Andate a Milano per Expo 2015? Ci sono molti ottimi motivi per programmare, tra un impegno di lavoro e l’altro, una fuga a Mantova. In auto ci vogliono solo due ore, ma la proposta è ricca. Che la città, in fatto d’arte, abbia molto da offrirvi, ve lo dice anche lo scrittore francese Stendhal, nel suo taccuino di viaggio. “A Mantova, qualche anno fa”, scrive “andavo cercando bozzetti e piccoli quadri quali mi consentivano le mie modeste sostanze; esigevo però che i pittori fossero anteriori al 1600, perché verso quest’epoca si spense del tutto l’originalità italiana messa in pericolo sin dalla caduta di Firenze nel 1530”.
Nel 2015, invece, le occasioni non vi mancheranno. A Palazzo Te si è appena conclusa la grande mostra di Ai Weiwei nella splendida residenza dei Gonzaga. Opere inedite, 46 per l’esattezza, ma anche interventi di Meng Huang e Li Zhanyang, artisti che da due anni collaborano con il più noto maestro, famoso inoltre per l’attivismo e le vicende politiche e personali. Ma non solo (ora è allestita la mostra temporanea Guardando all’URSS, che indaga i rapporti fra l’arte italiana del secondo dopoguerra e il realismo socialista). Ad aprile, infatti, ha riaperto la Camera degli Sposi, capolavoro, famoso in tutto il mondo, del Mantegna. Danneggiata a causa del terremoto che nel 2013 colpì anche la Torre nord-est del Castello di San Giorgio, la Camera Picta torna finalmente a impressionare, con il lirismo degli affreschi e le sorprendenti creazioni prospettiche, i visitatori di tutto il mondo. E qui vi diamo il primo consiglio gastronomico: a meno di dieci chilometri dal centro, sulle rive del Mincio, c’è la Locanda delle Grazie. Dove mangerete – fra altre prelibatezze – i migliori tortelli alla zucca del globo terrestre e vi stupirete per la profondità e ricercatezza della cantina.
Si riparte da Mantova per raggiungere Bergamo dove ha riaperto da un paio di mesi la Carrara, il Museo dell’Accademia Carrara di Belle Arti. Nato nel 1796, ritorna dopo sette anni al suo splendore, più moderna che mai, dopo un riallestimento e una serie di interventi che hanno reso il museo ancora più funzionale e grazie ai molti interventi di restauro che hanno interessato molte delle opere conservate. 130 saranno i capolavori esposti e i grandi nomi non mancano: Raffaello, Bellini, Tiepolo e ancora Mantegna, la star della pittura lombarda, tra gli altri.
Si dorme a Milano, al NHOW Hotel di zona Tortona, un hotel che prende l’anima dal quartiere del design in cui si colloca, con la struttura progettata da Matteo Thun e l’area relax di Karim Rashid. Si cena invece a Gallarate, a 40 km dalla città, da Ilario Vinciguerra, la cui carta vanta il menù delle acque, un Dripping di pasta e latte concentrato di bufala di pollockiana memoria tra i primi e una Sfogliatella farcita di baccalà e cime di rapa nella rivisitazione della tradizione napoletana. Il tutto in una villa dei primi del Novecento.
Che abbandoniamo per calarci nella seduzione di un’altra villa, l’eminente residenza Panza di Biumo a Varese, oggi gestita dal FAI, nella quale – oltre a deliziarvi con la collezione minimal che il compianto Conte costruì – troverete la mostra en plein air di Peter Randall, organizzata insieme ad Arte Sella.
Santa Nastro
Locanda delle Grazie
Via San Pio X 2 – Grazie (MN)
0376 348038
Palazzo Te
Viale Te 13 – Mantova
0376 323266
[email protected]
www.palazzote.it
Accademia Carrara
Piazza Carrara 82 – Bergamo
035 399677
www.accademiacarrara.bergamo.it
NHOW Hotel
Via Tortona 35 – Milano
02 4898861
[email protected]
www.nh-hotels.it
IL RISTORANTE
Ilario Vinciguerra
Via Roma 1 – Gallarate
0331 791597
[email protected]
www.ilariovinciguerra.it
Villa Panza
Piazza Litta 1 – Varese
0332 239669
[email protected]
www.fondoambiente.it
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #24
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