Atomi e alchimie. A Linz è tempo di Ars Electronica Festival
Un duplice titolo per questa edizione della kermesse di Linz: “Atomi radicali”, ma anche “Gli alchimisti del nostro tempo”. Chi sono costoro? Certamente dei personaggi non comuni. Pare di capire che nulla sia più da buttare: arte, scienza, tecnologia, possono progettare insieme il futuro rivisitando anche i capitoli più tenebrosi del passato. Dall’8 al 12 settembre.
I MONDI DEL FUTURO
Sarà difficile cancellare dalla mente del popolo dell’Ars Electronica Festival 2016 l’evoluzione notturna di una squadriglia acrobatica di cento droni (quadricotteri) luminosi, teleguidata da un dispiegamento tecnico e tecnologico da record mondiale, in sintonia con la musica del compositore e sound artist austriaco Sam Auinger. Titolo da film di fantascienza: Drone 100 – Spaxel sopra Linz. Avrà luogo la sera di sabato 10 settembre, tra una sponda e l’altra del Danubio, là dove si fronteggiano importanti istituzioni artistiche tra cui il Lentos Museum e l’Ars Electronica Center, due architetture ormai storiche, caratterizzate da continue dissolvenze multicolore emesse dalla loro epidermide cristallina.
Pur immaginando e progettando i mondi del futuro, Ars Electronica Festival, conserva stabilmente certi suoi riti: debutta alla Post City, giovedì 8, con un opening pieno di musica, di performance varie e di cibo ad hoc; la sera successiva c’è il consueto Gala, alla Brucknerhaus, con l’imprescindibile presentazione dei video vincitori dei prestigiosi Golden Nica 2016. Il festival torna, sotto la direzione di Christine Schöpf e Gerfried Stocker, a ribadire che la creatività ha innumerevoli volti e protagonisti.
L’UOMO E LA MACCHINA
Hiroshi Ishii, insieme al suo team Tangible Media Group, ha recentemente legato il proprio nome a un vasto e ultra sofisticato progetto recante l’emblematica etichetta “Radical Atoms”. Lui è professore all’MIT Media Lab di Boston ed è un autentico pioniere dell’interfaccia uomo-macchina. Insomma, occhi puntati su di lui, in questa edizione del festival. È considerato l’inventore di una nuova prospettiva antropologica, capace di uniformare, in una sorta di entità smart, sostanze eteroclite quanto eterogenee come l’uomo e “la macchina”. Ma cosa sono realmente e a cosa servono gli atomi radicali teorizzati da Hiroshi Ishii? Ne parlerà lui stesso in un corposo simposio multidisciplinare in cui interverranno studiosi di alto profilo interessati alla configurazione del mondo futuro quali, ad esempio, Tomotaka Takahashi, Carlo Ratti, Ivan Poupyrev, Joachim Sauter.
UN DIGITALE TANGIBILE
A gettare uno sguardo creativo sul concetto di Radical Atoms, penserà anche la mostra Gli alchimisti del nostro tempo, smisurata quanto a estensione e partecipazione, con oltre 230 artisti. Nonché visionaria, naturalmente. Se, per l’appunto, la formula di sintesi radical atoms significa la fusione dell’apparato digitale con quello fisico, viene spontaneo chiedersi: come possiamo trasferire il digitale nel mondo fisico? A guisa di esempio immaginario, qualcuno propone la metafora di una fusione nucleare di carattere digitale, nella quale informazione e materia si legano indissolubilmente. Il risultato può essere una materia intelligente che si lascia sempre, di nuovo rimodellare. Strumenti tecnici del futuro sapere potranno essere la neo e bio-tecnologia, la robotica, gli hardware e software, e – perché no – le antiche tradizioni artigianali.
Franco Veremondi
Linz // dall’8 all’11 settembre 2016
Ars Electronica Festival
GmbH Ars-Electronica-Straße 1
+43 (0)732 72720
[email protected]
www.aec.at
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