Gianni Pettena. A lezione per la città
Fino al 10 agosto è possibile iscriversi alle giornate formative della Summer School 2014. Dall’8 al 21 settembre, Andy Sturgeon e Gianni Pettena guideranno sedici studenti internazionali nella progettazione di due piazze, tra Bergamo e Milano. Artribune ha intervistato con Gianni Pettena: ecco cosa ci ha raccontato.
Dopo uno scrupoloso vaglio dei curriculum vitae, e successivamente al pagamento di una quota partecipativa di 400 Euro, sedici studenti potranno partecipare alla Summer School 2014. Dall’8 al 21 settembre 2014, infatti, il Centro Internazionale di Studi sul Paesaggio e sul Giardino di Bergamo promuove Summer School, iniziativa creata da Associazione Culturale Arketipos, Regione Lombardia, Comune di Bergamo, Università di Bergamo, GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e Accademia Carrara diBelle Arti di Bergamo. Gli studenti visualizzeranno un confronto dialettico/progettuale tra due piazze, differenti per storia, tradizione, spazialità, materie: una, centro della cultura di Bergamo Alta e luogo storico e ricco di memoria; l’altra, cuore pulsante del palazzo della Regione Lombardia, composto da tessiture artificiali, ultra-contemporanee. Reinventare queste due piazze, secondo l’idea di un progetto ecologico e ambientale partecipato, sarà il tema portante del corso, che vedrà in azione due figure di livello internazionale: Andy Sturgeon, paesaggista, e Gianni Pettena, artista ambientale, che guideranno e supervisioneranno i corsi.
Inoltre entrambi i progetti verranno ideati durante le giornate della Summer School, per poi essere realizzati nell’estate del 2015, entrando a far parte della programmazione degli eventi di Expo 2015. Gli studenti selezionati avranno accesso a tutte le attività previste dal programma, le iniziative de I Maestri del Paesaggio- International Meeting of the Landsdcape and Garden, grazie anche all’alloggio gratuito in formula bed&breakfast, nei pressi di Palazzo Suardi a Bergamo.
Abbiamo incontrato Gianni Pettena per farci raccontare qualcosa in più di questo curioso progetto e per avere un’anticipazione sui suoi progetti futuri.
Perché il progetto è stato inserito istituzionalmente al centro tra la dimensione dell’arte e quella dell’architettura?
Credo che il punto principale sia proprio questo. Non possiamo più parlare di progettazione dello spazio pubblico senza considerare le due componenti che nella contemporaneità la compongono: il problema ambientale, del paesaggio, della scala ecologica della città, e il tema dello spazio pubblico come ambito sociale, dell’incontro e dello scambio come processo di conoscenza, attraverso l’arte pubblica.
A tuo modo di vedere quale dovrà essere l’approccio didattico e metodologico della Summer School? Quali i punti di forza, quali i possibili punti di debolezza?
Le revisioni della piattaforma concettuale e linguistica nel campo del progetto e nel campo delle arti visive nel Ventesimo secolo saranno, insieme al progressivo interesse delle arti visive verso problematiche di spazio sia pubblico che privato, concettuale e ambientale, sistematicamente analizzate e tradotte in spunti linguistici e progettuali programmatici, nei due diversi contesti: città storica e città contemporanea.
Come e dove si svolgeranno fisicamente le lezioni? Sono previsti, da programma, sopralluoghi, rilievi, lezioni frontali, compresenze, lecture con ospiti esterni, laboratori di progettazione?
Le lezioni si svolgeranno a Palazzo Suardi, nel cuore della città alta di Bergamo, e sono previste delle conferenze organizzate in parallelo con i laboratori della Summer School, dove i relatori saranno scelti insieme all’Accademia Carrara di Belle Arti e alla GAMeC. Inoltre condivideremo il ricco programma di invitati e di conferenze organizzati dalla manifestazione I Maestri del Paesaggio. Ovviamente sono previsti anche sopralluoghi alle due aree di progetto come lezioni frontali sulla progettazione dello spazio pubblico.
In questi mesi come avete lavorato al piano di programmazione didattica tu e Andy Sturgeon? Quali i punti in comune?
Lo scambio tra noi avverrà proprio nei giorni della Summer School, in una sorta di learning by doing che coinvolgerà noi docenti e tutti gli studenti che parteciperanno alla scuola; sarà un processo collettivo. Naturalmente, entrambi noi docenti siamo già stati informati sui temi spaziali e architettonici che formano le due piazze da progettare.
Quali insegnamenti, ex cathedra, ti senti fin da ora di anticipare ai sedici studenti selezionati?
Illustrare le mie opinioni sul costruito in forma di città e quello in forma di “natura naturata” o di “paesaggio”. Ci saranno lezioni sulle avanguardie, da quelle storiche a quelle più contemporanee, come il percorso “radicale” italiano, europeo e giapponese oltre a lezioni sull’invasione di campo delle arti nel mondo del progetto e dell’organizzazione spaziale. Dai maestri della Land Art europea e americana alle realizzazioni contemporanee di architettura da parte di artisti come Vito Acconci, Charles Jenks e Isamu Noguchi.
Quali capacità comporta la visione di una nuova apertura, di una nuova conformazione urbana per un progetto ecologico e ambientale partecipato di Piazza Vecchia, a Bergamo e di Piazza Città di Lombardia, a Milano?
Piazza Vecchia a Bergamo si consolida come luogo di aggregazione e di eventi: per i mesi dell’Expo può “estroflettersi”, raccogliere l’evento “natura” sedimentato dalla storia del giardino e del paesaggio (che storicamente nasce privato, nelle ville fuori città, così come nei giardini dei palazzi). Potrà assumere forme e racconti di uso pubblico, in uno spazio pubblico, trascrivendo una storia, sedimentata nei secoli, di spazi “privati”. Piazza Città di Lombardia, a Milano è alla ricerca di un’identità, un fuoco, un centro. Vedremo…
Quale tipologia di città rappresenta Bergamo, come categorizzarla dal punto di vista visuale e architettonico?
Bergamo è una città nella città, un altro isolato, un giardino all’italiana contemporaneo con anamorfosi e correzioni prospettiche?
Potresti rivelare i tuoi programmi futuri, in Italia e all’estero?
L’appuntamento più vicino è una mostra del mio lavoro in rapporto anche con chi negli anni Sessanta e Settanta era in dialogo con me, nei miei lunghi soggiorni americani: Robert Smithson, Gordon Matta-Clark e Allan Kaprow. Sarà alla Lace Gallery di Los Angeles dal 5 settembre. Il catalogo, Beyond Environment, è pubblicato da ACTAR ed è stato presentato durante i giorni di vernice della Biennale di Venezia di quest’anno.
Potresti formulare un tuo pensiero che accompagni questo cursus?
Organizzare il proprio pensiero in strutture articolate e comunicarlo anche abitandoci. Ritrovarsi nel proprio pensiero fisicizzato nel tempo. Trascriversi, materializzando, nella scala dell’architettura.
Ginevra Bria
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati