Vegetariano contemporaneo
Migliaia di persone arrivano da tutta l’Asia per trascorrere nove giorni a Phuket. Numeri simili a New York e Toronto, e gli esempi potrebbe continuare a lungo. Parliamo non di concerti né eventi sportivi, bensì di festival meat free. Perché ora essere vegetariani - e magari pure vegani - è diventano cool. Se non ci credete, chiedetelo a Beyoncé.
Da quando il cibo è diventato lifestyle, anche i vegetariani non sono più quelli di una volta. Fino a qualche anno fa, trovare nel gruppo di amici a cena un vegetariano era cosa talmente rara ed esotica che veniva spontaneo chiedere spiegazioni sulla sua scelta di vita al soggetto in questione che immancabilmente si dilungava con interessanti provocazioni, simpatici tentativi di proselitismo, scatenando un frizzante dibattito. Oggi, in un gruppo è quasi scontato che vi sia almeno un vegetariano.
Secondo i dati Eurispes, infatti, i vegetariani in Italia nel 2013 erano il 4,9% della popolazione, mentre la percentuale dei vegani si attestava intorno all’1,1. Sei italiani su 100, quindi, non mangiano carne, quasi il doppio rispetto al 2012, quando la somma di vegetariani e vegani arrivava al 3,1% della popolazione. Si tratta perlopiù di donne (70%), da sempre più sensibili ai temi etici e ambientali, e sostanzialmente giovani, tra i 24 e i 35 anni.
E se qualche anno fa te li immaginavi tutti fricchettoni e alternativi (persone fuori dal tempo, insomma), oggi essere vegetariani è cool. Anzi, è hipster. Non che sia una moda, perlomeno non solo, ma sicuramente è un’espressione del contemporaneo, non certo dell’essere fuori dal mondo. Basta farsi un giro in libreria per vedere quanti volumi di cucina vegetariana e vegana vengono pubblicati ogni anno; ma basta anche farsi un giro nelle food street delle capitali più ricettive per veder nascere proposte vegetariane che allettano i palati anche degli onnivori (a Londra, per esempio, val la pena fermarsi a cena da Food for Thought a Covent Garden, dove sul menu variato ogni giorno si possono scegliere piatti vegetariani, vegani, wheat & gluten free). Vegetariano e ancor di più vegano sono un modo di essere, non solo di mangiare.
Per questo motivo sono così frequentati gli eventi gastronomici off limit ai carnivori, come il New York City Vegetarian Food Fest (al Metropolitan Pavilion a inizio marzo), il Vegetarian Food Festival di Toronto (che a settembre festeggerà il suo 30esimo compleanno) o il Vegetarian Festival di Phucket (nove giorni durante il nono mese lunare del calendario cinese, ovvero ottobre). Ed è così irresistibile essere (o dirsi) vegetariani che si accetta pure di farlo part-time, il lunedì per esempio. Il Meatless Monday, “lunedì senza carne”, è un movimento globale che annovera fra i propri testimonial/sostenitori anche l’ex-Beatles Paul McCartney e la figlia stilista Stella. La campagna dei lunedì senza carne è già diventata un potente movimento d’opinione nel mondo anglosassone, coinvolgendo star del calibro di Gwyneth Paltrow, Yoko Ono, Kevin Spacey, Twiggy, Vivienne Westwood, Bryan Adams, Alec Baldwin.
Spostandoci nell’ambito strettamente gourmet, anche i grandi – grandissimi – chef pendono verso un futuro vegetale. René Redzepi (chef del ristorante Noma di Copenhagen) prevede una cucina del domani orientata a trattare i vegetali come alimenti preziosi che nulla hanno da invidiare alle carni o ai pesci più pregiati. In un top restaurant come il suo, in effetti, l’80% delle materie prime utilizzate è di origine vegetale. E questa tendenza contagia gli chef più evoluti di tutto il mondo, sempre meno preoccupati di proporre ingredienti di lusso importati da Paesi lontani (prodotti resi ancor più preziosi dalla loro scarsità), i quali optano invece per cibi alla loro portata, magari coinvolgendo gli agricoltori locali e creando una cucina più personale e con una qualità unica. Valorizzare una carota tanto quanto una bistecca è dunque il pensiero della moderna cucina d’autore.
Ma quel che fa davvero pensare che i vegetali siano il cibo del momento, la moda del periodo, è una notizia tremendamente saliente per il nostro tema: Beyoncé e il fidanzato Jay Z hanno seguito una dieta vegana per 22 giorni, postando ogni pietanza mangiata su Instagram e coinvolgendo milioni di follower nella loro scelta alimentare. Qualcuno oltreoceano ha detto: “Veggie is the New Gangsta”. Ed è così che il vegetariano, da fricchettone alternativo, è diventato pop. Chi l’avrebbe mai detto…
Martina Liverani
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #17
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