Il mare d’inverno

Fuori dai circuiti estivi, fuori dalle rotte convenzionali dell'arte, ma non per questo meno interessanti. Tutt'altro. La Sardegna d’inverno offre itinerari controcorrente e un'ospitalità, come sempre, invidiabile. Sulle orme di Maria Lai.

La Sardegna da quando domineddio l’ha scagliata al centro del mare è stata sempre granaio, miniera e serbatoio di carne da combattimento, di botoli feroci, per l’Italia da farsi”, scrive Marcello Fois nel suo Tamburini (Il Maestrale, Nuoro 2004), raccontando la sua terra. (Lo stesso Fois è cofondatore del festival letterario L’isola delle storie, che si tiene ogni anno a Gavoi a inizio luglio e che quest’anno ha festeggiato il primo decennale.) Terra che ritorna protagonista nelle pagine di molte delle sue opere, terra che ha dato i natali ad Antonio Gramsci e che oggi vive un’affascinante avventura culturale, diventando “serbatoio” dei molti intellettuali che da essa provengono. Non è infatti un segreto che l’identità culturale dell’Isola sia fortissima ma, più che ancorarsi in maniera nostalgica, come molto spesso accade nel resto d’Italia, a un passato a volte ingombrante, la Sardegna rielabora e coltiva di continuo la propria tradizione immateriale, con un approccio vitale da cui germina una storia contemporanea con pochi precedenti.
Ed è questa Sardegna, quella che ha dato vita ad esempio al progetto Liberos (di cui Michela Murgia è anima e che nel 2012 ha vinto il Premio cheFare come miglior progetto culturale innovativo), l’associazione di persone che crede che la lettura sia un elemento comunitario, che vi vogliamo raccontare. O quella di Maria Lai, l’artista recentemente scomparsa, allieva di Alberto Viani e Arturo Martini, che – come scrive Manuela Gandini su alfabeta2 – “comunicava con entità e divinità attraverso la poesia. Si può percorrere tutta la Sardegna seguendo le orme di Maria Lai, o meglio i fili e le trame dei suoi discorsi incompiuti. La troverete a Benetutti, presso la collezione d’arte contemporanea Soddu Tanda, voluta da Pietro Soddu per il suo paese. O ancora alla Galleria Comunale di Cagliari e al Museo d’Arte Contemporanea Masedu di Sassari. Infine a Ulassai, suo paese di origine, che le ha dedicato il Museo Fondazione Stazione dell’Arte. E che sarà, fino al 15 febbraio, ospite della mostra del Premio Babel, alla sua prima edizione, ideato da Roberta Vanali e curato insieme a Carla Deplano ed Efisio Carbone. La mostra, in tour da questa primavera, con tappe a Cagliari, Sassari e Nuoro, è una ricognizione efficace sulla giovane arte sarda, con opere di Vincenzo Pattusi, Sergio Fronteddu, Carlo Salvatore Lacon, Veronica Muntoni, Valentina Sani, Riccardo Muroni, Matteo Campulla.
Andando verso Nuoro, non potrete invece perdere in MAN, il museo che – grazie a Cristiana Collu prima e a Lorenzo Giusti oggi – è diventato dalla Barbagia un avamposto e un laboratorio contemporaneo riconosciuto in Italia, con la sua collezione permanente di arte sarda e una fervente attività espositiva.

E se non sapete rinunciare a un “pernottamento di design”, vi consigliamo di non mancare il T Hotel, una torre in acciaio e cristallo realizzata con la collaborazione dello studio Planarch di Roma e con un indimenticabile centro benessere. Esperienze gourmet, invece, da Cucina.eat, con un concept inedito ideato da Alessandra Meddi. Non solo ristorante, infatti: è libreria, cantina, dispensa, shop, scuola di cucina, per un approccio a tutto tondo con il mondo del food. Il ristorante lo firmano, invece, Davide Bonu e Laura Sechi, ma non mancano le performance e commistioni con altre cucine, in un fitto calendario di incontri. A metà strada fra Cagliari e Oristano, per la precisione a Siddi, c’è invece lo stellato di Roberto Petza, S’apposentu a Casa Puddu: con appena 50 euro si può scegliere fra un menu degustazione del territorio e uno di mare.
Da segnarsi, infine, a inizio 2014, il festival letterario diffuso Ananti de Sa Ziminera, tecnicamente “i racconti intorno al focolare”, che si svolge nei comuni del Campidanese di Bauladu, Milis, Narbolia, Nurachi, Tramatza, un vero evento “partecipativo” (con la direzione artistica della Consulta Giovani Bauladu) che mette in rete in un modello virtuoso comuni, associazioni, istituzioni, e che ha saputo coinvolgere nel corso delle trascorse edizioni scrittori, saggisti e giornalisti importanti, da Alberto Masala a Michela Murgia, da Concita de Gregorio a Flavio Soriga.

Santa Nastro

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #16

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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