ARCO E L’ITALIA: BREVE STORIA
Nella storia di Arco, la fiera dell’arte contemporanea di Madrid giunta alla 35esima edizione, c’è anche un pezzo di storia dell’arte contemporanea italiana.
La prima edizione si tenne nel 1981, in pieno clima da movida madrileña e per iniziativa di una stravagante gallerista andalusa che della movida fu parte attiva, Juana de Aizpuru. La quale stabilì, fin dalla prima edizione, che tra le prerogative della manifestazione ci fosse uno spazio per il dialogo e per l’incontro fra gli addetti ai lavori di tutta Europa, e poi del mondo intero. Nella cornice della fiera si celebrò un simposio sullo stato dell’arte contemporanea al quale parteciparono, fra i tanti nomi illustri, Giulio Carlo Argan e Achille Bonito Oliva.
Nel corso degli anni, la presenza dell’Italia è sempre stata importante, con già nel 1985, alla quarta edizione, ben 15 gallerie provenienti dalla nostra Penisola. L’anno dell’Italia come Paese ospite fu invece il 2000, commissario lo stesso Bonito Oliva, selezionatore di 24 gallerie tra storiche e giovani, che offrivano il meglio dell’arte nostrana dell’ultimo decennio del Novecento.
IL CAMMINO DELLA FIERA CON CARLOS URROZ
Oggi Arco è il frutto di 35 anni di intenso lavoro iniziato da Juana de Aizpuru (1981-86), proseguito da Rosa Gómez-Baeza (1987-2006), da Lourdes Fernández (2006-2010) e condotto ora con professionalità, grande cultura e acume critico da Carlos Urroz, direttore delle ultime sei edizioni.
La fiera che ogni anno, in febbraio, anima la capitale spagnola si propone, tra i tanti obiettivi, come finestra spalancata sui vasti orizzonti della creatività sudamericana, e ha consolidato la propria vocazione di luogo di incontro fra galleristi, collezionisti, artisti e operatori del settore provenienti da tutto il mondo.
Un evento internazionale per fare affari e per scambi culturali a base d’arte, per stimolare il collezionismo più tradizionale, delle grandi istituzioni pubbliche e private, e per seminare i germi delle future generazioni di collezionisti e di curators, che nella fiera trovano occasioni di formazione e approfondimento.
Urroz, inoltre, ha accentuato il focus sulle nuove generazioni di artisti, facilitando il cammino alle gallerie che scelgono di concentrare gli sforzi nel proporre uno o al massimo due nomi, creando nello stand piccole ma significative monografie (Duo/Solo Project, con circa 90 gallerie).
UNA SPAGNOLA E TANTI ITALIANI A MADRID
La sezione delle trentatré gallerie “storiche” e di grande prestigio, invitate a Madrid per l’anniversario di Arco, è stata fatta da una commissione presieduta da María de Corral (già direttrice della Biennale di Venezia nel 2005) e da sua figlia Lorena, che hanno voluto mostrare un ampio spettro delle proposte internazionali del momento, riunite nella sezione Immaginando altri futuri. Unica presenza spagnola è quella di Juana de Aizpuru appunto, fondatrice di Arco nell’81, per evitare preferenze e rappresentare in un solo nome tutto il made in Spain. Una sola è anche la galleria italiana convocata, quella del torinese Franco Noero, che porta a Madrid un interessante raffronto fra l’italiana Lara Favaretto e il britannico Simon Starling. Tra i tanti artisti italiani in fiera, Massimo Bartolini condivide lo spazio della galleria londinese Frith Street insieme a Tacita Dean.
Nove le restanti gallerie italiane con stand in fiera: nel programma generale ci sono i napoletani di Alfonso Artiaco, la Galleria Continua di San Gimignano, la bolognese Astuni e la torinese Giorgio Persano, Raffaella Cortese da Milano e P420 da Bologna. Paolo Maria Danesi, di Trento, punta invece sulla sezione Solo Prjects, con uno stand dedicato all’artista cubano Tonel.
COLLEZIONISTI E TURISTI
Figura italiana di rilievo nel mondo del collezionismo internazionale, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo riceve quest’anno il Premio A che la Fondazione Arco riserva a personaggi e istituzioni che si impegnano per l’appoggio e la diffusione dell’arte contemporanea. Insieme con la Fondazione Sandretto, premiati anche il Qatar Museums, Jorge M. Pérez del PAMM Museum di Miami e il portoghese António Cachola. L’attenzione al collezionisti è fondamentale nella strategia di Carlos Urroz, che quest’anno ne ha invitati 250, provenienti da una trentina di Paesi, tra i quali anche molti giovani. Il mercato dell’arte cresce grazie ai cosiddetti “neofiti”, stimolati all’acquisto attraverso l’ormai consolidato programma First Collector, sostenuto dal Banco Santander.
Arco infine rende omaggio alla città che la ospita con il progetto Anno 35. Madrid, curato da Javier Hontoria in collaborazione con il Ministero di Cultura. Spazi istituzionali come il Museo Archeologico, il Museo Antropologico, quello Navale, la Casa della Moneta, l’ambasciata della Colombia e Casa Arabe, o palazzi stile hotel particulier, come il Museo Cerralbo e quello del Romaticismo, ospitano nei mesi di febbraio, marzo e aprile, installazioni e interventi site specific di artisti contemporanei, in un dialogo intenso con ambienti e oggetti di carattere storico e archeologico. Da non perdere anche per il turista più tradizionalista.
Federica Lonati
Madrid // dal 24 al 28 febbraio 2016
ARCO
www.arco.ifema.es
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