La lunga estate del Museo Marino Marini
Cinque mostre, più una in apertura a luglio. Bouquet ampio e variegato, quello del museo toscano diretto da Alberto Salvadori. Con un programma che va dal dialogo fra Leon Battista Alberti e James Lee Byars ai disegni di Carmelo Baglivo, passando per il design di Giò Ponti e la videoarte dei gemelli De Serio, e ancora…
Con cinque appuntamenti espositivi già avviati e la selezione di opere provenienti dal FRAC Champagne-Ardenne di Reims attesa a luglio, il contributo del Museo Marino Marini all’estate culturale fiorentina si fa particolarmente significativo. Oltre alla collezione permanente, ospitata fin dai primi Anni Ottanta, a due passi da piazza Santa Novella nell’ex chiesa di San Pancrazio e costituita da 183 opere del celebre sculture, pittore e incisore pistoiese, in questi mesi il museo accoglie infatti un articolato programma espositivo, fortemente orientato all’arte contemporanea e al Novecento. Arti decorative, cinema, scultura, pittura, disegno d’architettura sono gli ambiti presentati, nei tre livelli dell’edificio, con la presenza di artisti nazionali e stranieri.
Giganti del recente passato come Giò Ponti (Milano, 1891-1979) o giovani come il brasiliano Jonathas de Andrade (Maceió, 1982) s’incontrano quindi negli articolati spazi espositivi, innescando sorprendenti connessioni con le opere di Marino Marini (Pistoia, 1901 – Viareggio, 1980). Caso emblematico in questo senso è la raffinata mostra Giò Ponti e la Richard Ginori: una corrispondenza inedita, ospitata al terzo livello e introdotta da un contributo del direttore artistico del museo, Alberto Salvadori, co-curatore assieme Livia Frescobaldi Malenchini e Oliva Rucellai, dell’Associazione Amici di Doccia e del Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia.
Con quattro sezioni tematiche (Dall’idea al prodotto, Le committenze speciali, La comunicazione, Il ruolo delle mostre) la mostra racconta un felice spaccato della vita delle celebre azienda toscana di porcellana. Recentemente acquisita da Gucci, a partire dal 1922 e per il decennio successivo si avvalse della presenza di Giò Ponti come direttore artistico, divenendo una tra le prime aziende nazionali a introdurre nel proprio organico questa figura. Poco meno di cinquanta pezzi, molti unici perché “sfuggiti” alla produzione seriale, e una trentina di lettere, in cui il tono formale dell’architetto fondatore di Domus si affianca ad appunti ironici, talvolta accompagnati da schizzi, costituiscono il corpus espositivo; a presentarlo, con misura e garbo, l’allestimento dello studio Oblò di Venezia.
Ma le corrispondenze del titolo non sembrano esaurirsi nel carteggio tra Ponti, i suoi collaboratori e i critici del tempo, tra cui Ugo Ojetti: all’esposizione è infatti stato associato un concorso di idee rivolto agli studenti di Firenze del Dipartimento di Architettura Facoltà di Design Calenzano, la LABA – Libera Accademia, Istituto Superiore Industriale Artistiche ISIA, Accademia delle Belle Arti e destinato all’elaborazione di concept progettuali ispirati all’opera di Ponti. Gli esiti sono esposti nel museo e in giro per la città, in un’expo itinerante che coinvolge alcuni negozi del circuito “Esercizi Storici, Tradizionali e Tipici Fiorentini”.
Nella cripta del museo si affiancano invece tre iniziative. Per il progetto Museo chiama Artista, coordinato da Ludovico Pratesi e Angela Tecce e promosso da Mibact, Mpabaac e Amaci, fino al 26 giugno è possibile assistere alla proiezione di Un ritorno, il film commissionato nel 2013 ai fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio (Torino, 1978). I due, gemelli, autori di documentari e film brevi, con all’attivo partecipazioni e premi nei principali festival di cinema nazionali e internazionali, con quest’opera divengono nello stesso tempo soggetto e oggetto di un esperimento, primo nel suo genere, di ipnosi simultanea. Guidati dall’ipnotista Giuseppe Regaldo, scandagliano il loro inconscio fino alla ricerca dei ricordi più remoti, quelli legati alla condivisione nel ventre materno. Filmandosi e dialogando, in Un ritorno “i protagonisti sono loro stessi, il loro essere gemelli, il loro parlarsi e guardarsi in uno specchio vivo. […] Sono il doppio, l’inizio della moltiplicazione dove nasce il dubbio dell’altro in se stesso”, come ha dichiarato Beatrice Merz, presidente Amaci.
Solo pochi passi separano dalla mostra Disegni Corsari – Carmelo Baglivo, curata da Emilia Giorgi e promossa dalla Fondazione Architetti Firenze. L’esposizione, il cui titolo è un omaggio a Pier Paolo Pasolini, intende lasciare “al lettore il compito di rimettere ordine tra i frammenti di un’opera dispersa e incompleta”, come ha raccontato l’architetto Baglivo (Roma, 1964), cofondatore con Luca Galofaro e Stefania Manna dello studio romano IaN+: “I miei disegni parlano di architettura attraverso immagini autonome, fuori dalla storia, in attesa che chi guarda possa costruire il proprio personale itinerario”. Tra le opere presenti, alcune delle quali selezionate per Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia, anche collage realizzati in digitale su supporto metallico, nei quali monoliti e griglie si sommano a paesaggi piranesiani.
Spazio anche alla ricerca “interattiva” del volto di Gesù con Procurando Jesus – Looking for Jesus del brasiliano Jonathas de Andrade e, al piano primo, nello spazio destinato alla restaurata Cappella Rucellai, all’incontro fra James Lee Byars (Detroit, 1932 – Il Cairo, 1997) e Leon Battista Alberti con Uroboro, di cui vi abbiamo raccontato in anteprima su Artribune.
Valentina Silvestrini
Firenze // fino al 26 giugno 2014
Late One Morning – Jonathas De Andrade
a cura di Luigi Fassi e Alberto Salvadori
Carmelo Baglivo – Disegni Corsari
a curata di Emilia Giorgi
Museo Chiama Artista – Gianluca e Massimiliano De Serio
a cura di Ludovico Pratesi e Angela Tecce
Firenze // fino al 27 luglio 2014
Giò Ponti e la Richard Ginori
a cura di Livia Frescobaldi Malenchini, Oliva Rucellai e Alberto Salvadori
Firenze // fino all’8 novembre 2014
Uroboro. James Lee Byars encounters Leon Battista Alberti
a cura di Alberto Salvadori
MUSEO MARINO MARINI
Piazza San Pancrazio
055 219432
[email protected]
www.museomarinomarini.it
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