Bruxelles capitale dell’arte. Il ponte del 25 aprile si trascorre in Belgio
Partirà venerdì 25 aprile (con inaugurazione giovedì 24) la 32esima edizione di Art Brussels, fiera d’arte ormai tra le più rinomate a livello internazionale, che fa della capitale belga un indiscusso punto di ritrovo. Confermando nuovamente la città come capitale europea di una rinascita artistica e culturale importante.
Anche solo osservando i numeri proposti dall’evento, Art Brussels si presenta con un panorama ricchissimo, ospitando 190 gallerie d’arte contemporanea a livello mondiale oltre a una selezione di 2.000 tra nomi prestigiosi e nuova proposte, promettendo un spazio vasto accompagnato da nuove proposte: progetti curatoriali, sezioni diversificate, e molte novità.
Questa volta è il fotografo Jimmy Kets a curare la visual campaign, progetto speciale promosso dalla fiera che, come in tutte le edizioni, seleziona un artista per la campagna di presentazione. È lui a immortalare Bruxelles attraverso piccoli particolari che catturano la vera essenza e identità della città ospitante. Non è da meno la nuova veste scenografica della fiera, quest’anno progettata da ONO Architectuur: attraverso materiali, interventi e colori saranno creati percorsi di significato che distinguono di volta in volta differenti spazi e ruoli, non tralasciando l’aspetto ecosostenibile per un minor impatto ambientale.
Molte le iniziative all’interno e al di fuori di Art Brussels. Si inizia dalla proposta delle gallerie, suddivise in più sezioni: oltre a Prime, che presenta realtà più rinomate – e ospita le italiane Enrico Astuni, Brand New Gallery, Cardi, Marie-Laure Fleisch, Prometeogallery e Lia Rumma -, sono le sezioni Young e First a esplorare il panorama internazionale più promettente, puntando su un numero veramente elevato di nuove proposte. Se la prima si dedica alla promozione di giovani artisti emergenti selezionati dall’International Selection Committee e dalla direttrice artistica della fiera, Katerina Gregos (le italiane in questa sezione sono Thomas Brambilla, Tiziana Di Caro, Umberto Di Marino, Ex Elettrofonica, P420 e SpazioA), il secondo gruppo, sponsorizzato dalla Swatch e curato da un comitato internazionale, propone una selezione di gallerie che non hanno mai partecipato ad Art Brussels prima d’ora.
Oltre ai progetti specific on site che le gallerie presenteranno all’interno della sezione Solo (proposte ancora una volta selezionate dalla Gregos e legate al Pirelli Prize), una delle novità più interessanti è rappresentata dal Curator’s view, che permette di presentare thematic group show, mostre tematiche rappresentate in questa edizione da sei realtà europee. Le gallerie selezionate sono infatti le belghe Sorry We Are Closed , Axel Vervoordt Gallery, Mariondecannière, Transit , oltre alla francese Galerie Eva Hober e all’italiana Ex Elettrofonica.
All’interno della fiera prosegue The Stage, il programma di dibattiti, conferenze e incontri con gli artisti inaugurato nel 2013 e che coinvolgerà un centinaio di personalità appartenenti all’art system. E ancora, Art Brussels dedica un’attenzione particolare al cinema e al video con The Cinema, dando spazio a queste pratiche e non lasciandosi vincolare dalle restrizioni tecniche e spaziali tipiche dei contesti fieristici, proponendo quindi un programma che si articola nella duplice proposta degli screening delle gallerie selezionate insieme a quello della Collection of Argos – Centre for Art & Media di Bruxelles.
Tra le proposte sempre all’interno della fiera, da non perdere l’esposizione Portrait of the Collector as a Work of Art, che focalizza l’attenzione su una selezione d’opere di collezioni private, mentre Artist and Curator – run spaces propone una dimensione artistica peculiare: Ciap, Kiosk, Lls 387, Nicc, Objectif Exhibitions e Hotel Charleroi sono i sei spazi non profit o gestiti da artisti che fanno da contraltare agli spazi istituzionali pubblici e privati belgi.
Ovviamente non tutto si ferma all’interno dei padiglioni del quartiere fieristico della capitale belga. Il territorio si integra in maniera completa con l’appuntamento della fiera e così Bruxelles diviene il centro di molti eventi collaterali, a partire dalla Gallery Night di venerdì, durante la quale molte gallerie apriranno le porte al pubblico dalle 19 alle 22.
Oltre a Design Market e a Maniera, esposizione limited edition di mobili di design, Popposition è la fiera collaterale su cui puntare l’attenzione: per ogni edizione cambia location all’interno della città, esplora il potenziale critico della site specificity, dimostrando la volontà di porsi come esperimento tra il format della fiera e l’alternativa al white cube, presentando gallerie e spazi artistici ibridi e accogliendo come rappresentanti italiani di questa edizione il napoletano Museo Apparente con Alessandro Sau ed Enrico Piras.
Ricca presenza di gallerie italiane anche per la OFF Contemporary Art Fair Brussels, dove a esporre sotto la direzione di Antonio Nardone e Annuschka Leung sono 3D Gallery, Barbara Paci, Isolo17, Kanalidarte, Maria Livia Brunelli, Paola Cardano, Raffaella De Chirico, Riccardo Costantini, Romberg e Wunderkammern.
In città, musei e centri culturali come la Fondation A, la Centrale for Contemporary Art, l’Espace Photographique Contretype affiancano il Palais Des Beaux-Arts (Bozar) che presenta le mostre di Francisco de Zurbarán, Michaël Borremans e Cristina Iglesias, mentre al Wiels ci sono le personali di Franz Erhard Walther e Akram Zaatari; oltre alle proposte delle collezioni private che vedono in prima linea CAB contemporary Art Brussels, Eric Fabre, Maison Particulière (che quest’anno ospita anche l’italiana Collezione Maramotti), solo per citarne alcune.
Valentina Guttuso
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