Imprenditori e visionari in città. Parte il Festival Città Impresa
A Schio, dall'11 al 13 aprile, va in scena il Festival Città Impresa, promosso da VeneziePost con una fitta rete di partner. I temi? Come d'obbligo sono quelli della crisi e dei “nuovi alfabeti dell'economia”. Senza dimenticare cultura e identità.
Crisi, imprenditori, città: sembrano queste le parole chiave di ogni narrazione contemporanea e i temi principali di qualsiasi conversazione, anche quelle da bar. E non solo. A Schio, infatti, con questi topoi del presente ci hanno fatto un festival, per non saper né leggere né scrivere. Peraltro in tempi non sospetti. Già, perché la prima edizione ha visto i natali nel 2008, e se la matematica non è un’opinione, l’ideazione dovrebbe risalire almeno al 2007, un anno prima che la Lehman Brothers e le sue vicende scombinassero un po’ tutte le carte.
Quest’anno la manifestazione organizzata da VeneziePost dell’editore Filiberto Zovico narra, come sembrerebbe obbligatorio, i Nuovi Alfabeti dell’Economia. Un tema, questo, così come quello dell’impresa, molto caro ai veneti, dato il ruolo fondamentale che l’apparato industriale ricopre nella vita dei cittadini di queste terre, epicentro delle questioni (anche) culturali e di tutti i dibattiti sull’identità collettiva e del luogo. La tradizione palladiana, le trasformazioni urbanistiche, le mutazioni definite nello statuto del progetto “antropologico” sono il cuore del racconto del 2014.
E se la presentazione di casi studio di aziende, note alle cronache attuali per motivi differenti come Elettrolux e Luxottica, è ovviamente uno dei passaggi fondamentali della discussione che si svolgerà a Schio, non mancano protagonisti del mondo della cultura, dell’arte, del design a ravvivare il dibattito.
Aldo Cibic, ad esempio – il nome non ha bisogno di introduzioni – si concentra sul rapporto con il territorio: il suo intervento ha infatti a che vedere con idee e progetti per le stazioni ferroviarie della linea Vicenza-Schio. Moda, design, arte contemporanea si fondono, invece, nell’appuntamento voluto dal magazine Pizza Digitale, che coinvolge Antonio Calabrò, Maria Luisa Frisa, Cristiano Seganfreddo (columnist di Artribune Magazine, fra le molte cose). La “bellezza”, tema cardine dopo la notte degli Oscar e la “vittoria italiana” negli Stati Uniti è discussa con Flavio Albanese, architetto autodidatta, designer, collezionista e curatore d’arte contemporanea, Luigi Corbani, direttore generale Orchestra La Verdi Milano, Monica Scanu, architetto e collaboratore di Artribune. Quest’ultimo focus riguarda l’annosa questione se la cultura sia un fattore in grado o meno di produrre economia per i territori che si fanno promotori di progetti e iniziative dedicati.
Non manca il tema del made in Italy, con l’intervento di Fabio Papa, docente di Economia e Management della LIUC – Università Cattaneo. Il confronto tra aree metropolitane differenti, invece, sottolineandone specificità, punti di incontro e differenze, è il tema (europeo) del focus Unconscious Metropolis: Veneto Centrale, Brabantstad, West Flanders che coinvolgerà speaker come Giulio De Carli, George Brugmans, Luigi Dalla Via, Michiel Den Hond, Silvia Fattore, Joachim Declerck, Aldo Bonomi, Yves De Boer, tra gli altri.
Non manca un premio, Il Città Impresa, nato nel corso delle ultime edizioni di festival e che fino a oggi ha insignito circa 1.000 “fabbricatori” di idee del Nordest (edizione 2012) e 1.000 under35 del territorio (2013). La competizione riguarda non solo chi fa impresa, ma anche le buone idee (e si presume le buone pratiche). Ricercatori e “innovatori” sono i soggetti coinvolti, con un occhio particolare a coloro che operano nelle Tre Venezie. Anche per la settima edizione sono stati scelti dieci protagonisti che, con i loro percorsi, stanno dando una svolta al mondo dell’impresa. Il filo rosso che li unisce? Sono talentuosi e visionari.
Santa Nastro
http://cittaimpresa.veneziepost.it/
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