Il Salone è mobile. Prime notizie ufficiali da Milano
Il ritorno di marchi storici e la partecipazione di brand internazionali di primissimo piano come Kvadrat, Iittala e Tom Dixon. Un importante progetto collaterale, con una mostra composta da otto installazioni ispirate ad altrettante archistar e alle loro case. Un occhio di riguardo all’accoglienza e una sempre maggiore apertura alla fruizione “social”. Ma anche la ricerca di sinergie più efficaci con la città. Da Milano, un primo assaggio della 53esima edizione del Salone Internazionale del Mobile, in programma dall’8 al 13 aprile.
Fantastico, innovativo, fondamentale. Sono i tre aggettivi usati rispettivamente da Claudio Luti, presidente di Cosmit, Roberto Snaidero, alla guida di Federlegno Arredo, e Giovanni Anzani, numero uno di Assoarredo, per descrivere un Salone che si avvia alla sua 53esima edizione ben determinato a confermare la sua leadership mondiale. Se i numeri non si discostano troppo da quelli delle edizioni precedenti – malgrado la crisi, gli espositori dovrebbero essere circa 2.400, e si attendono oltre 300mila visitatori provenienti da 160 Paesi – si registra il ritorno in fiera di brand storici come Thonet o Schiffini, e l’esordio di importanti marchi nordeuropei, dal finlandese Iittala al danese Kvadrat. Sul fronte del Salone Satellite verrà riproposto per la quinta volta il concorso SaloneSatellite Award, che si propone di favorire i contatti tra i designer under 35 e le aziende.
L’offerta culturale, inoltre, si arricchisce di una mostra che vedrà protagonisti importanti nomi dell’architettura mondiale. Dove vivono gli architetti, curata da Francesca Molteni, metterà in scena negli spazi della fiera la dimensione privata dei progettisti, presentando otto installazioni ispirate alle case di otto architetti di fama mondiale, diversi per provenienza geografica e orizzonti: Mario Bellini, Massimiliano e Doriana Fuksas, David Libeskind e Bijoy Jain di Studio Mumbai, presenti alla conferenza stampa, ma anche David Chipperfield, Zaha Hadid, Marcio Kogan, Shigeru Ban. Attraverso pezzi d’arredo e materiali multimediali (interviste audio e video, suoni, filmati, testimonianze di vario genere) sarà possibile penetrare nelle “stanze” degli architetti, partecipando a una riflessione che spazia dal privato fino a una visione più generale dell’abitare contemporaneo, dalla singola casa fino alla città.
Sul fronte della valorizzazione del patrimonio artistico, si punta molto sulla sinergia con la grande retrospettiva Bernardino Luini e i suoi figli, che conta tra i suoi sostenitori proprio il Salone del Mobile. Curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa in collaborazione con l’architetto Piero Lissoni, la mostra sarà inaugurata la sera del 7 aprile e visitabile durante la settimana del design, a partire dal 9 aprile. Come lo scorso anno, inoltre, l’ingresso ai musei civici milanesi sarà gratuito.
Si colloca sempre nell’ottica di favorire il legame fra tessuto urbano e visitatori, cercando di “conquistare” questi ultimi per un tempo superiore a quello strettamente necessario per la fruizione di Salone e Fuorisalone, la decisione di migliorare l’accoglienza con un progetto che prevede l’installazione nei punti nevralgici della città di postazioni con persone formate per dare assistenza logistica e informazioni al pubblico. L’iniziativa vede la partecipazione delle scuole di design cittadine.
Giulia Marani
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