Murano contemporanea. Un nuovo concorso per il Museo del Vetro
A distanza di qualche mese dalla riapertura dello storico museo lagunare intitolato all’arte vetraria, l’originale concorso indetto dalla rinnovata istituzione comunale veneziana sta per raggiungere il clou. In linea con lo spirito della Fondazione Musei Civici, l’obiettivo è promuovere la tradizione in chiave contemporanea.
MUSEI CIVICI: UNA STRATEGIA VINCENTE
In una città che affonda le radici nella Storia, rischiando a volte di cristallizzarsi nella celebrazione del passato, l’apertura alle spinte della contemporaneità è un valore da salvaguardare, al pari della tradizione.
Il circuito dei Musei Civici veneziani ha saputo rispondere alla sfida del presente, rivitalizzando i grandi poli espositivi cittadini e trasformandoli in un terreno di dialogo tra un’eredità pluricentenaria e un futuro artistico da costruire. Sotto la direzione di Gabriella Belli, molti dei dodici musei che compongono la Fondazione hanno riscoperto un’identità a lungo fiaccata dal tempo, trovando nell’arte di oggi un valido alleato.
MURANO E MARIE ANGLIVIEL DE LA BEAUMELLE BRANDOLINI
Il Museo del Vetro di Murano ne è un esempio concreto. Riaperto lo scorso febbraio in seguito a un ambizioso progetto di restyling e ampliamento ideato da Daniela Ferretti, lo storico custode di una delle tecniche artigiane più care a Venezia torna a far parlare di sé grazie a un’iniziativa di cui è promotore.
Un goto per Venezia è il titolo del concorso internazionale indetto dalla Fondazione Musei Civici – coadiuvata da partner d’eccezione come Alliance Française di Venezia e AIRC – in ricordo di Marie Angliviel de la Beaumelle Brandolini, scomparsa nel 2013 dopo una lunga battaglia contro un male incurabile. Parigina di nascita ma veneziana d’adozione, in virtù del matrimonio con un membro della famiglia Brandolini d’Adda, seppe unire la propria vena artistica alla duttilità del vetro. È sua la firma di una linea di bicchieri – goti, appunto – creati uno per uno con grande attenzione a stile e colori, nobilitando un oggetto d’uso comune attraverso un materiale prezioso e fragile come il vetro. Il suo nome ricorre anche nella sala al piano terra del rinnovato museo muranese, a lei intitolata.
UN CONCORSO AL BICCHIERE
Punto d’osservazione sul design moderno e contemporaneo, lo spazio ha un’anima volutamente flessibile per accogliere al meglio una produzione che segue la linea del tempo – dai manufatti appartenenti al museo e conservati nei suoi depositi al lavoro dei giovani artisti e a quello degli attuali artigiani muranesi.
La prima edizione del concorso, incentrato sulla creatività contemporanea, rafforza il ritrovato legame tra i maestri vetrai ancora attivi a Murano e l’apporto delle generazioni artistiche di oggi, svelando le inaspettate potenzialità di una tecnica tutt’altro che desueta.
Un goto per Venezia è rivolto ai giovani creativi under 30 provenienti da tutto il mondo e interessati a proporre nuovi spunti per la realizzazione dei celebri bicchieri, usando il vetro come imprescindibile materia prima. Una giuria composta dai rappresentanti del comitato promotore – che conta anche le famiglie Brandolini, Rosenberg, Landau e il Consorzio Promovetro – insieme a tre esperti del settore scelti dal comitato stesso, vaglierà le domande di partecipazione pervenute entro il 31 agosto prossimo, selezionando le dieci proposte più meritevoli.
CHE FINE FARANNO I GOTI
I requisiti per l’ammissione sono chiari: i progetti devono essere inediti e contemplare il solo utilizzo del materiale vetrario. Le dieci idee selezionate saranno tradotte in realtà dai maestri vetrai di Murano e la relativa documentazione progettuale sarà conservata e resa disponibile alla consultazione presso la Biblioteca e Archivio del Museo del Vetro. Spetterà sempre alla giuria decretare il manufatto vincitore del concorso, al cui ideatore sarà conferita una borsa di studio del valore di 2.500 euro e la possibilità di produrre serialmente il “goto” che recherà la preziosa incisione MB 2015.
A febbraio 2016, il Museo del Vetro ospiterà l’esposizione delle dieci opere finaliste, mentre manufatto e progetto vincitori saranno donati al Museo e allestiti nella sala dedicata a Marie Brandolini. L’AIRC, inoltre, promuoverà un’asta benefica delle restanti nove opere, il cui ricavato sarà devoluto per sostenere la ricerca sul cancro.
Non resta che attendere qualche mese per conoscere volti e nomi dei giovani talenti protagonisti della svolta contemporanea vissuta non solo da un’istituzione museale, ma da un’isola intera.
Arianna Testino
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