Carolyn Christov-Bakargiev secondo Francesco Bonami

Spassoso come al solito, il nuovo libro di Francesco Bonami. Una galleria di oltre sessanta ritratti in punta di stiletto. Dove scorrono i volti noti del mondo dell’arte (e pure dell’architettura). Ogni quindici giorni ve ne regaliamo uno, grazie alla gentile concessione dell’autore e dell’editore, Electa. E cominciamo con Carolyn Christov-Bakargiev detta CCB, appena nominata direttrice del Castello di Rivoli e della GAM di Torino. Nota bene: i grassetti sono nostri.

Carolyn Christov-Bakargiev (CCB) è una delle migliori curatrici del mondo, ha però nel sangue un istinto dittatoriale che sembra derivare dalle sue origini bulgare, come si diceva un tempo quando la cortina di ferro era ancora in piedi e la Cortina d’Ampezzo era solo un sogno per i cittadini dell’impero sovietico. Prima di ogni altro, CCB ha scovato artisti incredibili come William Kentridge o Doris Salcedo, che lei chiama per abitudine con il nome di battesimo, attestazione ufficiale di un rapporto di qualità superiore con il soggetto in causa. Prima italiana e al contempo prima americana a curare la mitica Documenta, che nella migliore tradizione ha trasformato in uno strumento di politica internazionale anziché in una normale mostra d’arte. Talmente grande era la Documenta di CCB che per vederla tutta si doveva andare fino in Afghanistan. Lì CCB si era recata in cerca delle tracce e della memoria di Alighiero Boetti, artista nomade che a Kabul aveva aperto l’One Hotel, avamposto di quella che poi molti anni dopo sarebbe stata l’arte globale della quale CCB è una delle prime e più autorevoli esponenti.

Francesco Bonami, il Bonami dell'arte - Electa, Milano 2015

Francesco Bonami, il Bonami dell’arte – Electa, Milano 2015

CCB è una fondamentalista della curatela. Non si domanda chi dei poveri umani visitatori con due settimane di vacanze all’anno potrà avere i mezzi e il tempo per vedere quella fetta di Documenta afghana. Molti non sanno nemmeno chi è Alighiero e molti nemmeno chi è Boetti. Affari loro! Nella monarchia assoluta di Kassel, cittadina dove si dovrebbe tenere appunto Documenta, le regole le fa CCB e chi non conosce Alighiero, Francis, Jimmie, William, Doris e tanti altri, peste lo colga! Ma al di là di questi metodi, CCB ha il pregio di riuscire a mettere in piedi mostre che in certi momenti diventano pura magia, anche senza dover andare a ramengo per gustarle. Così è stata della sua Documenta, un enorme pentolone al cui interno si potevano trovare pezzi succulenti di carne o, se uno era vegetariano, pure di verdura. Come per le opere d’arte non è necessario dover conoscere l’artista o passare del tempo con lui, anche per le mostre vale lo stesso. Passare il tempo con il curatore non è indispensabile, anzi nel caso di CCB sconsigliabile, perché non solo ti dice cosa pensa lei ma anche cosa pensi tu, il che a volte dà leggermente fastidio. Con lei anche noi del settore diventiamo addetti ai lavori forzati.

Francesco Bonami

Francesco Bonami – Il Bonami dell’arte. Incontri ravvicinati della giungla contemporanea
Electa, Milano 2015
Pagg. 125, € 12,90
ISBN 9788837099053
www.electaweb.com

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