Giovane arte polacca. Chi è il migliore?

Views è il premio per il miglior artista polacco under 36. In attesa della proclamazione, abbiamo dato un'occhiata ai lavori dei cinque artisti selezionati, in mostra in questi giorni presso la Zacheta National Gallery di Varsavia. Con noi Katarzyna Kołodziej e Magdalena Komornicka, curatrici della mostra.

UN PREMIO PER LA POLONIA
La competizione biennale Views rappresenta fin dal 2003, anno della prima edizione, uno dei momenti più attesi per l’arte contemporanea polacca: l’obiettivo del premio – promosso dalla Deutsche Bank in collaborazione con la Zacheta – è quello di nominare il miglior artista polacco under 36.
Dopo aver visto, nel corso degli anni, passare in rassegna autori giovanissimi divenuti in seguito affermati artisti internazionali (Pawel Althamer, Karol Radziszewski, Rafal Bujnowski, Konrad Smolennski, tra gli altri), la competizione propone quest’anno cinque nuovi talenti, pronti a concorrere per il titolo: Alicja Bielawska, Ada Karczmarczyk, Piotr Lakomy, Agnieszka Piksa e Iza Tarasewicz.

PRONTI A DIFENDERE IL VOSTRO LAVORO?
Curata da Katarzyna Kolodziej e Magdalena Komornicka, la mostra si propone come una grande vetrina conoscitiva, un momento d’incontro fra pubblico e autori: “La mostra dei finalisti”, dicono le curatrici “è il momento conclusivo di un percorso di selezione durato due anni. L’idea del premio è omaggiare artisti giovani, anche se non completamente sconosciuti, e che si sono particolarmente distinti nel corso della loro ricerca. La selezione comporta due passaggi: il primo è la nomina dei partecipanti, selezionati da una giuria di sette curatori e critici polacchi; il secondo passaggio consiste nella mostra dei cinque finalisti e nella premiazione, indetta da una giuria internazionale”.
Lunghe didascalie accompagnano le opere, sistemate nello spazio con ampie distanze l’una dall’altra. L’allestimento dei lavori, a ben vedere, sembra proprio voler creare micromondi separati per ogni partecipante, all’interno dei quali ospitare l’osservatore, ponendolo nella condizione di cogliere appieno le sfumature concettuali presenti dietro ogni singolo elaborato.
Una folta serie di incontri, inoltre, riempie il programma della galleria, accompagnando l’esposizione per tutta la durata del premio: ogni appuntamento, che si tratti di conferenze o visite guidate, è mirato a rafforzare il contatto fra osservatore e artista, evidenziando il necessario coinvolgimento dello spettatore nel processo artistico e, soprattutto, l’abilità da parte dell’artista nell’esporre, sostenere ed eventualmente difendere la propria ricerca: “È importante che l’artista, per quanto giovane, sia preparato a supportare la sua attività. Dimostrare il pensiero nascosto dietro l’opera è un aspetto rilevante, ma d’altronde non decisivo. Ogni artista”, sottolinea Magdalena Komornicka, “reagisce a questa esigenza in modo diverso: alcuni prediligono un contatto col pubblico, amano o hanno bisogno di confrontarsi; altri invece non ritengono l’interazione con l’osservatore necessaria. Una cosa tuttavia è certa: il pubblico ama gli incontri con gli artisti, ed è il motivo per cui crediamo che appuntamenti come Views siano molto utili a comprendere l’arte contemporanea”.

