Vienna, curated by. La centralità del curatore
A Vienna si conferma la diversità dei gusti e dei giudizi. La posta in gioco infine la decide individualmente lo spettatore, secondo la sua personale teologia dei giochi estetici. Teologia quasi mai incontrovertibile, s’intende. Abbiamo veramente bisogno dell’opera d'arte? Beh, dell'opera forse no, ma del curatore, sempre! Curated by_ a Vienna, dal 2 ottobre all’8 novembre.
Nel 2012, un articolo uscito su The Wall Street Journal rivelava che a New York l’80% dei giovani professionisti, grazie alla diffusione della odierna tecnologia digitale, lavora spesso e volentieri dal proprio letto. Esattamente così: a letto! Notizia ghiottissima per Beatriz Colomina, storica e teorica dell’architettura, spagnola di origine e docente con radici alla Princeton University dove dirige, dopo averlo fondato, il programma Media and Modernity. Da quel dato statistico pubblicato sul WSJ, infatti, la studiosa ha stabilito che un’unica architettura di tipo orizzontale ha preso il sopravvento tra il letto e l’ufficio, non distinguendoli, fondendoli insieme. Un’architettura orizzontale che viene rafforzata dalle reti piatte dei social media, le quali ormai non distinguono e non contemplano più la differenza tra pubblico e privato, lavoro e gioco, attività e riposo; tutti elementi, questi, reciprocamente integrati nell’ambito professionale dell’industria e degli affari.
The Century of the Bed – ovverosia, il secolo del letto – è in concreto il titolo del saggio che Beatriz Colomina ha elaborato intorno a tale fenomeno. Ma ora sarà anche il titolo guida di un evento espositivo, a Vienna, di cui lei stessa ne cura il concetto generale. Evento in procinto di salpare in parallelo con la Vienna Fair e che, con l’etichetta di curated by_, ospita una selezione di gallerie viennesi, senz’altro quelle di maggior notorietà entro e fuori i confini austriaci.
Rispetto alla grande fiera del contemporaneo, comunque, curated by_, con la sua ventina di gallerie, avrà vita ben più lunga. La caratteristica tipica della kermesse, promossa da Departure (ente pubblico per progetti creativi), ora alla sesta edizione, sta nel taglio transnazionale di ogni singola mostra, in quanto i galleristi si affidano a curatori di esperienza in ambito internazionale. E ai curatori, a loro volta, è data mano libera nel selezionare gli artisti.
Come si presenta allora, nel multiforme linguaggio dell’arte, l’architettura nell’alveo di questo inedito spazio-tempo? Quale la natura immaginaria di questi interni? In definitiva, cosa mostra di sé l’architettura in questa “prigione” nella quale non c’è più differenza tra notte e giorno, lavoro e gioco, e in cui oltretutto si è in permanenza sotto sorveglianza, pur vivendo nell’illusione di trovarsi in una cabina di controllo? Il tema, d’altronde, non costituisce una vera e propria novità in senso assoluto: nelle pratiche sociali, il letto ha già di suo un vasto repertorio in archivio, tra la clinica, l’erotica, l’estetica e tanto altro.
L’imminente edizione di curated by_ mette in campo anche curatori italiani, tre per l’esattezza, e non sono pochi: Luca Lo Pinto per la Christine König Galerie, Matteo Lucchetti per la Charim Galerie e Francesco Stocchi per la Georg Kargl Fine Arts. Quanto a esperienza, tutti e tre vivono fuori dall’Italia, occupando posti di rilievo in notevoli istituzioni artistiche, rispettivamente a Vienna, Bruxelles, Rotterdam. Ma, per favore, non chiamateli “cervelli in fuga”.
Franco Veremondi
Vienna // dal 2 ottobre all’8 novembre 2014
Curated by_ 2014 – The Century of the Bed
www.curatedby.at
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