In memoria di Jan Hoet. Il ricordo dello staff dello S.M.A.K.
Jan Hoet, il direttore e fondatore del nostro museo, è morto giovedì 27 febbraio 2014. Noi, lo staff dello S.M.A.K. al completo, intendiamo esprimere le nostre sincere condoglianze per la perdita di quest’uomo forte, caldo ed energico, con il quale molti di noi hanno lavorato per lunghi periodi e senza il quale probabilmente Ghent non avrebbe mai avuto un museo d’arte contemporanea.
Il Museo d’Arte Contemporanea fu fondato a Ghent nel 1975; questo nuovo museo non aveva un edificio proprio, ma ricevette un certo numero di sale e qualche ufficio all’interno del Museo di Fine Arts. Come lo stesso Jan Hoet ebbe a dichiarare nella sua battaglia per avere un edificio museale separato, “sebbene ci fosse una collezione di arte contemporanea a Ghent, non c’era un edificio che potesse servire da museo per essa”.
La strada fu lunghissima prima di potersi stabilire allo S.M.A.K., che ora è tanto familiare e beneamato, e Hoet fece in modo che la collezione crescesse esponenzialmente.
La prima grande mostra nella quale espose l’arte contemporanea belga a Ghent fu Aktuele Kunst in België in 1979. Inzicht/Overzicht Overzicht/Inzicht. Era anche la prima occasione nella quale Jan Hoet mostrò ciò che riteneva dovesse essere un museo d’arte contemporanea: un luogo che dovrebbe funzionare sempre più come una piattaforma per l’arte che è stata creata nel mondo, un luogo in cui entrare in dialogo con le persone che vivono nel presente e che quindi desiderano confrontarsi con l’arte contemporanea.
Nel 1980 seguì un altro grande progetto, Kunst in Europa na ’68, per il quale un gruppo di persone, coordinato da Jan Hoet, per la prima volta fece una selezione di arte internazionale. Quella mostra si rivelò di fondamentale importanza per la collezione del museo, poiché – grazie alla sua assertività e perseveranza – Jan Hoet riuscì a persuadere il consiglio comunale ad acquisire un certo numero di quelle opere, anche se il loro appeal non era universale.
Ma probabilmente fu attraverso il leggendario progetto espositivo Chambres d’Amis (1986) che Jan Hoet e il museo divenne rinomato. Molti di noi ancora ricordano come le persone in vari punti della città aprirono le proprie case per renderle disponibili come spazi espositivi, quindi consentendo letteralmente all’arte di essere fruita “nei salotti della gente”.
Nel 1989 Jan Hoet sintetizzò la sua narrazione biografica nella mostra Open Mind (closed circuits), in cui istituì un confronto tra grandi maestri della storia dell’arte e l’arte dei pazienti psichiatrici e Outsider Art. Cresciuto in prossimità costante con questi pazienti – alcuni dei quali vivevano con la famiglia Hoet nella città di Geel – marcò un segno indelebile nel suo rapporto con l’arte, dove il confine tra normale e anormale è talvolta cancellato.
Jan Hoet infine ricevette il massimo riconoscimento come creatore di mostre quando fu nominato direttore artistico della più importante esposizione al mondo di arte contemporanea – Documenta IX – nel 1992.
Dopo anni di perseveranza e con il sostegno indefesso e la fiducia della sua squadra entusiasta, il 1999 infine vide l’apertura del museo d’arte contemporanea: S.M.A.K., un luogo a Ghent dove l’arte contemporanea potesse essere vissuta fino in fondo. Jan Hoet riuscì in maniera unica a fondere insieme la staticità di un museo e la vivacità di giovani artisti e arte contemporanea.
Anche se ora c’era un museo, Jan Hoet mantenne il suo obiettivo di consentire a quante più persone possibile di conoscere l’arte contemporanea, anche al di fuori del museo. Nel 2000, ancora una volta uscì in un ambito pubblico con la sua arte: l’estate indimenticabile di Over the Edges ha messo un gran numero di persone in contatto con l’arte contemporanea per la prima volta, e anche con il modo in cui l’arte ha trovato la propria strada nella nostra vita quotidiana e lì si è accasata. Un anno dopo, nella mostra Locus.Focus a Sonsbeek, Jan Hoet esplorò ancora le possibilità della mostra d’arte nello spazio pubblico.
Nel 2003 Jan Hoet lasciò S.M.A.K. e andò a Herford in Germania per fondare l’ormai celebre museo MARTA. Nel 2013-2014 ha organizzato la mostra Middle Gate nella città belga di Geel. Per questo trasse ispirazione da due elementi che correvano come fili attraverso la sua vita: le mostre nello spazio pubblico urbano, e il concetto di arte e psichiatria.
Infine, Jan Hoet ha voluto creare una ultima mostra in cui avrebbe invitato gli artisti contemporanei a entrare in dialogo con i grandi artisti del passato, in un omaggio a The Sea. Egli stesso ha esposto le principali durante l’estate e l’autunno del 2013, in stretta collaborazione con il suo co-curatore, Phillip Van den Bossche di Mu.Zee. Il museo ha deciso oggi di estendere questo omaggio al mare e per renderlo un vero salut d’honneur (che era il titolo provvisorio per una delle sue mostre precedenti) al maestro stesso. Nel corso delle prossime settimane e mesi saranno coinvolti un gran numero di artisti e operatori museali in The Sea di Jan Hoet – un tributo che si svolgerà a Ostenda nell’autunno 2014.
Jan, a nome di tutto il personale di S.M.A.K., vorremmo ringraziarti più di quanto possiamo esprimere, non solo per aver fondato questo posto fantastico, ma anche per aver reso il tuo entusiasmo e la tua passione una parte del make-up di questo museo.
Addio, Jan.
In segno di rispetto, il consiglio comunale ha aperto un libro di memorie in cui il pubblico può esprimere la propria simpatia. Sarà disponibile allo S.M.A.K. per una settimana. È anche possibile esprimere le proprie condoglianze nel libro online del ricordo.
www.smak.be
janhoet-rouwregister.be
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