Letture estive, terza settimana. A Venezia, in Biennale e oltre
Siamo partiti con le “storie d’Italia”, poi ci siamo buttati sulla narrativa che strizza l’occhio all’arte – contemporanea e non. Adesso andiamo in Laguna: dove c’è la Biennale ma anche tante mostre interessanti. Con cataloghi da non perdere. Continua così la nostra serie estiva, dove vi consigliamo sette libri a settimana.
OKWUI ENWEZOR E UNA BIENNALE SUFFICIENTE
Inutile negarlo: la Biennale diretta da Okwui Enwezor ha deluso un po’ tutti. Forse perché le aspettative erano eccessivamente alte, forse perché il curatore africano ha giocato le sue carte con poco coraggio e una certa sufficienza, forse perché parlare di politica in questo contesto è fuori luogo. Fatto sta che, proprio in ragione delle critiche espresse da più parti, questa Biennale va ripensata e ristudiata. Quindi: tornate a vederla, e soprattutto cercate di analizzarla tramite il catalogo. Forse i giudizi si rimoduleranno.
Okwui Enwezor (a cura di) – La Biennale di Venezia. 56 Esposizione Internazionale d’arte – Marsilio
www.marsilioeditori.it
JIMMIE DURHAM, IL LAVORO E IL TURISMO
“There is a famous bookstore called Acqua Alta. It’s too expensive, too disordered, and yet I always leave burdened with kilos of books”. È una delle frasi che aprono il libro di Jimmie Durham (nel senso che il testo è suo, senza critiche e senza orpelli) a corollario della mostra allestita negli spazi disegnati da Carlo Scarpa all’interno della Fondazione Querini Stampalia. E a chiudere il cerchio: “In realtà non ho niente contro i turisti. E questo è vero, a meno che io non mi trovi proprio a Venezia. I turisti a Venezia sono le persone più stupide del mondo”. Difficile dargli torto.
Jimmie Durham – Venice, Work and Tourism – Mousse
www.moussepublishing.com
GLI ARMENI E LO STERMINIO
Un Leone d’oro molto politico, quello assegnato al Padiglione dell’Armenia. E doveroso, considerato che quest’anno ricorre il centenario dello sterminio di un popolo, mentre un Paese come la Turchia ancora lo nega stolidamente. Il progetto messo in campo da Adelina von Fürstenberg indaga – nella splendida cornice del Monastero Mekhitarista sull’Isola di San Lazzaro – il significato odierno dell’armenità. E il catalogo Skira permette di portarsene a casa un piccolo brano prezioso.
Adelina Cüberyan von Fürstenberg (a cura di) – Armenity – Skira
www.skira.net
IL CLASSICO SECONDO PRADA
Due mostre (a Venezia e a Milano) e un libro: sono queste le coordinate in estrema sintesi dell’operazione Serial / Portable Classic che la Fondazione Prada ha affidato alle cure di Salvatore Settis. Ed è proprio il volume a costituire il suggello di un’articolata rassegna tematica, con il colto statement in forma di saggio dello stesso Settis e una lunga serie di altri scritti, firmati anche da non-specialisti come Maurizio Ferraris e Lothar Ledderose, e dall’immancabile Rem Koolhaas, che con lo studio OMA ha realizzato gli allestimenti.
Salvatore Settis (a cura di) – Serial / Portable Classic – Fondazione Prada
www.fondazioneprada.org
COM’ERA INQUIETANTE WEIMAR
Nei giorni successivi alla preview della Biennale, come sempre abbiamo stilato una breve classifica delle 5 migliori mostre off. Ed è stata lei a guadagnarsi, con tutti gli onori, il primo gradino del podio. La mostra dedicata all’arte in Germania fra il 1919 e il 1933 è di quelle che si ricordano per anni, forse per decenni. Consideratela come prima tappa dopo Arsenale e Giardini.
Stephanie Barron & Sabine Eckmann (a cura di) – Nuova Oggettività – Prestel/24 Ore Cultura
www.randomhouse.de/prestel_eng/ / www.24orecultura.com
WUNDERKAMMER VERVOORDT
È sempre la solita mostra di Axel Vervoordt dentro il solito Palazzo Fortuny. Ma che vita sarebbe, se le consuetudini fossero queste! Già il museo di per sé vale la visita, scrigno “rinascimentale” di studio e decorazioni immaginato da Mariano Fortuny. Poi ci si mette il dealer belga, che dal 2007 e ogni due anni propone queste mostre-Wunderkammer in cui s’innestano opere per lo più contemporanee in un ambiente già splendidamente saturo. E i cataloghi sono degni della grandiosità delle mostre.
Luc Derycke & Axel Vervoordt (a cura di) – Proportio – MER Paper Kunsthalle
www.merpaperkunsthalle.org
LES FOLIES SUR TOILE
Per chi ancora avesse negli occhi la Biennale del 2013 diretta da Massimiliano Gioni, quella zeppa di artisti e opere “outsider”, è questa la mostra – e il libro – più adatta. Una rassegna straordinaria dedicata al candore arcaico di Henri Rousseau, pittore eccelso al pari del nostro Antonio Ligabue. Da sottolineare due sezioni, debitamente analizzate in catalogo: Essenza dell’ordinario, con alcuni paesaggi mirabili costellati di velivoli di varia natura; e Der Blaue Reiter, dove s’indaga il rapporto del Doganiere col movimento capeggiato da Kandinsky, Klee e Marc.
Gabriella Belli & Guy Cogeval (a cura di) – Henri Rousseau – 24 Ore Cultura
www.24orecultura.com
Marco Enrico Giacomelli
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