Ornellaia. La vendemmia d’artista
Nel cuore della Toscana, l’eccellenza dell’arte incontra quella del vino grazie a Ornellaia. La rinomata azienda vinicola ha presentato la settima edizione di Vendemmia d’artista: un progetto dal sapore decisamente particolare che, annata dopo annata, ha conquistato enologi, critici d’arte e filantropi. Perché un buon bicchiere di vino mette sempre tutti d’accordo.
IL PROGETTO
“Il vino è la poesia della terra”, scriveva Mario Soldati. Tanto sole, un clima mite e una leggera brezza marina: è questo il segreto del vino di Ornellaia. Nella tenuta maremmana la maturazione dell’uva è dettata dal ritmo delle stagioni e ogni vendemmia possiede un carattere unico. Per questa ragione l’azienda vinicola di Bolgheri ha deciso di celebrare la personalità di ogni annata attraverso un progetto creativo di volta in volta differente. Così sul litorale toscano l’opera della natura incontra quella dell’uomo, con un risultato decisamente sorprendente.
Un’iniziativa ambiziosa nata nel 2009, che in sette edizioni ha visto la partecipazione di artisti di primo piano come Michelangelo Pistoletto, Rodney Graham e Rebecca Horn. L’obiettivo della Vendemmia d’artista è sostenere l’eccellenza dell’arte nelle sue molteplici forme. Fino a questo momento è stato raccolto più di 1 milione di euro: una cifra considerevole che ha finanziato istituzioni che operano in diversi settori della creatività, dal Whitney di New York alla Neue Nationalgalerie di Berlino fino alla Royal Opera House di Londra. Forte di questo successo, la cantina toscana prosegue il proprio impegno nella cultura. Protagonisti del 2015 un’ottima annata e un artista di fama mondiale, per un progetto da gustare a ritmo lento, come il vino Ornellaia.
ORNELLAIA 2012: L’INCANTO
Un nettare color rosso rubino, dalla consistenza vellutata e corposa e dal retrogusto leggermente speziato, che l’azienda vinicola ha ribattezzato col nome L’Incanto. Stiamo parlando di Ornellaia 2012.
A interpretare il carattere di quest’annata, John Armleder, artista svizzero di fama internazionale. Il sodalizio creativo fra Armleder e la cantina di Bolgheri non poteva che cominciare con un bicchiere di vino. Per creare la propria opera l’artista ha assaporato un calice di rosso e, come racconta lui stesso, si è lasciato ispirare dalla poesia delle colline maremmane: “Quando ho assaggiato Ornellaia 2012 sono stato come catapultato in un’atmosfera sognante. Con la mia opera ho voluto ricreare l’emozione che ho provato in quel momento, fermandola nel tempo”. Così Armleder ha realizzato sculture in vetro trasparente che rappresentano delle bottiglie in cui il liquido all’interno è congelato in una sorta di eterno istante.
L’artista svizzero ha, inoltre, disegnato un’edizione limitata di etichette singolarmente firmate, trasformando così ogni bottiglia in una gustosa opera d’arte. In occasione della presentazione del progetto, Armleder ha raccontato la genesi del proprio lavoro: “In francese per indicare una particolare nuance di rosso si utilizza un vocabolo che deriva dal vino. Sulle etichette ho scelto di rappresentare quello splash che ricorre in molti dei miei dipinti, e non ho resistito all’idea di riempire la sagoma con questa tonalità purpurea”.
Il progetto artistico si concluderà con un’asta filantropica a favore della Fondation Beyeler di Basilea. Il 23 aprile il martelletto di Sotheby’s batterà nove bottiglie Ornellaia e si prevede un risultato da record, in linea con il trend dei vini di lusso.
Dulcis in fundo John Armleder, da sempre fautore di progetti site specific, donerà all’azienda vinicola un bosso avente la sagoma del suo iconico “splash”. L’opera, realizzata appositamente per la tenuta, si aggiungerà ai lavori degli artisti che hanno preso parte alle precedenti edizioni della Vendemmia d’artista.
UN MUSEO A CIELO APERTO
La tenuta dell’Ornellaia è un museo a cielo aperto, in cui le meraviglie generate dalla natura convivono con quelle costruite dall’uomo, in una dimensione fuori dal tempo.
L’allegoria delle stagioni di Luigi Ontani introduce il visitatore al ritmo ciclico della viticoltura. Le statue funzionano come fontane, mentre l’alternarsi dei periodi dell’anno è affidato a elementi decorativi naturali come fiori, grano uva e noci. L’aurea fiabesca del mondo bacchico è descritta dall’installazione di Ghada Amer: un giardino in cui trovano posto le lettere che compongono la frase Happily*Ever*After, per rievocare il fatidico “E vissero per sempre felici e contenti”. Se Rebecca Horn racconta l’energia della vendemmia attraverso una scultura cinetica in rame, l’installazione di specchi di Michelangelo Pistoletto e la statua raffigurante Confucio di Zhang Huan ne indagano l’aspetto spirituale.
Federica Galassi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati