Gestione e valorizzazione dei beni culturali: nasce Acam
È da poco nata a Roma una nuova società dedicata al management dell’arte, dell’architettura e della creatività in genere. Dalla tutela alla conservazione, dalla valorizzazione alla consulenza, i servizi di Acam sono molti e diversi tra loro. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Damiano Minozzi, amministratore della società, per farci spiegare di cosa si tratta.
Presentatevi. Chi siete e da che storia professionale provenite?
Sia io che Pietro Ilardi siamo liberi professionisti e, direi, entrambi affetti dall’incapacità di accontentarsi e stare con le mani in mano. Io sono architetto e da alcuni anni mi dedico con sempre maggior passione al settore del restauro e del consolidamento degli edifici storici e, più in generale, ai temi del recupero, della conservazione e della valorizzazione dei Beni Culturali. Una mia grande passione è la fotografia, attività parallela che mi ha portato a viaggiare moltissimo in tutto il mondo e ad avvicinarmi, seppur da spettatore, al mondo dell’arte contemporanea.
Pietro Ilardi, invece, è avvocato, è titolare dello Studio Legale Ilardi dal 2010, attività indipendente intrapresa dopo aver acquisito una decennale esperienza presso uno dei maggiori studi della capitale. Lo studio Ilardi è operante nelle materie del diritto civile, commerciale e della proprietà intellettuale, settore in cui è attivo largamente sia a livello nazionale che internazionale.
Come vi è venuta in mente l’idea di creare questa società? Come è germinato lo spunto e come avete deciso di metterla in pratica?
La costituzione di Acam è venuta circa un anno dopo la registrazione del marchio e oltre un anno e mezzo dopo la formulazione della primissima idea, che riguardava l’opportunità di realizzare un archivio globale nel quale, da ogni angolo del pianeta, poter registrare in forma anonima tutte le transazioni di opere d’arte contemporanea. Questa prima idea, che poi è servita da innesco per la costruzione del progetto, mi era stata letteralmente regalata dall’artista e fotografa Irene Kung durante un lungo viaggio per riprese fotografiche in Cina, al quale avevo preso parte nel 2011. Intento della Kung era principalmente quello di poter offrire agli acquirenti di opere d’arte contemporanea uno strumento utile a garanzia dell’autenticità e dell’unicità del pezzo acquistato; non avendo lei il proposito di intraprendere personalmente un’attività di questo tipo, decise di farmi regalo dell’idea. Oggi Acam S.r.l. si presenta come un ampio contenitore tematico, all’interno del quale ci auguriamo possa presto crescere e germogliare insieme a tutto il resto anche questo seme, da cui tutto ha avuto inizio.
Raccontateci in cinque righe di cosa si occupa la vostra iniziativa.
La società fornisce servizi e consulenza a 360 gradi nel campo dell’arte, dell’architettura e della creatività in generale. L’attività è svolta sempre “su misura” tramite la regia e il coordinamento di un network di collaboratori e professionisti esterni altamente specializzati. In Acam ogni singolo apporto professionale rappresenta idealmente una quota più o meno ampia dei “360°” i quali, a loro volta, non sono altro che la soluzione completa, a tutto tondo, della problematica manifestata dal cliente.
Dunque un hub coordinato di professionisti. Quali sono i vantaggi di affidarsi a voi piuttosto che scegliersi i singoli professionisti?
I vantaggi di rivolgersi a una società come Acam sono diversi e riguardano sia aspetti qualitativi che economici. Innanzi tutto c’è la peculiarità di trovare, in un’unica struttura, tutte le professionalità necessarie alla risoluzione della problematica; questa prerogativa non avvantaggia il cliente solo da un punto di vista logistico e organizzativo, bensì determina anche un considerevole miglioramento nella qualità del servizio finale, in quanto ogni contributo specialistico è offerto nella consapevolezza della problematica generale ed è coordinato con tutti gli altri apporti professionali in maniera tale che non ci siano mai situazioni di incongruenza o contraddittorietà, ma anche semplici sovrapposizioni o carenze (pensiamo solo ad esempio a quanto sia importante coordinare gli aspetti puramente fiscali con quelli che più in generale riguardano la gestione di un bene, la predisposizione di contratti, la conduzione degli aspetti amministrativi, la richiesta di permessi). Affidandosi a professionisti singoli il cliente non avrebbe mai la stessa facilità nell’ottimizzare la resa di tutti questi aspetti. I vantaggi si estendono poi agli aspetti quantitativi ed economici: prima di tutto Acam ha la facoltà di svolgere il proprio incarico attraverso un ventaglio di diversi collaboratori e professionisti, configurazione questa che innesca, in maniera del tutto spontanea, una sorta di libera concorrenza interna al network; inoltre, la stessa configurazione ci consente un sensibile abbattimento dei costi fissi, rendendo possibile l’impossibile. E cioè che, in termini di onorari, 1+1+1 non faccia più 3 bensì 2 o 2,5.
Acam ha sede a Roma, puntate soprattutto al mercato della Capitale? Si tratta per voi un mercato interessante?