Views 2015 - Iza Tarasewicz

Views 2015 – Iza Tarasewicz

MAPPE E CARCASSE
Nonostante le differenze espressive dei singoli artisti in concorso, una volta entrati nello spazio sembrano innegabili le forti corrispondenze tra ognuno dei partecipanti, a partire dal modo di pensare e intendere lo spazio e la forma.
Il primo lavoro ad accogliere il pubblico è quello di Iza Tarasewicz (Bialystok, 1981), una gigantesca carcassa di metallo arrugginito, all’interno della quale si incastrano oggetti naturali e raffinati elementi dal sapore minimale: “Il lavoro di Iza in mostra”, spiega Katarzyna Kolodziej, “è lo sviluppo formale dei suoi recenti studi sul concetto di caos. Ogni sua scultura rivela il fascino per la materia, per le proprietà magiche degli elementi scultorei più quotidiani e apparentemente inespressivi”.
Una grande installazione su parete racchiude invece il mondo di Agnieszka Piksa (Cracovia, 1983). Secondo le curatrici, “quello di Piksa è un metodo diagrammatico: partendo da specifiche idee l’artista scompone elementi minimi, entrando nei singoli aspetti del processo concettuale, sezionandone le parti come frammenti di un più grande puzzle mentale. L’opera creata per Views consiste in una gigante mappa concettuale trasportata su parete, nella quale l’artista raccoglie in una sorta di grande disegno narrativo il suo processo espressivo”.

Views 2015 - Alicja Bielawska

Views 2015 – Alicja Bielawska

MATERIALI: SEMILAVORATI E POVERI
A seguire è l’opera di Alicja Bielawska (Varsavia, 1980). I suoi lavori sono oggetti quotidiani trasportati su scale e proporzioni distorte. Quella di Bielawska è una “poetica dei materiali”, un’azione creativa che parte dal reale e che omaggia quelli che l’artista definisce “semi-lavorati”: linoleum, impiallacciature finto-legno, tessuti di vario tipo, cartone, ceramica e telai di metallo. In questo modo le geometrie del quotidiano prendono forma, attestandosi come entità eleganti e autonome all’interno dello spazio artistico.
Racchiuse in uno spazio separato sono invece le sculture di Piotr Lakomy (Poznan, 1983). Il lavoro dell’artista è una costante esplorazione dei confini tra pittura e scultura. La sua installazione, realizzata attraverso l’impiego di materiali poveri, punta a un’interazione tra uomo, ambiente e tecnologia. “Influenzato dalle teorie dell’architetto Friedrick Kiesler, Lakomy intende l’opera come elemento indissolubilmente legato all’ambiente circostante”, dice Magdalena Komornicka. “L’installazione proposta in mostra, nello specifico, percepisce l’architettura come organismo umano”. Una grande tenda illuminata dall’interno domina il centro della sala: realizzata in tessuto sensibile, l’opera lascia intravedere una luce fioca che cresce e si spegne in modo pulsante, imitando il ritmo della respirazione umana.

CATTOPOP ALLA RISCOSSA
L’ultima sala della galleria è invece affidata all’installazione site specific di Ada Karczmarczyk (Strzelce Opolskie, 1985), l’opera più provocatoria in concorso e forse – a ben vedere – la più riuscita. Secondo Katarzyna Kolodziej, “Ada Karczmarczyk considera la sua arte come una missione di evangelizzazione… un’evangelizzazione ‘avanguardista’. Vestita da superstar della musica pop-cattolica, compone video, foto e canzoni dalle tematiche spirituali, balla e si atteggia, pudica e provocante allo stesso tempo. Il progetto in gara propone la questione della natura femminile della Chiesa. È un gioco, una provocazione, ma forse no…”.
Il vincitore sarà annunciato il 22 ottobre 2015. Al primo classificato andranno 15mila euro.

Alex Urso

Varsavia // fino al 15 novembre 2015
Views 2015 – Deutsche Bank Awards 2015
a cura di Katarzyna Kołodziej e Magdalena Komornicka
artisti: Alicja Bielawska, Ada Karczmarczyk, Piotr Łakomy, Agnieszka Piksa, Iza Tarasewicz
ZACHETA – NATIONAL GALLERY OF ART
Vpl. Malachowskiego 3

+48 (0)22 5569600


www.zacheta.art.pl

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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