Rotta nordovest-nordest. L’arte lungo l’arco alpino
Un itinerario che parte dall’imbocco della Val d’Aosta e termina sulle Dolomiti. Con frequenti cambi d’altitudine e alcuni sconfinamenti svizzeri, fra Ginevra e il Canton Ticino. Le Alpi sono calde quest’estate, fra nuovi musei, artisti curatori, villaggi fantasma e funivie mozzafiato.
Parlando di Alpi, generalmente vengono alla mente un trio di luoghi classici: la Valle d’Aosta, le Dolomiti e naturalmente la Svizzera. Su questa rotta, da ovest a est e con frequenti valichi oltre frontiera, vi accompagniamo in un viaggio ideale che si nutre inevitabilmente di altitudine e natura talora aspra, ma anche di laghi e tanta, tanta cultura – visiva, enogastronomica, architettonica.
Si parte dunque da Torino in direzione di Aosta, e una prima tappa lungo l’arteria autostradale che conduce al Monte Bianco è costituita dal Forte di Bard, all’incirca a metà strada fra Ivrea e il capoluogo valdostano. Lambito dalla Dora Baltea, il colossale complesso di edifici risale al XIX secolo ed è in buona parte visitabile. Notevole anche l’accesso, poiché – oltre a due percorsi pedonali – si può optare per gli ascensori panoramici che dal borgo portano direttamente all’ingresso dell’Opera Carlo Alberto, dove si trovano i principali servizi, il Museo delle Alpi e le sale adibite alle mostre temporanee. Ed è in queste ultime che è allestita Da Bellini a Tiepolo, rassegna che cavalca quattro secoli, dal Quattrocento al Settecento. La selezione delle opere è affidata al nome infinitamente discusso di Vittorio Sgarbi e la provenienza è quella della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile di Rovigo. E così si chiude già idealmente il cerchio del nostro itinerario alpino, fra un Palma il Vecchio e una Rosalba Carriera, un Domenichino e un Luca Giordano.
Ma il viaggio è appena cominciato, quindi si procede verso la seconda tappa. Magari con una breve sosta nel paese vicino, che capitiate durante la festa che gli si dedica dal 27 al 30 agosto o anche nelle settimane precedenti. Perché passare da Arnad e non gustarsi un panino con il celeberrimo lardo DOP è un errore di cui vi pentireste amaramente. Chiusa la parentesi golosa, è tempo di godersi Antonio Canova. Ricorre dunque la chiamata fra nordovest e nordest italiano, con il gigante del Neoclassicismo in mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta con una sessantina di opere fra marmi, gessi, tempere e olii. Per una mostra dalla solida tenuta scientifica, con opere che appartengono alla Fondazione Canova e con il primo curatore che risponde al nome di Mario Guderzo, direttore del Museo Gipsoteca di Possagno, dove l’artista nacque nel 1757.
Pausa per la notte all’HB, hotel che ha una manciata d’anni e che porta la firma dell’Astar Studio. Se volete prepararvi mentalmente al giorno successivo, vi consigliamo la suite Panorama, e il nome dice già tutto. Il giorno seguente, infatti, si raggiunge l’acme del tour, altimetricamente parlando: si sale infatti sul Monte Bianco, il tetto d’Europa con i suoi 4.810 metri d’altezza. Non è esattamente una passeggiata alla portata di tutti, ma un ottimo compromesso è rappresentato dalla nuovissima funivia – inaugurata nella seconda metà di giugno – che senza sforzi vi conduce a Punta Helbronner, che è comunque a quota 3.466. Quarantacinque euro spesi bene, sempre che abbiate messo in carica il vostro smartphone per qualche scatto di rigore.
