Il giro è lungo e pieno di appuntamenti. A partire da domani, senza vedere l’orizzonte di una fine. Per gli amanti dell’arte si preparano “tempi duri” di scarpinate tra Venezia e Milano, tra Expo 2015 e Biennale delle Arti Visive. Molti degli indirizzi da non perdere, ovviamente, fanno parte della prima “tornata” di inaugurazioni in occasione di Miart: da Céline Condorelli alla apprezzatissima installazione di Juan Muñoz presso Hangar Bicocca, alla mostra Arts & Foods: rituali dal 1851 di Germano Celant presso il Palazzo della Triennale, fino al neo-inaugurato Museo Mudec con la mostra dedicata al Sud del mondo.
Mentre nei giorni scorsi hanno inaugurato altre chicche come la megamostra su Leonardo da Vinci a Palazzo Reale e, nella stessa sede, la straordinaria rassegna Arte lombarda dai Visconti agli Sforza.
Ma non finisce, naturalmente qui, perciò preparate le scarpe comode. Domani, primo maggio, inaugura Città Effimera. Arte, tecnologia, esotismo all’Esposizione internazionale di Milano del 1906 a cura di Pietro Redondi, mostra storica in Fiera Milano, accompagnata dal libro omonimo edito da Mazzotta. Sempre domani, nell’ambito del progetto Alveari Urbani, curato da Claudia Zanfi, vengono presentati nuovi allestimenti di arnie d’artista accessibili al pubblico fino al 30 giugno, coinvolgendo fin dall’inizio del progetto il duo olandese BEE Collective, l’artista slovena Polonca Lovsin, Simone Berti, Atelier del Paesaggio, Francesco Faccin e così via, con interventi sparsi in luoghi vari della città. Appuntamento con la storia dell’arte il 2 maggio, invece, per l’apertura del Museo della Pietà Rondanini di Michelangelo che dà via al programma di Expo in città nello spazio espositivo presso l’Antico Ospedale Spagnolo (Castello Sforzesco, ingresso gratuito fino al 10 maggio) riallestito da Michele De Lucchi.
Il 3 maggio è Massimo De Carlo a inaugurare, con la personale di Elmgreen & Dragset, la terza degli artisti in galleria, intitolata Stigma, che presenta un nuovo corpus di lavori del duo, oggi coppia solo nel lavoro, composto da una serie intitolata Side Effect. Vasellame in vetro soffiato che richiama le urne cinerarie, ma che in realtà contiene le polveri multicolori che rivestono le pillole di ultima generazione contro l’HIV, in un carosello di colori tenui che indulgono alla tenerezza, nascondendo tuttavia un terribile segreto. Giunge invece in piazza Duomo la Mela di Michelangelo Pistoletto, nuova “tappa” del Terzo Paradiso, un pomo ricoperto di prato e alto otto metri, masticata e reintegrata, in piazza fino al 20 maggio.
Il 4 maggio, in una progressione quotidiana, tocca alla Fondazione Prada, che apre doppiamente. Inaugura infatti la nuova sede milanese (apertura al pubblico il 9 maggio), nello spazio riprogettato dallo studio OMA di Rem Koolhaas, sulle fondamenta di una ex distilleria di inizio Novecento e su una superficie di 19mila mq, di cui 11mila dedicati alle attività espositive. Apertura in grande stile con i due progetti Fragments, progetto fotografico a cura di Delfino Sisto Legnani, featuring Marco Cappelletti, Giulio Ghirardi, Leo Iannelli, Germana Lavagna e Andrea Stefanini (e con OMA e Fondazione Prada, naturalmente) e Spirits, di Ila Ila Bêka e Louise Lemoine, entrambi “meta-progetti” che partono e parlano dello spazio e delle sue trasformazioni, in un legame profondo tra storia e vestigia della città e nuovo corso. Ma non solo. Robert Gober e Thomas Demand si relazionano, con le loro installazioni all’architettura industriale, Anna Anguissola e Salvatore Settis propongono la mostra Serial Classic, dedicato alla scultura classica e alla sua attualità nell’arte contemporanea. Non mancano produzioni cinematografiche e rassegne firmate da Roman Polanski e un riallestimento della collezione Prada.
Il 10 maggio tocca a Expo Gate che apre con una festa per Milano e che per tutta la durata di Expo sarà animato da una programmazione di appuntamenti a cura di Caroline Corbetta. Chiude il cerchio (ma si fa per dire, data la quantità di eventi in calendario), il 12 maggio, l’inaugurazione di I’ll Be There Forever / The Sense of Classic, a cura di Cloe Piccoli e prodotta Acqua di Parma a Palazzo Cusani, facendo dialogare classico e contemporaneo attraverso le opere di Rosa Barba, Massimo Bartolini, Simone Berti, Alberto Garutti, Armin Linke, Diego Perrone, Paola Pivi. Save the date.
Santa Nastro
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