Milano design week. Il circuito delle idee
Tra un cocktail e una preview, durante il Salone del Mobile c’è tempo anche per parlare? Oltre ad essere una festa per gli occhi e uno snodo fondamentale per tutto il comparto, la design week milanese è anche un momento di grazia in cui professionisti da tutto il mondo si danno appuntamento per confrontarsi su temi di interesse generale. Ecco dove e quando.
Anche quest’anno fioriscono le iniziative di riflessione alla design week milanese, fra tavole rotonde, conferme di programmi che hanno avuto successo nelle scorse edizioni e lanci di riviste che aiutano la circolazione delle idee.
HEADQUARTER TRIENNALE
Alcuni degli eventi della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, che raccoglie sotto l’ombrello del Design after Design un programma di mostre, festival e convegni sparsi per la città, si svolgono proprio nella settimana del Salone: il summit annuale dell’organizzazione internazionale World Design Week, a porte chiuse ma seguito da un public talk, la tavola rotonda Objects After Objects (giovedì 14 aprile) e la serata inaugurale del Festival dei Festival, progetto curatoriale che coinvolge i principali festival internazionali dedicati al design e all’architettura, con il Milano Design Film Festival a fare gli onori di casa (sabato 16 aprile).
L’Associazione per il Disegno Industriale organizza quattro incontri dedicati a quattro prodotti recentemente premiati con il Compasso d’Oro in altrettanti show-room milanesi. Uno di questi è il cioccolatino “componibile” Shockino dello studio Officina Quack, attorno al quale si ragionerà il 12 aprile da Minotticucine.
BRERA E BREAKFAST
A Brera, un ciclo di incontri curati da Marco Sammicheli e organizzati dalla rivista Abitare nel quartier generale di Jil Sander in via Beltrami approfondiscono il ruolo del design nel leggere la realtà. Il progetto, The Year of Design 2016-2017, dura quattro giorni, dall’11 al 14 aprile, con una serie di conferenze e talk che prevedono il contributo delle biennali e triennali che, nel mondo, mettono al centro il progetto, da Venezia a Londra, da Oslo a New York.
Prosegue inoltre la tradizione dei Milan Breakfasts organizzati dalla celeberrima Design Academy di Eindhoven: brevi incontri che permettono a professionisti del design olandesi e internazionali di confrontarsi in un contesto informale, attorno a una vera e propria colazione. Quest’anno tutto ruota intorno al tatto, al tempo stesso fil rouge tematico che lega le tre conversazioni e senso attraverso il quale i partecipanti sono invitati a “imparare facendo”, giocando con i diversi materiali.
AGENTI PROVOCATORI
Non manca – e come potrebbe essere? – il riferimento a materiali inconsueti e un pizzico di provocazione, elementi ai quali gli olandesi ci avevano abituati già lo scorso anno con lo show Eat Shit. Il primo dei tre incontri, Touching Realities / Tactile Dialogues (mercoledì 13 aprile), affronta il tema della difficoltà di distinguere tra esperienze reali e virtuali, reso ancora più attuale dalla crescente disponibilità di tecnologie in grado di sostituire elementi tangibili con simulacri a basso costo. Please Do Touch (giovedì 14), prende le mosse dal progetto Fatberg dei designer Mike Thompson e Arne Hendriks, il cui nome evoca i mostri ambientali che si creano per l’accumulo di grassi nelle reti fognarie delle grandi città come risultato del lavaggio delle stoviglie, mentre la terza “colazione” (Out of Touch, venerdì 15) affronta il tema serissimo dell’architettura dei luoghi di cura.
E ADESSO SI LEGGE
La design week milanese rappresenta la vetrina ideale per il lancio di nuove pubblicazioni specializzate. È così per una nuova rivista internazionale dedicata alla critica del design, Obliquite, tenuta a battesimo a Palazzo Clerici dal museo belga Z33.
Edita da Les presses pondérées e diretta dal giovane designer francese Emile de Visscher, si interroga fin dal titolo sulle condizioni che stimolano la creatività: l’obliquità alla quale ci si riferisce, infatti, altro non è che l’inclinazione assiale della Terra, che, determinando le stagioni, da sempre fornisce all’uomo uno stimolo per adattarsi creativamente a un ambiente mutevole.
Il primo numero invita sette progettisti internazionali a ragionare su nuove pratiche a metà strada tra design e arte contemporanea. “Il design ha una letteratura relativamente ristretta, se paragonato alle arti figurative”, spiega de Visscher, “e la maggior parte dei testi sul design in circolazione non sono scritti da designer. Ecco perché è utile riportare al centro la loro visione delle cose”.
ARTE E PROFESSIONE
Gli sviluppi del sistema culturale in epoca contemporanea saranno al centro del convegno Le professioni dell’arte, in programma martedì 12 aprile, presso la sala dei 146 di IULM Open Space (IULM 6). Il simposio, a cura di Vincenzo Trione, offre un’occasione di dialogo con i protagonisti del mercato dell’arte, puntando lo sguardo sugli attuali modelli formativi e sul valore dell’innovazione. Fra le personalità coinvolte, Andrea Cancellato, Rosanna Cappelli, Mauro Felicori, Massimiliano Tonelli e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
Giulia Marani
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #30 – speciale design
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