Hillary Clinton, Donald Trump e i super-eroi
Il piccolo scacchiere è ora completo, come da previsioni: sarà Hillary Clinton a sfidare Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali americane. E intanto qualcosa sulla politica interna ed estera degli Usa possiamo impararlo da alcuni film. Che in teoria sarebbero di fantascienza…
SUPERMAN L’INTERVENTISTA
La tavolozza di colori blu e verde-acqua è la favorita di Zack Snyder. Come dare torto al regista di Batman vs Superman? I tempi in cui viviamo non sono brillanti né tranquillizzanti.
Nel primo di una serie di film ad altissimo budget, alta tecnologia e scarsa poesia, Superman è il solito bravo ragazzo ma, in un momento di terrore causato da un attentato suicida, si trasforma in un interventista unilaterale e, quando l’opinione pubblica a Gotham si rivolta contro di lui, addirittura in un clandestino (sino ad ora, ai visitatori extra-planetari negli Usa non era necessaria la green card, ma se vincesse Trump…).
HOUSE OF CARDS AL MUSEO
Batman non apprezza il potere illimitato di Superman. I danni collaterali arrecati a Gotham dall’intervento dello “straniero” sono intollerabili e i due vengono alle mani.
Il dibattito sotteso? Quello sulla responsabilità di una superpotenza nella gestione delle crisi. Non è uno scherzo: non in questa nazione, dove il ritratto del mefistofelico Kevin Spacey alias Frank Underwood di House of Cards spicca come nuova acquisizione alla National Portrait Gallery di Washington DC, appena prima delle sale dedicate ai padri fondatori della nazione.
BATMAN E LA TORTURA
Le storie dei supereroi negli Usa riflettono sempre il dibattito politico e culturale. A partire dalla celebre copertina del 1941 dove Capitan America colpisce con un pugno il viso di Hitler. Più di recente, in X-Men. L’inizio (2011), è evidente che il dilemma dei mutanti è quello di restare fieri di quel che sono, facendo però valere i propri diritti con ogni mezzo necessario: proprio come accadeva in quel momento per i movimenti gay.
Nel Cavaliere oscuro (2008), poi, Batman cattura un latitante, tortura il malvagio Joker durante un interrogatorio e si intrufola nella rete telefonica di Gotham City. Esattamente come il presidente George W. Bush, si spinge oltre i confini dei diritti civili per affrontare una situazione di emergenza, mentre il Joker, con la sua capacità di gettare l’intera Gotham in fiamme, ha un solo paragone possibile: lo Stato Islamico.
CAPITAN AMERICA E IL GOVERNO
Aspettiamo ansiosi l’uscita dell’ultimo Capitan America. Guerra civile per capire se sia giusto istituire un organo di governo che stabilisca quando autorizzare l’intervento di una squadra di supereroi.
Capitan America vuole operare senza regolamentazione, ma Iron Man sostiene la supervisione del governo.
Aldo Premoli
trend forecaster e saggista
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #31
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