La Raia, “offrendo attraverso interventi e opere d’arte, occasioni di nuova conoscenza e nuova identità”. In questo modo il paesaggio, e le successive anomalie estetiche integrate, diventeranno la prima traccia, il segale di un’esperienza e di una terra da condividere.
La Fondazione ha intenzione di affrontare temi coerenti con l’attività dell’azienda agricola biodinamica La Raia, come lavorare in sintonia con l’ambiente, rispettando i cicli spontanei della natura e valorizzare il lavoro dell’uomo che questo luogo abita e modifica. Nel corso di dieci anni, queste due linee guida hanno permesso di implementare non solo la produzione vitivinicola, recuperando anche antiche varietà di cereali, ma anche di investire in progetti educativi e pedagogici che ruotano attorno alla scuola steineriana gestita dall’associazione culturale Intorno al melo.
Ginevra Bria
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