I superdirettori e il futuro dei musei italiani. Parte I

Abbiamo intervistato i venti superdirettori nominati da Dario Franceschini e gli abbiamo chiesto di raccontarci come sarà nel futuro prossimo il loro museo. O come non sarà. Prima puntata del talk show, con dieci voci da Napoli a Firenze, da Caserta a Modena, da Perugia a Genova. Per una mappa del cambiamento nazionale. E sul prossimo numero di Artribune Magazine – che stiamo finendo di cucinare proprio in queste ore – troverete le altre dieci voci.

MAURO FELICORI
REGGIA DI CASERTA
La Reggia di Caserta ha attualmente un problema di efficienza di cui soffre a causa di anni di scarsa cura. È stata diretta poco, soprattutto negli ultimi tempi, quando è stata unificata al Polo Museale napoletano condividendo il direttore con altri musei. La riforma Franceschini è forte perché finalmente ha restituito a ogni museo il suo direttore. E questo è l’ABC di un’impresa. Si è mai vista un’azienda che non ha un amministratore delegato? Pur non avendo nulla di drammatico, la Reggia ha subito una situazione di appesantimento. Inoltre c’è un problema di promozione: questo è un luogo che fa un milione di visitatori l’anno, ma che ne vale cinque.
C’è tanto lavoro da fare che non è tipico del direttore di museo: qui è come svolgere due mansioni, guidando quella che è la maggiore impresa della città. La prima cosa che farò, il 1° giugno, è inaugurare il riallestimento della collezione Terrae Motus di Lucio Amelio, che è entrata nel tempo in un cono d’ombra e non se ne parla più. Non credo che ci sia qualcosa che non si possa fare: sono un ragazzo coraggioso! Ma non credo che le rivoluzioni si facciano in un attimo. I processi sono lenti, io cercherò di seminare una primavera, ma chi raccoglierà i frutti dell’estate sarà colui o colei che verrà dopo di me.

http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it/

Paola D'Agostino

Paola D’Agostino

PAOLA D’AGOSTINO
MUSEO DEL BARGELLO – FIRENZE
Al Museo Nazionale del Bargello afferiscono altre quattro istituzioni: le Cappelle Medicee, Orsanmichele, il Museo di Palazzo Davanzati e il Museo di Casa Martelli. Tra un anno vorrei avere una maggiore sinergia tra tutti i musei e orari di visita prolungati. Le possibilità di sviluppo di questi musei sono notevolissime e bisogna innanzitutto puntare a far conoscere meglio i tesori nascosti delle collezioni permanenti. C’è ancora moltissimo da fare per organizzare una struttura efficiente, ma ci sono anche tante persone valide e motivate.
Tra i miei obiettivi c’è senz’altro puntare alla didattica e alla formazione nei musei. Col tempo, e insieme con i curatori delle collezioni, vorrei creare una programmazione diversificata che incoraggi gli italiani di età diverse a tornare a visitare più volte il loro patrimonio di opere d’arte. Inoltre, rendere i musei che dirigo maggiormente noti nel panorama internazionale, facendoli apprezzare per l’unicità delle loro collezioni, anche attraverso l’uso di nuove e più aggiornate tecnologie informatiche.

http://www.polomuseale.firenze.it/bargello.html

Cristiana Collu - photo Adolfo Franzò

Cristiana Collu – photo Adolfo Franzò

CRISTIANA COLLU
GNAM – ROMA
Roma, primavera 2017, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea: un esempio del “futuro del classico”, della persistenza e di un viaggio ricominciato dall’inizio, dalle origini delle ragioni e delle necessità di aver voluto, e costruito, un luogo così rappresentativo che oggi tiene conto della sua storia ma, nello stesso tempo, non rinuncia alla vocazione di raccontare la complessità del presente.
Questi pochi mesi sono stati lunghi quanto un anno vissuto intensamente. Tutto è stato molto interessante e sorprendente, complicato e delicato, con un potenziale strepitoso con il quale scambio (secondo me) continui cenni di intesa. Sono arrivata in Galleria con l’intenzione di “ascoltare il luogo” prima di decidere quale direzione prendere (rispetto al programma espositivo), immaginando alcune mostre da dedicare a temi che mi stanno particolarmente a cuore. Ho presto cambiato idea, perché mi è sembrato urgente iniziare a ripensare tutto dall’interno, dalle persone, dall’edificio, dall’architettura, dalla collezione e dalla sua presentazione al pubblico sotto forma di una grande mostra. Un lavoro pensato collettivamente che restituisce forza all’esperienza e alla competenza e li rimescola in una visione condivisa, differente e contemporanea, che salva, e infine recupera, anche uno dei temi a mio avviso centrali per uno sguardo sul nostro tempo.