Roma è un mercato per noi fondamentale, offre una ricchezza di beni artistici ed architettonici eguagliabile da poche città nel mondo, per questo abbiamo deciso di partire da qui. Tuttavia, Acam è già operativa ed è in grado di fornire servizi a favore di clienti su tutto il territorio nazionale e internazionale. Nel campo dell’arte, dell’architettura e della creatività, Acam rappresenta l’avvenuta presa di coscienza della complessità del problema “gestione” ed il riconoscimento della crescente richiesta, che perviene dal settore, di un alto livello di professionalità, alla quale era il momento di dare una risposta concreta. Pur essendo per noi solo il punto di partenza e, per ora, il luogo ove risiede la società, la città di Roma rappresenta un enorme bacino in cui sviluppare i servizi che intendiamo offrire e che abbiamo incominciato a fornire con i primi incarichi, che non hanno tardato ad arrivare superando le nostre aspettative iniziali.
Arte, Architettura, Creatività. Sono queste le parole che compongono il claim sotto al vostro marchio. Come intervenite in questi settori? Quali sono le casistiche più ricorrenti che vi vengono richieste dai vostri committenti e clienti?
Risponderò con tre esempi: Arte. Immaginiamo un soggetto che di un’opera d’arte (qualsiasi essa sia) voglia conoscere l’origine, l’epoca, il valore, o che intenda restaurarlo. Acam è in grado fornire questi servizi con il più alto livello qualitativo e con il valore aggiunto di una regia comune. Oltre a questo, la società è in grado di fornire assistenza economica e fiscale nel settore. Non tutti conoscono le enormi potenzialità e gli indiscutibili vantaggi fiscali che derivano da un investimento in arte. Pur non ponendosi come intermediario, attraverso professionisti e soggetti abilitati (commercialisti, legali, istituti bancari ed assicurativi) Acam intende fornire servizi di art advisory volti a guidare ed assistere il proprio cliente negli investimenti nel settore artistico.
Architettura. Acam è in grado di assistere il cliente a 360° nella gestione di una proprietà immobiliare, in ogni fase della sua vita. Si pensi ad esempio alle diverse professionalità indispensabili per la gestione virtuosa di un immobile, in particolar modo se si tratta di bene vincolato. Figure quali l’architetto, il geometra, il notaio, l’avvocato e il commercialista, come anche le imprese e i restauratori, rappresenteranno per il cliente un team coordinato e competente a cui rivolgersi per un servizio a tutto tondo o comunque inclusivo di competenze diverse.
Creatività. Basti pensare all’organizzazione di eventi nel settore artistico e culturale, alla tutela della proprietà intellettuale e del diritto d’autore, in particolar modo per ciò che concerne le opere artistiche ed architettoniche contemporanee. Inoltre, Acam si spende in favore della diffusione della “Qualità Architettonica” quale bene pubblico e in favore della più ampia divulgazione della conoscenza del patrimonio artistico e culturale.
Raccontateci qualche episodio particolare, qualche richiesta curiosa che vi è capitata in queste prime settimane di attività.
In questo primo periodo di attività, siamo stati particolarmente impegnati nel fornire assistenza a numerosi proprietari di immobili della Capitale, che in questi giorni stanno ricevendo sgradite notifiche di accertamento e adeguamento catastale. In questi casi, la società assiste il cliente nella valutazione di opportunità circa il deposito o meno del ricorso avanti le competenti commissioni tributarie, nell’eventuale predisposizione degli stessi e nel reperimento della documentazione necessaria, ivi compresa la redazione delle opportune perizie tecniche a supporto. Ma non solo. Tra i primi clienti di Acam ci sono anche alcuni professionisti interessati all’acquisto di opere d’arte (antica e contemporanea), le quali, seppur nel rispetto di determinati limiti e condizioni, possono godere degli stessi vantaggi fiscali riservati ai cosiddetti beni strumentali. Immaginiamo ad esempio un notaio o un qualsivoglia professionista che, per la propria sala riunioni, decida di acquistare un tavolo e delle sedute dal particolare pregio artistico o di design. Questi complementi d’arredo, oltre a costituire un investimento necessario per lo svolgimento dell’attività professionale (investimento per il quale sono previsti vantaggi fiscali determinati per legge) e ad assolvere dunque al proprio ruolo puramente funzionale, possono rappresentare per l’acquirente anche un investimento in beni artistici, che se ben concepito può portare dopo un certo tempo a guadagni economici anche rilevanti. Proprio in questi giorni stiamo constatando la crescente esigenza dei nostri clienti a ricevere un’informativa qualificata sull’argomento. La richiesta più curiosa che ci è pervenuta fin ora è certamente quella riguardante la tutela della cappella funeraria di una storica e nota famiglia romana, edificio che si trova all’interno del Cimitero Monumentale del Verano. Per un’intricata vicenda burocratica l’antica cappella rischia oggi di restare senza “concessionari” e di finire in abbandono. Un discendente della famiglia sta cercando di salvarla e si è rivolto ad Acam.
Massimiliano Tonelli
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