A questo punto si prosegue in direzione Svizzera per approdare a Ginevra. La città non è esattamente rutilante, ma almeno a livello museale non delude. Specie il CAC diretto da Andrea Bellini, che sta portando avanti una programmazione assai interessante, con frequenti focus su artisti italiani ancora non adeguatamente considerati dal mercato internazionale. In questa tornata estiva il protagonista è il torinese Giorgio Griffa, raffinatissimo pittore classe 1936 (qui trovate una sua intervista), che in terra elvetica porta opere che datano dal 1968 al 2014. Una mostra che poi, con gli inevitabili adattamenti, circolerà alla Kunsthalle di Bergen, alla Fondazione Giuliani di Roma (com’era già avvenuto per la mostra di Gianni Piacentino) e infine al Serralves Museum di Oporto. Al piano superiore si cambia invece decisamente generazione, con il bernese del 1981 Reto Pulfer: calzati i sovrascarpe, ci si immerge in una tendopoli rosa e celeste, accompagnati da una musica d’ambiente e da installazioni/ambienti da scoprire e osservare con dovuta calma.
Si rimane in Svizzera ma si cambia regione e lingua prevalente, tornando all’italiano: a Locarno dal 5 al 15 agosto si tiene la 68esima edizione del Festival del film presieduto da Marco Solari e diretto da Carlo Chatrian. Mentre scriviamo, la line up non è ancora definita, ma intanto si annuncia l’Excellence Award Moët & Chandon a Edward Norton e il Pardo d’onore Swisscom a Marco Bellocchio.
Pochi chilometri e si giunge a Lugano, dove finalmente si apre l’agognato LAC – Lugano Arte Cultura, centro per le arti che inaugura ufficialmente le proprie attività con tre weekend consecutivi dal 12 al 26 settembre. Peschiamo fra i tantissimi eventi, iniziando con l’arte, che il primo sabato è protagonista con Orizzonte Nord-Sud, una collettiva tematica che copre un secolo, da metà del XIX a metà del XX, a simboleggiare il legame fra Svizzera e Italia che dovrà sostanziare l’attività del centro (mostra che fa il paio con In Ticino allestita a Palazzo Reali, che si concentra sull’arte prodotta nel ticinese nello stesso periodo); con i Solid Light Works di Anthony McCall nello spazio che in seguito sarà dedicato alle collezioni; con l’installazione di Zimoun nella hall al secondo piano del museo; e ancora, con il Teatro di Mnemosine di Giulio Paolini allo Spazio -1, dove alberga la collezione di Giancarlo e Danna Olgiati (a breve leggerete una intervista con lo stesso Paolini). Numerose le altre iniziative, che spaziano dalla danza al teatro, dalla musica alle arti circensi, sino al gran finale con la Nona sinfonia di Beethoven eseguita da Vladimir Ashkenazy insieme all’Orchestra della Svizzera italiana e al Coro della Radiotelevisione Svizzera la sera del 25 settembre.
Si rientra infine in Italia in direzione Como. Però con una pausa per mangiare e dormire. Si fanno entrambe le attività in maniera eccelsa a Val d’Intelvi alla Locanda del Notaio, dotata di un grande e bel parco da esplorare in tranquillità o da rimirare dalle finestre delle camere di questo quattro stelle. Ai fornelli c’è invece lo stellato Edoardo Fumagalli, nato – tenetevi alla sedia – nel 1989 e con un pedigree già ben pasciuto. Riposati e rifocillati, visita a Villa Olmo, dove la grande mostra dell’estate è intitolata Com’è viva la città. Art & the City 1913-2014. Nove le sezioni tematiche in cui è articolata l’esposizione (Trasporti, Tempo libero, Parchi, Sport, Strada, Distruzione-Manifestazione-Mercato, Manifestazione, Emblemi, Interni), con opere che riguardano un intero secolo e che provengono da vari continenti, realizzate – fra i tanti – da Michelangelo Pistoletto e Candida Höfer, Marcello Jori e Grazia Toderi, Daido Moriyama e Ugo La Pietra.