http://www.gnam.beniculturali.it/

Marco Pierini

Marco Pierini

MARCO PIERINI
GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA – PERUGIA
Sarà sicuramente un museo meno inaccessibile, più “visibile”, dinamico, sorprendente. I mesi di rodaggio – durissimi – sono stati molto utili per capire il funzionamento della macchina e per rendere efficace e indolore l’innesto della pianta dell’autonomia sull’albero del museo, bellissimo ma non troppo incline ai cambiamenti. Ho anche capito che la città e la regione tutta sono profondamente legate alla Galleria, e su questo rapporto sto contando molto per affrontare le difficoltà e progettare il futuro.
Tra i miei obiettivi principali c’è quello di iniziare entro l’anno il rinnovamento degli impianti (riscaldamento, condizionamento, illuminazione), riorganizzare la comunicazione interna ed esterna, stabilire rapporti tra la Galleria e gli enti, le associazioni, i festival (penso al Trasimeno Music Festival e a Umbria Jazz) presenti sul territorio. Sicuramente ci saranno cose che non riuscirò a fare ma per il momento – visto che ho appena cominciato – voglio pensare (sognare) che sia tutto possibile.

http://www.artiumbria.beniculturali.it/index.php?it/181/galleria-nazionale-umbria

Flaminia Gennari Santori

Flaminia Gennari Santori

FLAMINIA GENNARI SANTORI
GALLERIE NAZIONALI D’ARTE ANTICA – ROMA
Le Gallerie Nazionali sono un museo unico nel panorama romano e tra un anno la loro natura un po’ speciale sarà finalmente visibile. La nostra sfida è far conoscere un museo composto da due collezioni che offrono al visitatore esperienze molto diverse. La Galleria Corsini è una quadreria barocca che si affaccia sul Giardino Botanico ed è un’esperienza visiva intima, di scoperta. Palazzo Barberini troneggia sul centro della città. Nel Seicento era un centro di potere, il luogo dove è stata inventata la cultura barocca. Nel dopoguerra è diventato la sede di un museo moderno, dove sia l’allestimento che l’offerta per i visitatori cambiano con le generazioni.
Le Gallerie Nazionali raccolgono non soltanto le opere ma anche i modi di scoprire l’arte: la quadreria barocca, la pinacoteca organizzata storicamente, il museo del XXI secolo. Stiamo lavorando sull’interpretazione delle collezioni permanenti per raccontarne il contesto e le storie. Abbiamo naturalmente progetti ambiziosi per mostre temporanee, ma la vera sfida è quella di far parlare luoghi e musei che oggi sono troppo silenziosi.

http://galleriabarberini.beniculturali.it/

Sylvain Bellenger

Sylvain Bellenger

SYLVAIN BELLENGER
MUSEO NAZIONALE DI CAPODIMONTE – NAPOLI
Sono molto umile, o forse molto ambizioso. Oggi il mio obiettivo è ritornare alla normalità, dando vita a un museo aperto, pulito, con una buona luce. Quando ristabiliremo la normalità, vorrei invece che Capodimonte riconquistasse il suo vero posto nel mondo, tornando ad avere un ruolo protagonista sulla mappa dei musei mondiali. Non penso che ci siano dei limiti oggettivi: tutto si può fare. Napoli non è abituata all’impossibile, ma ai miracoli sì! Qui c’è tutto, manca solo un lavoro di riorganizzazione, promozione e di didattica. La collezione è già ben organizzata, ma al momento accessibile solo a un pubblico già educato.
Bisogna dirlo, sembra che sia stata fatta una campagna di antipromozione su Capodimonte di un’efficacia tremenda! Non è segnalato in città e il percorso per arrivare è molto avventuroso. Quanto alle mostre, i musei italiani hanno sofferto dell’assenza di interi periodi del secolo scorso, da Léger all’Espressionismo Astratto americano, dal Surrealismo a Matisse, per fare qualche esempio. Vorrei portare a Napoli la sensibilità così diversa del nord Europa, la pittura inglese, continuare a studiare la scuola di pittura e di scultura napoletana, colmando anche gap su momenti importanti del XX secolo.

http://www.museocapodimonte.beniculturali.it/

Eva degl'Innocenti

Eva degl’Innocenti

EVA DEGL’INNOCENTI
MARTA – TARANTO
Tra un anno il museo avrà una dotazione di organico maggiore di quella attuale, che rappresenta al momento la criticità più importante. La gestione precedente ha fatto un ottimo lavoro scientifico che permette di partire da un allestimento molto interessante. Il museo, tuttavia, deve potenziare l’aspetto dell’inclusione, tramite una politica culturale con il territorio maggiormente espressa. Lavoreremo nell’ottica di un museo “diffuso”, coinvolgendo gli altri musei e siti archeologici del territorio e l’importante tessuto associativo e le cooperative giovanili locali e sviluppando mostre con l’obiettivo di portarne anche all’estero, soprattutto in Oriente, in Russia e negli Stati Uniti, dove l’archeologia magno-greca è molto apprezzata, con il desiderio di esportare il marchio MArTa nel mondo, e con esso le eccellenze del territorio ionico e pugliese.
Tra i venti musei ad autonomia speciale della prima parte della riforma, siamo quello che nasce in una città non di per sé turistica e funestata da un’immagine che viene troppo spesso associata soltanto ad aspetti negativi, nonostante il ricco patrimonio culturale del territorio. Quattro anni non sono molti per attuare la globalità del progetto strategico, ma sicuramente tra i nostri obiettivi vi è quello prioritario di contribuire alla rinascita di Taranto.

