Dal Salento all’Asia. Parla Ramdom

L’arte contemporanea in connubio con la riqualificazione urbana. Paolo Mele e Luca Coclite, i fondatori di Ramdom, commentano il successo di Default 13 Asia-Europe a Lecce.

Lecce, teatro dello scambio culturale tra Europa e Asia, sotto il segno della rigenerazione urbana. Anche la seconda edizione di Default – residenza internazionale creata dall’associazione Ramdom in collaborazione con Arthub Asia – si è conclusa con successo di pubblico, soprattutto per gli stimoli che un progetto così eterogeneo può fornire al territorio e all’arte contemporanea legata alla riqualificazione urbana. Per due settimane, fino a fine settembre, le Manifatture Knos, il Castelllo di Acaya e l’Ostello del Sole di San Cataldo hanno ospitato dibattiti, mostre, performance, laboratori e seminari di Default 13 Asia-Europe.  Artisti asiatici ed europei – tra i quali i pugliesi Roberto Paci Dalò, intervenuto come ospite, e Fabio Santacroce – hanno aperto un dialogo sui temi dell’arte pubblica e sulle potenzialità di uno sviluppo territoriale legato all’arte contemporanea. Alla masterclass in residence c’erano anche Andrea Lissoni – coordinatore e co-direttore di Xing e curatore di Hangar Bicocca -, che ha presentato alcuni lavori video, e Davide Quadrio, direttore di Arthub Asia. Il tutto in un’atmosfera di libertà e confronto costruttivo in cui si è respirato il profumo di orizzonti nuovi per il Salento. Artribune ha intervistato i fondatori dell’associazione Ramdom, il direttore Paolo Mele e il curatore Luca Coclite, accompagnati dalla project manager Verena Nava.

Default 13 Asia-Europe - Diego Cibelli - photo Yacine Benseddik

Default 13 Asia-Europe – Diego Cibelli – photo Yacine Benseddik

Come mai avete scelto l’Asia come termine di confronto per la seconda edizione di Default?
Paolo Mele: Innanzitutto per la disponibilità al finanziamento da parte degli asiatici. Conclusa la prima edizione di Default c’è stato un periodo di ridefinizione del progetto: il format c’era piaciuto ed era necessario reperire fondi pubblici per la sua realizzazione. E, poiché ci muoviamo in ambito internazionale, abbiamo interrogato i nostri collaboratori dell’edizione precedente e siamo entrati in contatto con Arthub – organizzazione not-for-profit che supporta la creazione di arte contemporanea in Cina e nel resto dell’Asia – che ha accolto la nostra application.
Luca Coclite: Proprio dalla modalità di reperire i fondi per la realizzazione di Default 13 è nato il fulcro culturale del progetto. Infatti, mentre nella scorsa edizione il focus era il confronto internazionale in generale, quest’anno abbiamo ristretto il campo all’Asia e in particolare sul tema della rigenerazione urbana.

Il Salento come si rapporta in questa relazione con l’Asia?
Paolo Mele: Finora abbiamo rivolto il nostro sguardo a ovest, mentre ora la nostra attenzione punta a est, sempre in relazione con il territorio salentino. Certo, in Salento le istituzioni museali sono quasi inesistenti, ma – non essendoci il sistema dell’arte contemporanea classica – possiamo muoverci in maniera diversa.
Luca Coclite: In Salento c’è molto da fare perché qui non c’è nulla nell’ambito dell’arte contemporanea: non esiste né privato né pubblico, mancano manager, privati, operatori culturali. Ma proprio la mancanza tradizione artistica può servire ad attrarre. La riqualificazione urbana è inoltre un buon canale su cui investire, soprattutto per quanto riguarda le aziende.

Default 13 Asia-Europe - Roberto Paci Dalò - photo Yacine Benseddik

Default 13 Asia-Europe – Roberto Paci Dalò – photo Yacine Benseddik

Dopo la prima edizione di Default si è mosso qualcosa in concreto?
Paolo Mele: È andata bene a metà, in particolare per gli artisti partecipanti, tra i quali si sono innescate diverse collaborazioni, belle connessioni e di conseguenza nuovi progetti. Ad esempio con l’artista Maria Rebecca Ballestra.
Luca Coclite: Dal 2011 Rebecca ha portato avanti un progetto territoriale itinerante, Journey into Fragility, di cui Ramdom è partner. L’idea portante è ispirata alle dodici tesi della Carta di Arenzano per la Terra e per l’uomo, redatta nel 2001 dallo scrittore genovese Massimo Morasso e sottoscritta da poeti e intellettuali di fama mondiale. Il manifesto di Arenzano riflette l’attuale rapporto dell’uomo con la natura in cui si affrontano questioni ecologiche tra cui la bio-diversità o la sostenibilità, considerando l’intero globo terrestre e finalizzate a proteggere l’ambiente. Rebecca ha realizzato questo progetto, concretizzando in dodici tappe, in diversi Paesi del mondo, il confronto tra culture diverse e affrontando tematiche di fondamentale importanza per la salvezza della “Madre Terra” quali lo scioglimento dei ghiacciai, il riscaldamento globale o i  mutamenti climatici.
Paolo Mele: Quest’anno, inoltre, vogliamo produrre un altro progetto con Ramdom, collaborando col progetto Gap sulla tematica dell’arte partecipativa. Abbiamo provato, con Default, a portare l’internazionale nel locale. Ora abbiamo bisogno di internazionalizzarci tout court.

Cosa ne pensate della candidatura di Lecce a Capitale europea della cultura 2019?
Paolo Mele: Ci stiamo, ma sicuramente ci vuole un approccio diverso.
Luca Coclite: Bisogna far emergere la tipicità del territorio: la forza del Salento sta nel fatto che ci sono tanti piccoli centri: il potenziale sviluppo territoriale può essere indefinito, un’incognita. Io sono nato in questa terra, sono uno che studia, che fa ricerca, e i progetti arricchiscono la ricerca ma bisogna vedere poi come agisce, ad esempio, il discorso della rigenerazione sul territorio.
Paolo Mele: Per quanto riguarda la rigenerazione locale, aggiungo, non interessa unicamente l’aspetto urbanistico ma anche l’aspetto umano, o meglio come viene recepito il progetto dagli indigeni. Per Journey Into Fragility e Default 13 Asia-Europe, inoltre, la parte su cui vogliamo puntare maggiormente è la produzione artistica ed editoriale (stiamo preparando un documentario). Tra le project proposal in ballo, poi, c’è quella degli artisti che, con Francesco Girelli ed Heba Amin, rielaboreranno il progetto a modo loro guardando Lecce e dopo 100 giorni ci ripresenteranno la loro proposta progettuale.

Cecilia Pavone

www.ramdom.net

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Cecilia Pavone

Cecilia Pavone

Cecilia Pavone, storica e critica d’arte, curatrice indipendente, giornalista professionista, è nata a Taranto ed è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Bari. La sua ricerca verte sulla fenomenologia artistica contemporanea e sulla filosofia dell’arte. Scrive su riviste specializzate…

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