Infine, tappa in Trentino Alto Adige. Dove l’immersione nella cultura è particolarmente facile grazie a una serie di eccezionali istituzioni che si sviluppano fra Rovereto, Bolzano e Merano. Si parte quindi dal Mart, che ha recentemente cambiato direttore (Gianfranco Maraniello ha sostituito Cristiana Collu) e offre una quantità di mostre temporanee, oltre alla sua magnifica collezione; da segnalare La guerra che verrà non è la prima 1914-2014, progetto encomiabile e necessario diretto proprio dalla Collu. Pochi chilometri e si arriva a Trento, dove una visita non può mancare al Muse, il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano e inaugurato a luglio 2013: da allora i visitatori sono stati oltre un milione. E dal 18 luglio c’è un motivo in più per visitarlo: la mostra curata dall’artista Stefano Cagol intitolata Be-diversity, con opere di Wim Delvoye, Christian Jankowski, Giancarlo Norese, Khaled Ramadan, Oliver Ressler, Avelino Sala e Åsa Sonjasdotter. Quando si parla di cultura contemporanea, a Bolzano invece si parla di Museion e, anche in questo caso, si affiancano collezione e mostre temporanee; in questo caso vi segnaliamo però la Piattaforma sul torrente di Walter Pichler, la cui documentazione è sì esposta al museo, mentre la “piattaforma” del titolo è stata realizzata in Val d’Ega come originariamente stabilito dall’artista, deceduto nel 2012.
Poi la tappa conclusiva, e preparatevi all’inimmaginabile, a visitare cioè un villaggio abbandonato nel cuore delle Dolomiti: è il Villaggio Eni di Cadore, voluto da Enrico Mattei e realizzato da Edoardo Gellner insieme a Carlo Scarpa tra la fine degli Anni Cinquanta e i primi Anni Sessanta. Villaggio abbandonato per decenni e ora reso vivo e vivace dal Progetto Borca, parte di quella straordinaria esperienza che è Dolomiti Contemporanee. Andateci, parlate con quel grande visionario pragmatico (e non è un ossimoro nel suo caso) che risponde al nome di Gianluca d’Incà Levis e tornerete in città con la sensazione che qualcosa, in questo Paese, ancora si può fare.
Marco Enrico Giacomelli
fino all’8 novembre
Da Bellini a Tiepolo
Forte di Bard
0125 833811
www.fortedibard.it
Fratelli Laurent
Fraz. Arnad Le Vieux 45a – Arnad
0125 966580
fino all’11 ottobre
Antonio Canova
Centro Saint-Bénin
Via Festaz 27 – Aosta
0165 272687
www.regione.vda.it
Hotel HB
Via Malherbes 18a – Aosta
0165 43645
www.hbaostahotel.com
fino al 23 agosto
Giorgio Griffa
Reto Pulfer
CAC
Rue des Vieux-Grenadiers 10 – Ginevra
+41 (0)22 3291842
www.centre.ch
5-15 agosto
Festival del film di Locarno
+41 (0)91 7562121
www.pardolive.ch
LAC
Piazza Luini 6 – Lugano
+41 (0)58 8664200
www.luganolac.ch
La Locanda del Notaio
Via Piano delle Noci 22 – Pellio Intelvi
031 8427016
www.lalocandadelnotaio.com
fino al 29 novembre
Com’è viva la città
Villa Olmo
Via Cantoni 1 – Como
031 571979
www.mostrevillaolmocomo.com
Mart
Corso Bettini 43 – Rovereto
800 397760
www.mart.trento.it
fino al 30 settembre
Be-diversity
Muse
Corso del Lavoro e della Scienza 3 – Trento
0461 270311
www.muse.it
Museion
Piazza Piero Siena 1 – Bolzano
0471 223412
www.museion.it
Ex Villaggio Eni
Borca di Cadore
0427 666068
www.progettoborca.net
www.dolomiticontemporanee.net
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #26
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