Se Alex Del Piero si mette a fare il gallerista

Il legame fra arte (contemporanea) e Juventus è stretto: un esempio su tutti, incarnato dal critico tifoso per eccellenza, Luca Beatrice. Ora è però un ex calciatore della Juventus - e non uno qualsiasi - a fare da tramite con il mondo della cultura. Aprendo nel centro di Torino ADPLOG, spazio multifunzionale per mostre e conferenze, nonché sede di Save The Dream, per la diffusione tra i giovani dei valori dello sport. Valori che saranno il tema della nuova esposizione di Steve McCurry, come ci ha raccontato lo stesso Del Piero in questa intervista.

Quanto di te si nasconde dietro la sigla ADPLOG?
In questo progetto c’è molto di me. L’idea nasce da un gioco tra le iniziali del mio nome e la parola ‘gol’ scritta al contrario – sapete, per me ha un certo significato… – che sta anche per ‘log in’, chiave d’ingresso per entrare in un mondo nuovo. Qualcosa che unisce, che racchiude esperienze diverse e contaminazioni tra realtà apparentemente distanti.

Cos’è ADPLOG?
È uno spazio espositivo pensato per adattarsi a utilizzi diversi: mostre, installazioni, attività multimediali, incontri e conferenze.

E il tuo ruolo?
Fare da tramite con queste realtà differenti, permettere che si incontrino a metà strada e che abbiano un punto in comune. E sfruttare la notorietà e il credito guadagnato sui campi da calcio, anche per portare messaggi nuovi e distanti rispetto a quanto ci si possa aspettare da uno sportivo, o nello specifico da un calciatore.

Collezioni arte contemporanea?
Non sono un collezionista e ADPLOG non nasce per mettere in mostra cose che mi appartengono, ma per realizzare delle mie idee, del mio staff e delle persone che mi affascinano e che ho avuto la fortuna di incontrare. Il primo appuntamento è stato autobiografico, il secondo ad esempio non lo sarà e dunque non ci poniamo limiti su cosa ospiterà in futuro ADPLOG, anche se al momento abbiamo privilegiato la fotografia, forma d’arte che apprezzo particolarmente e che in questo momento si presta a interpretare con particolare efficacia lo spirito del nostro progetto.

La Galleria ADPLOG - foto © Edge

La Galleria ADPLOG – foto © Edge

Qual è il rapporto fra ADPLOG e il progetto Save the Dream?
ADPLOG è la sede italiana di Save The Dream, un programma di portata mondiale (promosso dal comitato olimpico del Qatar e da ICSS – International Centre for Sport Security) che si propone di diffondere e promuovere tra i giovani i valori dello sport puro. Sono particolarmente orgoglioso di essere stato coinvolto in questa iniziativa fin dall’inizio e di esserne testimonial, e anche di avere dato una casa a Save The Dream. Sono convinto che questo genere di iniziative sia fondamentale per far comprendere quanto lo sport sia basilare nella formazione dei ragazzi, e quanto sia importante che il sistema di valori che lo sport trasmette siano preservati dall’aggressione di tutti coloro che, appunto, hanno rovinato o vogliono rovinare quel sogno.

Recentemente anche il Museo della Juventus si è aperto all’arte contemporanea con la mostra Invasione di campo. Cosa ne pensi? D’altronde Gianni Agnelli ti aveva definito “il Pinturicchio del calcio italiano”…
Non esistono mondi che non possano essere messi in comunicazione, soprattutto quando hanno così tanti punti in comune come lo sport e l’arte. Pensate a quanti scrittori si sono fatti affascinare dall’opportunità di raccontare l’epica dello sport, quanti artisti sono rimasti colpiti dalle gesta di un campione. Ecco perché ci sono infinite possibilità per proseguire su questa strada e inventarsi nuove forme di contaminazione. Per quanto riguarda il riferimento alla definizione dell’Avvocato, permettimi una battuta: diciamo che io fin dall’inizio della mia carriera sono abituato a questo connubio, diciamo che ne sono l’esempio vivente…

Alex Del Piero

Alex Del Piero

ADPLOG è nato da un anno: come immagini la collaborazione con il tessuto culturale della città di Torino?
Stiamo lavorando con la Fondazione TorinoMusei per far rientrare la nostra struttura all’interno del circuito museale torinese. Al momento abbiamo attivato una convenzione, con la prospettiva di permettere a chi ha sottoscritto l’abbonamento di visitare gratuitamente le mostre che verranno allestite. Inoltre, a breve nomineremo un Comitato d’Onore, che vuole non solo promuovere le iniziative ma anche proporre idee, attraverso le quali sviluppare nuove proposte che tengano ben presente il contesto all’interno del quale siamo inseriti. Insomma, guardiamo al mondo, e a tutto il pubblico, ma partiamo da Torino e viviamo a Torino.

La mostra inaugurale di ADPLOG s’intitolava Giochiamo ancora e consisteva in una raccolta di foto che illustravano non solo la tua carriera di calciatore, ma anche la tua storia personale fatta di valori come lealtà, amicizia, coraggio, spirito di squadra. Gli stessi valori che danno l’impronta alla nuova mostra Power of 10, realizzata in collaborazione con Steve McCurry. Com’è nata questa collaborazione con uno dei più grandi fotografi del mondo?
C’è un legame forte tra questa mostra e Giochiamo ancora, tratta dal mio libro, che porta lo stesso titolo. Quello era un percorso per immagini nella storia della mia vita e della mia carriera, rappresentata in un numero unico per me – il 10 – e nei valori che mi hanno sempre guidato. Oggi quei valori trovano una nuova, entusiasmante interpretazione nelle fotografie di Steve McCurry. Si tratta dell’undicesimo capitolo nell’ideale percorso dei dieci che abbiamo attraversato nella prima mostra, che comprende alcune opere inedite dedicate al calcio. ADPLOG è veramente onorata di poter mostrare per la prima volta in assoluto queste straordinarie fotografie. La capacità di Steve di fissare le emozioni nei suoi scatti toglie il fiato, abbinare poi questa dote alla passione per il calcio… potete immaginare qual è l’effetto e che soddisfazione mi procuri. Prima ho fatto un riferimento ai valori dello sport e del calcio, attraverso il progetto Save The Dream. Ecco, vedendo le fotografie di Steve, si comprende senza bisogno di alcuna parola quel senso di purezza, entusiasmo ed energia che la passione per il pallone è in grado di farci nascere dentro, fin da bambini. Ciò che mi entusiasma di questo progetto è il grande feeling che abbiamo instaurato con un fenomeno come Steve McCurry: tutto è stato semplice e immediato, e il risultato credo sarà sorprendente.

Claudia Giraud

www.adplog.com

 

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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