L’arte ai fondamentali. Mostre da non perdere a Venezia

Vi proponiamo qui una selezione di mostre ed eventi collaterali che si tengono a Venezia, durante e oltre la Biennale di Architettura. E per tutti i dettagli vi invitiamo a scaricare l’app di Artribune. Così da non perdervi nell’intricata topografia lagunare.

A partire dal 5 giugno, Fundamentals si focalizza sul concetto di transizione verso ciò che sembra essere la costituzione di un linguaggio architettonico universale. All’arte, non solo come disciplina ma anche come moto estetico, è demandata la creazione di percorsi che – tra luoghi del Muve – Fondazione Musei Civici, fondazioni private e spazi espositivi – offre un programma visuale di alto profilo, parallelo alla 14. Biennale di Architettura. Iter dedicato ai grandi maestri e ai diversi aspetti della sintesi ottica.
Da non perdere, a Palazzo Grassi, L’illusione della luce (fino al 31 dicembre) a cura di Caroline Bourgeois, una collettiva selezionata dalla Collezione Pinault. Mostra che, dopo l’ingresso abbacinante di Wheeler, prosegue il percorso espositivo al primo piano, fra installazioni e video che esplorano i valori estetico-filosofici della luce, attraverso le opere di venti artisti, da Flavin a Parreno, da Conner a Tabouret. Al secondo piano, invece, Palazzo Grassi mostra 130 immagini dell’americano Irving Penn (fino al 21 dicembre): prima retrospettiva italiana dedicata al fotografo, tra scatti di moda e ritratti di maestri del XX secolo. Come un richiamo fra le sedi di Pinault, a Punta della Dogana, nel cubo disegnato da Tadao Ando, l’installazione Zeichnungen für ein kleines Zimmer di Wade Guyton rinfresca il percorso incontrastato di Prima Materia (fino al 31 dicembre); da ricordare, inoltre, per appassionati d’arte e di architettura, la programmazione del Teatrino di Palazzo Grassi.

Danh Vo a Palazzo Grassi

Danh Vo a Palazzo Grassi

Rimanendo in tema di spazi espositivi dell’alta moda, la Fondazione Prada presenterà nella sua sede veneziana di Ca’ Corner della Regina la mostra Art or Sound (fino al 3 novembre), a cura di Germano Celant. Il percorso storico prende il via con gli strumenti musicali realizzati con materiali inusuali e preziosi da Michele Antonio Grandi e Giovanni Battista Cassarini nel Seicento e con gli automi musicali, per arrivare ai celebri Intonarumori (1913) dell’artista futurista Luigi Russolo e alcuni oggetti di Giacomo Balla. Da non dimenticare inoltre, a qualche passo da San Marco, nell’Espace Louis Vuitton, la mostra Sguardi incrociati,che mette in dialogo le immagini del mangaka giapponese Jirô Taniguchi – con le sue trenta vedute di Venezia, selezionate tra i disegni creati per il nuovo Travel Book Louis Vuitton 2014 – e di Mariano Fortuny, con le sue venticinque fotografie scattate nei primi anni del Novecento.
Nuovamente tra luce e impressione, il 5 giugno la Fondazione Bevilacqua La Masa inaugura la nuova personale di Hiroshi Sugimoto (fino al 12 ottobre), presentando in anteprima mondiale undici fotografie dell’artista giapponese, dedicate alle icone dell’architettura internazionale, tra le vedute del Johnson Wax Building di Wright, la Torre Einstein di Mendelsohn e il Monumento ai Caduti di Sant’Elia. Lo stesso Sugimoto, sull’Isola di San Giorgio e nell’ambito del progetto della Fondazione Cini Le Stanze del Vetro, ha realizzato un padiglione temporaneo intitolato Glass Tea House Mondrian, la sua prima opera architettonica.

Hiroshi Sugimoto, Einstein Tower, 2000

Hiroshi Sugimoto, Einstein Tower, 2000

La Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, invece, raccoglie per l’occasione lo sguardo della collezionista Ileana Sonnabend: in mostra le opere dei maestri dell’arte contemporanea dal Neo Dada alla Pop Art, dalla Minimal Art all’Arte Povera, dal Concettuale al Neo Espressionismo (finoal 4 gennaio); mentre a Palazzo Venier dei Leoni, nella sede della Peggy Guggenheim Collection, la mostra dal titolo Solo per i tuoi occhi (fino al 31 agosto) accosta sculture, pitture e altri manufatti che spaziano dal Medioevo a oggi, tra Böcklin, Ernst e Warhol. A Palazzo Fortuny, invece, saranno presenti cinque mostre (fino al 14 luglio), fra le quali segnaliamo: Le amazzoni della fotografia, un’antologia di fotografie eseguite dalla metà dell’Ottocento fino a giorni nostri da importanti artiste donne: da Julia Cameron a Margaret Burke White, da Dora Maar a Lisette Mondel, da Diane Arbus a Nan Goldin; e Dora Maar. Nonostante Picasso,la prima retrospettiva italiana dedicata ai lavori di una delle compagne del maestro spagnolo, tra i quali spiccano le fotografie nate dal connubio con Pierre Kéfer.

Dora Maar in mostra a Venezia

Dora Maar in mostra a Venezia

Nell’area espositiva dell’Università di Ca’ Foscari, invece, è stata prevista la retrospettiva del pittore franco-russo Mikhail Roginsky dal titolo Through the Red Door (fino al 22 settembre);sempre in merito a progetti accademici, sono da menzionare: organizzata dal National Taiwan University of Arts, la mostra allestita a Santa Maria della Pietà dal titolo The Space That Remains: Yao Jui-Chung’s Ruin Series (fino al 30 agosto), che indaga la seconda vita degli edifici, non attraverso la prospettiva di costruttori, utilizzatori o curatori, bensì dal punto di vista di un lettore; mentre la Zurich University of the Arts presenta Z Club On Money, Space, Postindustrialization, And…, sette serate a Palazzo Trevisan degli Ulivi, tra conversazioni, performance, concerti e installazioni (dal 25 al 31 luglio).

Ginevra Bria

http://www.labiennale.org/it/architettura/mostra/

Articolo pubblicato su 
Artribune Magazine #19
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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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