http://www.museotaranto.org/

Peter Assmann

Peter Assmann

PETER ASSMANN
PALAZZO DUCALE – MANTOVA
Abbiamo elaborato una serie di progetti anche in occasione di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016. La maggior parte di questi progetti – dal Museo per i bambini fino a una nuova Galleria per l’arte contemporanea, dall’apertura di nuovi percorsi museali fino al grande progetto di un’Accademia per tutti con residenzialità per artisti – saranno realizzati. Quindi l’aspetto del grande complesso museale sarà trasformato. Il servizio per i visitatori sarà migliorato, un nuovo ristorante, ma soprattutto una nuova segnalazione didattica per più o meno tutto il museo sarà visibile.
Il complesso museale di Palazzo Ducale è un gioiello o meglio una collana di gioielli con tante sorprese e miracoli. Qui si può elaborare sulla base della museologia internazionale un percorso unico e tanti luoghi speciali, eventi, ma naturalmente bisogna sempre superare gli ostacoli della burocrazia. Quello che non posso fare è soprattutto cambiare tutto il sistema verso una situazione più legata allo scopo di risolvere problemi e non creare sempre nuovi problemi (burocratici). Ma faremo del nostro meglio per non perdere i nostri obiettivi.

http://www.mantovaducale.beniculturali.it/

Serena Bertolucci

Serena Bertolucci

SERENA BERTOLUCCI
PALAZZO REALE – GENOVA
Inclusivo, aperto alla città, con iniziative a favore della crescita culturale e sociale… E nel pieno di importanti lavori di restauro che, pur mantenendo fruibili le sale espositive, restituiranno al palazzo il suo antico splendore. Ho avuto la conferma di quanto già inizialmente pensavo e cioè che tutela e valorizzazione non sono che le due facce della medesima medaglia. Occorre lavorare in sinergia e con responsabilità, ma i risultati arriveranno. E per risultati intendo una migliore e più coerente interpretazione del nostro patrimonio culturale.
L’obiettivo è restituire alla città un museo vivo, spazio per la ricerca e per la crescita, un luogo in cui non si parla solo di beni, ma attraverso i beni. Mostre monografiche, letture pubbliche, conferenze, spazi aperti per università e associazioni: abbiamo già iniziato e i segnali sono buoni. Ho collaboratori straordinari, un comitato scientifico molto attivo, un CdA esperto e un collegio di revisori attento e presente. Queste sono le mie fondamenta. Cosa non potrò fare? Sono ligure, da sempre navighiamo verso l’orizzonte. Al momento non pongo limiti a questo luogo straordinario. Lavoriamo in difficoltà, quelle tipiche degli inizi di un nuovo corso, non abbiamo passato mesi facili, ma sono decisamente ottimista. Non potrò permettermi di perdere tempo, quello sì.

http://www.palazzorealegenova.beniculturali.it/

Martina Bagnoli - photo John Dean

Martina Bagnoli – photo John Dean

MARTINA BAGNOLI
GALLERIA ESTENSE – MODENA
Sarà un museo più consapevole della propria missione e degli strumenti che ha a sua disposizione per raggiungere i propri obiettivi. Nel primo anno di attività ho intrapreso la definizione del piano strategico ed economico del museo. In questa maniera sarà possibile programmare per tempo e costruire nel tempo progetti di largo respiro. C’è molto bisogno di creare delle strutture inclusive all’interno al fine di implementare processi decisionali partecipati dai più e non imposti dall’alto senza processo. Solo in questa maniera si riesce a creare un ambiente “pensante” e aperto alle istanze che vengono dall’esterno.
È importante ricordarsi che il museo è un trasformatore che traduce per il pubblico più vasto le grandi idee degli studiosi, degli artisti, della storia. Per far questo bisogna saper ascoltare, per poi essere ascoltati. Partecipare per non essere partecipati. Il mio obiettivo principale è quello di essere comprensibile a un vasto pubblico. Essere comprensibili non vuol dire essere banali o proporre un messaggio semplicistico, ma vuol semplicemente dire saper comunicare. Questo è importante perché un museo pubblico nazionale non può e non deve discriminare, anzi deve essere un elemento di coesione sociale. Per il resto, si può fare tutto: basta avere tempo e buona volontà.

http://www.galleriaestense.org/

a cura di Santa Nastro

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #30

Abbonati ad Artribune Magazine
Acquista la tua inserzione sul prossimo Artribune

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

Scopri di più