Il Gioco del Lotto e la cultura. Una storia lunga 600 anni
Da sempre il Gioco del Lotto ama l’arte e la cultura, in particolare quella italiana. Dalla Torre di Pisa fino a Palazzo Barberini, alcuni tra i beni culturali più famosi del Belpaese sono stati restaurati grazie ai proventi di un gioco i cui effetti sono davvero seri.
TRA GIOCO E SALVAGUARDIA
La Triennale di Milano, il Giardino di Boboli di Firenze, il Pantheon di Roma, il Teatro Petruzzelli a Bari: questi monumenti sono ormai diventati mitologici nell’immaginario del mondo intero. Il restauro? Non tutti sanno che è stato realizzato anche grazie ai fondi de Il Gioco del Lotto. Si tratta di un patrimonio collettivo, nato per gioco, appunto. Fin dalle sue origini, infatti, Il Gioco del Lotto è stato legato all’arte e alla cultura. Per esempio, nel Seicento, quando Papa Innocenzo XII autorizzò a impiegare le entrate del gioco del lotto per il completamento di Palazzo di Montecitorio, l’attuale sede della Camera dei Deputati, oppure, nel Settecento, quando Papa Clemente XII decise di destinare i proventi del lotto alla costruzione di opere architettoniche di pubblica utilità, come la Fontana di Trevi.
UN RAPPORTO DI LUNGA DATA
Di lunga data, quindi, il rapporto tra il Gioco del Lotto e il mondo dell’arte e della cultura; un rapporto rinnovato dalla Legge dello Stato n° 662 del 1996, strumento con cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze destina parte dei proventi del gioco a quello dei Beni Culturali, allo scopo di contribuire in modo fattivo alla tutela del nostro straordinario patrimonio. Una scelta che ha permesso di stanziare ogni tre anni, dal 1997, circa 1,8 miliardi di euro in totale. Tantissimi gli interventi resi possibili in questi ultimi sedici anni: almeno seicento, tra quelli conclusi, ancora in corso e distribuiti in modo uniforme lungo tutto lo Stivale, riguardanti sia monumenti e collezioni noti a livello internazionale sia i piccoli grandi tesori dimenticati di un’Italia che vive, da sempre, la preziosa ma difficile condizione di museo diffuso a cielo aperto. Una somma straordinaria quella messa sul piatto, necessaria per rendere possibili alcuni tra i più importanti cantieri che il comparto della cultura abbia conosciuto.
IL LOTTO E L’ITALIA
Molti i siti famosi che ne hanno beneficiato, ma anche gli angoli più remoti, dalla Lombardia alla Sicilia, dal Trentino Alto Adige alla Calabria. Ad esempio la Reggia di Venaria Reale, in Piemonte, la cui grandezza e splendore ispirarono la costruzione di quella di Versailles. Il suo nome deriva dalla attività venatoria, della caccia, che vi veniva praticata. Il progetto di costruzione, avviato nel 1658 da Carlo Emanuele II, fu affidato ad Amedeo di Castellamonte. Oggi è sede di importanti e splendide mostre in seguito a un restauro durato otto anni e finanziato anche con i proventi de Il Gioco del Lotto, grazie a un accordo con il Ministero dei Beni e le Attività culturali che ha coinvolto sia la reggia di 70.000 mq sia il Borgo Castello della Mandria e la Cascina Rubbianetta, parte del Parco regionale della Mandria, di proprietà della Regione Piemonte.
TRA FIRENZE E ROMA
Un altro esempio è quello del Giardino di Boboli, progettato da Niccolò Pericoli detto il Tribolo, diventando subito famoso in tutto il mondo e ispirando addirittura i giardini della Reggia di Versailles. Anche grazie a Il Gioco del Lotto, questo capolavoro di “architettura verde” è stato restaurato, ritornando oggi al suo antico splendore. O ancora Palazzo Barberini, uno dei gioielli architettonici della Roma barocca, sede da dieci anni del ciclo di incontri Il Gioco Serio dell’Arte, sempre sostenuto da Il Gioco del Lotto (che di recente ha visto protagonista William Kentridge). Nel 1622 Francesco Barberini, nipote del futuro papa Urbano VIII, acquistò una villa campestre dagli Sforza, dotata di una planimetria molto semplice. Nel 1627 la famiglia Barberini affidò la costruzione del palazzo a Carlo Maderno lasciandolo poi che a completarlo fossero i due più grandi architetti barocchi: Bernini e Borromini. Il progetto di restauro ha interessato Palazzo Barberini per l’apertura della nuova Galleria Nazionale d’Arte Antica, comprendendo i lavori generali, di impiantistica e di consolidamento necessari alla destinazione museale di tutti gli ambienti del palazzo.
RESTAURO E TURISMO
Una rete capillare quella dei fondi erogati grazie a Il Gioco del Lotto. E che sa essere di supporto alle tante realtà locali di forte rilevanza storico-artistica, spesso però penalizzate dalla propria marginalità rispetto ai tradizionali circuiti del turismo culturale. È in questo senso, allora, che la capillarità dei progetti finanziati attraverso Il Gioco del Lotto assume un significato importante non solo per la salute dei beni in sé, ma anche per le ricadute che può avere in termini di attrattiva per l’intero territorio in cui essi si trovano. Valore immenso hanno allora, ad esempio, gli interventi alla Villa Romana del Casale in Sicilia o quelli alla Cittadella Vescovile di Gerace. Gioielli forse poco appariscenti rispetto ai capolavori più noti, ma non per questo meno preziosi. Su cui scommettere. E questa volta non per gioco.
Francesco Sala
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