L’America di Wim Wenders. In fotografia
Villa Menafoglio Litta Panza, Varese – fino al 29 marzo 2015. Dolcemente viaggiare. In mostra l’America on the road vista attraverso gli scatti di un fotografo d’eccezione: Wim Wenders. Il FAI inaugura la stagione espositiva di Villa Panza con una personale dedicata al volto meno noto del maestro del nuovo cinema tedesco.
Wim Wenders (Düsseldorf, 1945), in camicia bianca e lungo impermeabile nero, è arrivato alla presentazione della mostra America accompagnato dalla moglie Donata, con la quale condivide la passione per i viaggi e l’arte del rullino. Visibilmente emozionato, l’indimenticabile regista de Il cielo sopra Berlino apre la conferenza stampa con queste parole: “Ho scoperto l’anno scorso questo luogo. Qui ho compreso il vero significato dell’arte. Amo l’Italia, patria di registi come Antonioni e Bertolucci, artisti come Masolino e poeti come De Andrè. Quest’esposizione per me rappresenta un grande regalo”. Wenders, in realtà, il regalo lo ha fatto a noi, donandoci una mostra inedita e un viaggio avvincente attraverso gli Stati Uniti.
Nelle suggestive sale della villa, 34 grandi formati, realizzati nell’arco di trent’anni, fluiscono con un ritmo a volte cadenzato, altre incalzante. Il fil rouge dell’esposizione, come delle pellicole di Wenders, è il viaggio. Dalla California al Texas, dal Montana all’Arizona, fino al Colorado. Ma questa volta, come ha dichiarato lo stesso regista, si tratta di un perivagare diverso rispetto a quello raccontato in film come Fino alla fine del mondo o Paris, Texas. “Come fotografo, per me viaggiare significa andare da qualche parte senza alcuna intenzione, diventare la voce di quel posto e lasciare che sia lui a sussurrarmi la sua storia. Da regista, invece, faccio esattamente il contrario: vado in un luogo preciso con una sceneggiatura prestabilita. Se come regista sono colui che racconta la storia, come fotografo sono l’ascoltatore”, conclude.
Strade, architetture, paesaggi catturati dall’obiettivo di Wim Wenders, artista-pellegrino per le vie degli Stati Uniti. Negli scatti del regista tedesco si avverte lo stupore di un europeo che incontra per la prima volta la cultura americana. Quello stesso spirito che negli Anni Settanta animò Giuseppe Panza Di Biumo e che diede vita alla celebre collezione di arte. L’America di Wenders è lirica e sublime: paesaggi orizzontali racchiusi sotto cieli immensi convivono con architetture spoglie illuminate da una luce calda e diffusa.
Il racconto fluisce di stanza in stanza; le fotografie dialogano con gli austeri spazi della villa, dando vita a inediti cortocircuiti. Il percorso espositivo si conclude nelle scuderie, allestite come una cappella e custodiscono Ground Zero: una preghiera per immagini che ricorda il tragico evento dell’11 settembre.Scatti realizzati pochi giorni dopo l’attentato che, come richiesto dai cartelli posti all’ingresso, si devono contemplare in silenzio.
Wim Wenders, artista intenso e poliedrico, si appresta a ricevere l’Orso d’Oro al prossimo Festival del Cinema di Berlino e a settant’anni sembra intenzionato a continuare a stupirci con colpi di scena. In attesa del prossimo film, preparatevi a un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti. La partenza è prevista da Villa Panza fino al 29 marzo.
Federica Galassi
Varese // fino al 29 marzo 2015
Wim Wenders – America
a cura di Anna Bernardini
Catalogo Silvana Editoriale
VILLA PANZA
Piazza Litta 1
0332 239669
[email protected]
www.wimwendersvillapanza.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/41236/wim-wenders-america/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati