I CONSIGLI DI UN MAESTRO
Qualche decennio fa, nell’ormai lontano 1987, Gianni Carlo Sciolla avvertiva l’esigenza di offrire alcune proposte di lettura “agli insegnanti di discipline artistiche con lo scopo di fornire loro un dossier di spunti su alcuni problemi metodologici” e di allegare alla riflessione (pubblicata nel 1988 da La Nuova Italia con il titolo Insegnare l’arte. Proposte didattiche per la lettura degli oggetti artistici) “una serie di brevi tracce di prove di applicazioni pratiche”. Nel quadro degli esempi incontrati e nello sviluppo di un lavoro nato con l’“esperienza didattica quotidiana, maturata durante lo svolgimento dei corsi di Storia della critica d’arte tenuti nel periodo 1972-1987”, Sciolla evidenzia – e lo fa in una nuova edizione (Utet, 2001) il cui sottotitolo è Metodo, analisi e interpretazione delle opere e degli artisti – che ritiene ancora “irrinunciabile”, soprattutto per chi inizia ad affrontare lo studio della storia dell’arte, “l’impostazione di carattere storico”.
Alla linea guida di questo maestro (e a lui siamo grati d’aver scritto La critica d’arte del Novecento) e all’intoccabile impostazione di carattere storico che dialoga con un ventaglio metodologico e che fa i conti con i nuovi dati, con le nuove acquisizioni tecnologiche, con i nuovi scenari didattici legati all’epoca (la nostra) dell’elettrologia, fa fede il nuovo manuale di storia dell’arte firmato da Irene Baldriga che pone al centro della propria ossatura metodologica non solo l’irrinunciabilità, appunto, della storia, ma anche un inevitabile intreccio disciplinare utile a entrare – il titolo del percorso è Dentro l’arte. Contesto Metodo Confronti – nel pensiero dell’artista e nella sua opera.
ESTENSIONI DIGITALI
A definire questo percorso che si nutre anche dei più sensibili e logici strumenti della didattica attuale – una didattica che si misura con le nuove strategie tecnologiche e che risponde alla richiesta, sempre più avvertita, di una nuova struttura scolastica – è l’estensione digitale integrativa che invita gli studenti, i docenti e chiunque voglia approfondire alcune tematiche per educare il proprio fiuto alle cose dell’arte, a utilizzare Videotutorial interattivi, guardare le Ricostruzioni e i Restauri, leggere e approfondire la Linea del tempo interdisciplinare, servirsi di un importante Database di immagini in HD e – sezione più strettamente riservata ai docenti – disporre di uno spazio di Verifiche “modificabili in Word e per la Classe virtuale”.
Accanto alle varie sezioni che compongono l’opera (legate agli Approfondimenti, alle Letture iconologiche, al Patrimonio e alla cittadinanza, alla Tecnica e al Restauro, alle schede di Architettura: progetto e realizzazione e all’innovativo Laboratorio delle competenze) il nuovo manuale di storia dell’arte proposto da Mondadori / Electa Scuola si avvale, inoltre, di MEbook eXtra, un “libro digitale liquido che permette di consultare oltre ai Contenuti Digitali Integrativi del testo, le Mappe concettuali per scoprire relazioni e corrispondenze fra i vari argomenti della disciplina. È accessibile (font ad alta leggibilità e zoom delle immagini) ed efficace nella didattica collaborativa, perché è possibile condividere le note e salvarle nel Notebook”.
IL PIANO DELL’OPERA
I cinque agili ma efficaci volumi che compongono questo percorso didattico – dedicati rispettivamente agli archi temporali che vanno Dalla Preistoria all’arte romana, Dal Tardoantico al Gotico, Dal Rinascimento al Manierismo, Dalla Controriforma all’Impressionismo e Dal Postimpressionismo ad oggi – mostrano infatti una spiccata sintesi e una notevole formula multimediale che si avvale (questo davvero un merito) di strumenti che trasformano il rischio del “naufragio nel diluvio delle informazioni” e della caduta libera “in forme di inconcludente chiacchiera elettronica” (Sirna) nella tanto sperata evoluzione didattica presentata nel lontano triennio 1997-2000 dal Ministero della Pubblica Istruzione (Circolare ministeriale 282/97) con il Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche e che non solo vuole potenziare le scuole con le tre I di Internet, Inglese e Impresa (una scuola come il Liceo Artistico Sabatini–Menna di Salerno ha laboratori all’avanguardia e offre agli studenti laboratori dotati di area wi-fi e postazioni Mac) ma anche “sfruttare pedagogicamente i difetti di Internet” (Eco) come necessari mediatori linguistici e culturali in ambienti che assumono il significato della multimedialità e delle nuove tecnologie in chiave educativa.
FOCUS CONTEMPORANEO
Analizzando da vicino il quinto volume, quello dedicato all’arte cosiddetta contemporanea, stupisce che l’autrice non abbia considerato e dato maggiore spazio al Futurismo e che, questo è grave, abbia adottato lo scivolone di molti manuali: quello di classificare (la classificazione non insegna l’arte della selezione) ancora una volta alcune figure inclassificabili come Piero Manzoni, definito ancora una volta “neodadaista”. Poi, leggere soltanto l’opera di Renato Guttuso nel perimetro romano e non confrontarla a quella di un Sante Monachesi (ambedue docenti all’Accademia di Belle Arti di Roma) – e parliamo delle due arterie creative del periodo – vuol dire, e ce ne darebbe ragione anche un maestro come Nicola Maria Martino che di Monachesi è stato allievo, privilegiare soltanto il versante della figurazione.
Sono soltanto alcune piccole note che non vogliono screditare il lavoro luminoso proposto e che, con il nuovo anno scolastico, sarà in grado di rispondere alle innumerevoli sollecitazioni del tempo offrendo un’innovazione, questa volta a ritmo sostenibile.
Antonello Tolve
www.mondadorieducation.it/libro/irene-baldriga/dentro-l-arte/
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #31
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