Notte Bianca Twitter. Cultura&turismo in 140 battute
Racconto, anzi uno dei tanti racconti possibili della “notte bianca twitter” che si è svolta lo scorso 10 luglio. Col sorriso in punta di tastiera per una iniziativa che ha puntato a svecchiare il dibattito culturale. Ma anche eventi assai atipici, come l’apertura virtuale di un museo che inaugura, in carne ed ossa, proprio oggi 13 luglio.
Lavorare a metà strada tra archeologia e turismo fa tastare bene il polso della situazione italiana. Una situazione che versa in un profondo e a tratti endemico stato di crisi con possibili vie d’uscita e soluzioni così semplici che quasi non vengono prese in considerazione, se non a parole.
“Investire nella valorizzazione del nostro immenso patrimonio culturale”: quante volte abbiamo sentito questa frase in bocca al ministro o all’assessore di turno? Cosa è stato realmente fatto?
Io preferisco raccontarvi cosa è successo in Rete la notte del 10 luglio, un evento così bello che ha tenuto per una notte incollati al monitor soggetti e personaggi di tutti i tipi, accomunati dalla voglia di condividere sogni, passioni e storie di “ordinaria cultura italiana”.
La #nottebiancatw è nata da un’idea di @insopportabile, sposata e sostenuta da @invasionidigitali, già noti per lo strepitoso successo delle iniziative dello scorso marzo. Il piano era semplice. Con pochissimo preavviso, poco più di una settimana, @insopportabile ha proposto di passare insieme una Twitter nottata dedicata a cultura e turismo.
Il tam-tam in Rete è stato immediato e abbiamo risposto davvero in tantissimi anche stavolta, a dimostrare che ci siamo, che vogliamo riprenderci quello che è nostro, che vogliamo raccontare un Paese diverso da quello che si vede in tv. Una piazza virtuale grande come l’Italia in cui ci siamo trovati a parlare di tutto, arte, musica, letteratura, buona cucina e tanta allegria, quella che spesso non viene associata alla “cultura”, nel suo senso più ampio.
Io sono Alessandro Fichera, archeologo e parte del gruppo dei @maremmans, un movimento nato da poco con il preciso obiettivo di promuovere la Maremma attraverso i social network. Un gruppo che si sta impegnando con passione e divertimento sostenendo eventi come Le notti dei musei, le Invasioni digitali, il Maremma wine and food shire, i Mondiali di Vela di Marina di Grosseto e tante altre iniziative.
Nella #nottebiancatw ho accolto l’invito di Parchi Val di Cornia, società “modello” che da anni gestisce parchi archeologici e parchi naturalistici nella cornice del promontorio di Piombino, a realizzare un’anteprima dell’inaugurazione del nuovo Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali di Piombino, che apre al pubblico oggi, sabato 13 luglio.
Il nuovo allestimento, occasione più unica che rara per un archeologo assistere a ben due allestimenti dello stesso museo nell’arco di un decennio, nasce dalla volontà della locale amministrazione di esporre le ceramiche provenienti dalla volta della chiesa di Sant’Antimo sopra i Canali. Un eccezionale rinvenimento che ha portato alla luce quasi 800 vasi, per la maggior parte maioliche arcaiche tutte datate entro la metà del 1200.
Piombino può adesso contare, assieme al Museo Archeologico che ha sede a Cittadella, un meraviglioso museo che racconta l’affascinante storia medievale del porticciolo affacciato sull’isola d’Elba. Un filo rosso lega fisicamente il racconto dei tre piani del Castello nei quali, con il supporto di touchscreen, modelli e grandi ricostruzioni grafiche, ci potremo perdere a scoprire usi e costumi della tavola medievale, i progetti che Leonardo da Vinci realizzò per le difese della città, gli originali delle teste che un tempo ornavano la Fonte dei Canali, scolpite forse da un grande artista del calibro di Nicola Pisano.
Il botta e risposta tra @FicheraNesso e @parchivaldicornia, associato al tag #nottebiancatw, ha simbolicamente aperto le porte del museo, in una calda notte di luglio, durante la quale siamo stati uniti per dimostrare all’intero paese che solo la “cultura” e la conoscenza delle nostre risorse potranno traghettarci fuori da questa crisi.
Alessandro Fichera
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