Aste. Ecco cosa passerà da Christie’s e Sotheby’s alla fine della New York Frieze Art Week
Se siete a New York per Frieze e la settimana dell’arte, ci sono anche le aste da andare a vedere. Anche perché chissà poi che fine faranno opere iconiche come l’Hitlerino di Cattelan o i “Due studi per un autoritratto” di Bacon. Primo appuntamento – ed è cosa parecchio strana – domenica 8 maggio.
Il prossimo giro di aste newyorchesi sarà un ottimo termometro per misurare lo stato di salute del mercato dell’arte internazionale, in un momento ancora difficile per l’economia, a seguito di dati non del tutto confortanti sulle transazioni nel 2015, del 7% inferiori rispetto al 2014, secondo il report del Tefaf.
Se è vero che la maggior parte dei potenziali compratori è a cavallo tra un’Europa che fatica a rimanere ancorata ai suoi valori per le ondate migratorie che premono ai confini, e gli Stati Uniti alle prese con le loro scadenze elettorali, Christie’s e Sotheby’s si presentano alla loro audience con pezzi decisamente importanti e che, almeno all’apparenza, non dovrebbero essere particolarmente rischiosi.
Alla New York Frieze Art Week, apre le danze Bound to Fail, la “capsule sale” di Christie’s, curata da Loic Gouzer, il 35enne esperto svizzero amico di Leonardo diCaprio neo Deputy Chairman, Post-War and Contemporary di Christie’s. L’asta, dal titolo oggi quanto mai evocativo, va in scena l’8 maggio e ha in catalogo “solo” 39 opere, alcune davvero iconiche.
Prima fra tutte Him, 2001 di Maurizio Cattelan, la scultura in cera dell’Hitlerino inginocchiato che chiede perdono (ed. 3 + 1ap, stima in catalogo $ 10 -15 mil.), allestita per la prima volta a Stoccolma e successivamente in svariati musei e mostre fino agli anni scorsi. L’asta propone anche la scultura in ferro di Bruce Nauman, Henry Moore, Bound To Fail (ed. 6/9 + 1ap, stima in catalogo $ 6-8 mil.), da cui l’asta prende il nome, il calco del torso dell’autore costretto all’immobilità da corde, ideato nel 1967 e realizzato nel 1970, che si riferisce alle difficoltà che l’artista inglese ebbe all’inizio della carriera; sempre di Nauman è in vendita anche il notissimo video No, No, New Museum (1987, 62 min., ed. unica, stima in catalogo $1-1,5 mil.). E, non ultima la teca del pallone da basket di Jeff Koons One Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. J Silver Series) (1985, ed. 1/2), la cui stima è indicata solo su richiesta di eventuali acquirenti.
Si annuncia più delicata (almeno dal punto di vista economico) la Evening Sale della stessa casa d’asta in programma per il 10 maggio, dove sono protagonisti le teste di serie dell’espressionismo astratto. Tra gli highlight, si trova il N. 17 di Mark Rothko, uno tra i pochi dipinti sulle tonalità di blu (1957, stimato $ 30-40 mil), l’opera di Clyfford Still PH-234 (1948, stimata $ 25-35 mil), appartenuto a Ted Power, e l’“autoritratto” in forma di fiera di Jean-Michel Basquiat del 1982 realizzato a Modena, immagine di copertina del Catalogo generale dell’artista che la casa d’asta si aspetta di vendere intorno ai 40 milioni di dollari.
La Evening Sale di Sothebys è della medesima importanza. Programmata per la successiva sera dell’11 maggio, può contare su alcuni capolavori che stanno catalizzando l’attenzione. Certamente Two Studies for a Self-Portrait di Francis Bacon (1970, stima in catalogo $ 22-30 mil.), esposto con gran successo alla retrospettiva che il Grand Palais dedicò all’artista nel 1971 e anche questo scelto come copertina da Milan Kundera e France Borel per il loro famoso Portraits and Self-Portraits. Il dipinto con la stima più alta in catalogo è Untitled (New York City), 1968 di Cy Twombly, che sembra sia l’unico della serie delle cosiddette lavagne con i cerchi blu. È stimato intorno ai $ 40 milioni, non è mai stato esposto in pubblico e dalla sua esecuzione è rimasto sempre nella stessa collezione privata.
L’asta propone anche un bellissimo Sacco di Alberto Burri, stimato $6–8 milioni. Parte della collezione Morton G. Neumann, viene venduto ad appena tre mesi dal record d’asta per l’artista italiano, stabilito lo scorso 10 febbraio per 9.109.000 sterline (buyer’s premium).
Come è più che evidente, il terreno per le aste americane viene in queste ore preparato dalle fiere in città e influenzerà decisamente anche le tornate italiane che verranno battute nelle prossime settimane.
Antonella Crippa
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati