I Magnifici 9 New York. Orchard Street
Questa settimana siamo andati in Orchard Street, strada che attraversa Chinatown e il Lower East Side. Segni particolari? Praticamente ogni mese, su questa strada, nasce almeno una galleria. Ecco le nove mostre che abbiamo selezionato.
La mitologia e l’inganno. Brian Dailey alla Stephan Stoyanov Gallery. Lo show è composto da due serie di fotografie: la prima, intitolata Tableau Vivant, è ispirata a grandi maestri come Caravaggio, Vermeer e Goya e offre commenti critici su temi sociali e politici contemporanei. L’altra serie, intitolata Project Morpheus, è un progetto autobiografico che ruota attorno ai sogni.
http://www.stephanstoyanov.com/
Transparency. La prima mostra di Salvatore Emblema a New York in esposizione alla Bosi Contemporary. Lo show comprende venti opere e una grande installazione. Curata da Peter Frank, l’esposizione ha il pregio di valorizzare il talento del maestro italiano del dopoguerra.
http://www.bosicontemporary.com/
Architetture galleggianti in aria. Conosciuto per il suo lavoro commerciale per clienti come Audi e Nike, il fotografo francese Laurent Chéhère, lasciata l’industria della pubblicità, si è messo di viaggiare per il mondo. Il risultato artistico del suo viaggio è la serie Flying Houses, con un insieme di edifici ordinari, case, tende e roulotte rimosse dal loro background e sospese in cielo.
http://www.murielguepingallery.com/
Abject Beauty. Mostra dell’artista coreano Jae-Heon Lee alla Shin Gallery, che presenta una raccolta dei suoi dipinti a olio. La serie è altalenante nei contenuti quanto nella qualità delle opere.
http://www.shin-gallery.com/
Egitto in fermento. Ispirati dal recente attivismo politico in Egitto e nel Medio Oriente, i dipinti di grandi dimensioni del pittore marocchino Zakaria Ramhani alla Julie Meneret Contemporary Art. Intitolata May Allah Forgive Me, la serie si riferisce a un senso di colpa che tormenta sia l’artista che la sua arte, il suo personale super-ego.
http://www.juliemeneret.com/
Natural Selection. La serie di ritratti di Noah Scalin alla Krause Gallery esplora le vite dei grandi scienziati il cui lavoro ha avuto un forte impatto sul mondo. Partendo da materiali trovati, quali tastiere e parti meccaniche, ovvero da cose che normalmente finiscono nelle discariche, l’esposizione racconta la storia di Einstein e Darwin, Tesla e Curie.
http://www.krausegallery.com/
Il particolato che non importa. Monya Rowe Gallery presenta il primo solo show, Particulate Matter, di Jake Longstreth. Una raccolta di dipinti piccoli nella dimensione quanto nel valore, raffiguranti colline e montagne tanto anonime quanto simili tra loro.
http://monyarowegallery.com/
Comfort Zones. Per la sua mostra di New York, l’artista austriaco Lucas Zallmann presenta una serie di installazioni e opere su carta a cura di Wills Baker. Lo show interroga i temi della convenienza psicologica, della conoscenza basata sulla conservazione e dell’ubiquità centrica di New York City.
http://www.lucaszallmann.com/
Lo spirito radicale. I nuovo lavori di Toyo Tsuchiya, Ori Carino e Ben Armas alla Van Der Plas Gallery. Lo show presenta un’esposizione di dipinti, disegni e sculture che esprimono il concetto di trasformazione. Per l’opening, durante la performance di Istvan Kantor aka Monty Cantsin, è stato dato bruciato uno dei pezzi della mostra, come un modo per rendere omaggio alle fiammeggianti radici della scena artistica del Lower East Side.
http://vanderplasgallery.com/
Ruqing Pan Bliss
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