Comune e Cariverona: come si fa un museo
“Verona è una città che negli anni, quasi per una sorta di innata vocazione, ha mescolato le proprie conoscenze, la propria tradizione accademica e la propria museografia insieme alle sue architetture in una sorta di straordinario contenitore trasversale del tempo che caratterizza anche la ricchezza della sua offerta culturale, facendola identificare così, sospesa tra letteratura e storia, come uno straordinario crogiolo dei saperi e delle arti, che la rendono la quarta città turistica d’Italia”. È Luca Massimo Barbero a presentare Verona e alcuni progetti che lo vedono coinvolto in prima persona. Così, dopo Giorgio Fasol, è un’altra voce “dall’interno” che ci accompagna verso ArtVerona.
Nota grazie ai suoi grandi riferimenti letterari, Verona comprende offerte culturali storiche straordinarie, dal suo capitale artistico ecclesiastico – penso al Pisanello di Sant’Anastasia o al sontuoso Mantegna di San Zeno protetto dal fondamentale portale – via via sino all’indimenticabile esperienza di percorrere le sale e le collezioni di Castelvecchio, che negli anni ha affrontato straordinariamente significativi momenti d’incontro con l’arte e l’architettura contemporanea. Verona è città riservata e appartata e al tempo stesso geograficamente strategica e centrale per tutto il Nordest e l’apertura verso le nazioni del nord e le altre regioni.
La storia architettonica della civitas e la storia dell’arte si incontrano quindi in questo progetto, che nasce dalla collaborazione e partecipazione del Comune di Verona, la sua struttura legata alla cultura e la Fondazione Cariverona. Un progetto che è volto a valorizzare il Palazzo della Ragione e a restituire alla cittadinanza in primis, ma anche al folto pubblico internazionale, la collezione originariamente donata alla città dal botanico Achille Forti (1878-1937) e divenuta negli anni, e con nuove acquisizioni e donazioni, la collezione della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti.
Grazie a questo rapporto tra le istituzioni, ed essendo stato chiamato a dirigere artisticamente la Fondazione Domus, e questo startup, Palazzo della Ragione ospiterà quindi – in un percorso inedito e in un allestimento nuovo – le opere della collezione comunale insieme a quelle della Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea e della Fondazione CariVerona.
Si tratta di un progetto che si avvierà nella primavera del 2014 e che con il suo allestimento narrerà, attraverso i testi pittorici e scultorei di queste collezioni unite per la prima volta, il percorso delle arti visive e delle raccolte di una Verona tra 1840 e il 1940, illustrandone l’arco temporale e mostrando al pubblico questa prima parte cronologica delle collezioni in una modalità narrativa, costruita guidando e suggerendo al visitatore contenuti, curiosità sino a elementi storici delle singole opere in una sorta di racconto della città e delle sue collezioni attraverso la storia dei dipinti, delle sculture.
Palazzo della Ragione, con la riapertura dell’accesso dalla Scala della Ragione, diventa quindi, insieme alla sua riconoscibilissima ed emblematica Torre dei Lamberti, un palazzo delle immagini dell’arte e della storia delle raccolte della città, che viene restituito alla sua cittadinanza dopo anni di chiusura nella veste datale dal restauro di Afra e Tobia Scarpa e dall’attuale ripristino degli spazi eseguito dagli uffici d’architettura del Comune stesso.
Il percorso sarà dedicato alla riscoperta di alcuni capolavori e di opere significative delle ricerche nazionali e del territorio in quell’arco di tempo ampio un secolo che cambiò la storia dell’arte e la storia della nostra nazione, vedendo in Verona una delle protagoniste del Risorgimento. Emblematica quindi di questo rapporto tra interno ed esterno del Palazzo, l’apertura del percorso con il bronzo del Dante di Ugo Zannoni, il cui marmo è perno della sottostante piazza dei Signori, e ancora Francesco Hayez con La Meditazione (L’Italia nel 1848), il cui titolo ben rappresenta questa chiave di lettura del percorso, via via sino a Morbelli, Fattori, Balla, un importante nucleo di Felice Casorati o rari Gino Rossi. Forte la presenza dei protagonisti operanti nel territorio, a partire appunto da un giovanissimo Casorati fino a Semeghini, Trentin. Le avanguardie tempesteranno il percorso con le intuizioni trasversali e all’epoca provocatorie di Morandi, con la rara Bagnante del 1915 e opere di Boccioni, Soffici, Savinio, Severini.
Il progetto di collaborazione tra Fondazione e Comune anticipa il progetto di restauro da parte della Fondazione Cariverona dello storico e adiacente Palazzo del Capitanio, che conterrà la sede futura della Fondazione stessa, un ampio spazio distribuito su vari livelli, progettato per essere galleria espositiva della collezione dall’antico al contemporaneo e contenitore di eventi culturali legati alla storia dell’arte.
Luca Massimo Barbero
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #15
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