Il Museo Marca cambia direzione. Intervista con Rocco Guglielmo
Da circa un mese, il nuovo direttore del Museo MARCA di Catanzaro è il notaio Rocco Guglielmo, già direttore della fondazione d’arte contemporanea che porta il suo nome. Lo abbiamo intervistato per sapere quale sarà la linea dell’istituzione e per conoscere in anteprima i nuovi progetti.
Lei è già attivo da anni nel campo dell’arte contemporanea: ci sarà una linea di continuità rispetto al suo operato precedente?
Dal 2010 dirigo la fondazione. Il Museo MARCA ha sempre fatto capo alla Provincia, che però ora non esiste più, non hanno più fondi e hanno perso la delega per la cultura. Per questo è stato selezionato un soggetto esterno che non gravi sulle casse provinciali.
Sicuramente utilizzerò la mia esperienza degli anni precedenti per quella che è la realtà del MARCA. Abbiamo costituito un comitato scientifico, anche per dare maggiore trasparenza alle scelte fatte, e in esso ripongo molta speranza, con Domenico Piraina, il direttore di Palazzo Reale a Milano; Michele Bonuomo, il direttore della rivista Arte; il critico Marco Meneguzzo e altre professionalità locali, come un esperto di cinema e di letteratura.
Rispetto alla direzione museale precedente, quali saranno i cambiamenti più significativi?
Alberto Fiz ha svolto un ottimo lavoro, riportando risultati lusinghieri e realizzando mostre significative per l’Italia e di respiro internazionale. Penso ad esempio alle rassegne su Tàpies, Cucchi, Bonalumi… Io vorrei mantenere l’alto livello qualitativo dell’offerta, e visto che si tratta di un’istituzione pubblica ed è importante che sia legata maggiormente al territorio, intendo accogliere anche esposizioni di giovani artisti locali di particolare talento, nella sala al piano inferiore del museo. Ce ne sono davvero tanti e Catanzaro ospita l’Accademia di Belle Arti, che è molto attiva e con la quale si potranno creare delle congiunture favorevoli.
Quali sono i primi progetti?
Il primo evento a numero chiuso (abbiamo già venduto duecento biglietti all’associazione che se ne occupa), che è anche la prima manifestazione del genere in italia, è Silent Art. Verranno distribuite alcune cuffie da cui si ascolterà musica e si potrà ballare in silenzio tra le opere d’arte del museo. È ancora in corso la mostra di Raimondo Galeano, la cui fruizione avviene a luci spente, per godere della luminescenze delle tinte.
Il 9 luglio aprirà la personale di Chiara Dynys, in concerto col Museo Bilotti di Roma, dove ha inaugurato il 13 maggio, fino a primi di settembre. Quindi, Aurelio Amendola con le sue fotografie di Andy Warhol, che ha già fatto tappa a Locarno e poi raggiungerà altri due musei. Se si riesce, al piano inferiore ospiteremo anche le fotografie di Amendola dedicate a Burri, visto che il 2015 è l’anno di Burri. Nella parte centrale del museo, solitamente dedicata all’arte antica, avremo un’opera di Warhol e una di Burri.
Ha un modello di museo o di direzione museale al quale si ispira?
La mia idea è che il museo sia un luogo da vivere in maniera non tradizionale, un luogo aperto dove davvero si faccia cultura a 360 gradi, da fruire sempre, indipendentemente dagli eventi organizzati e che possa attirare un pubblico vasto e variegato. Per questo abbiamo già iniziato con le presentazioni di libri e incontri particolari, come tra uno scienziato e un artista. Stiamo inoltre potenziando il bookshop e costruendo un bar, in modo che si possa avere anche una fruizione giornaliera del sito.
Vera Agosti
Catanzaro // fino al 18 giugno 2015
Raimondo Galeano – La cromatica potenza della luce
a cura di Giorgio Bonomi
MUSEO MARCA
Via Alessandro Turco 63
0961 746797
[email protected]
www.museomarca.info
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/45592/raimondo-galeano-la-cromatica-potenza-della-luce/
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