Correva l’anno 1929: la nascita di Martin Luther King, la Grande Depressione, l’Expo a Barcellona
Nuovo episodio di “Correva l’anno”, la rubrica settimanale di Artribune che racconta i fatti dell’arte del passato senza pretese di esaustività storica. Con un occhio all’attualità. Questa volta parliamo del 1929
Nel 2019 ricorre il novantesimo anniversario dalla nascita di Martin Luther King Jr, avvenuta giusto pochi giorni fa: il 15 gennaio. Una data celebre, ricordata da un documentario in prima visione tv e in esclusiva andato in onda su Sky Arte. Per l’occasione il 21 gennaio il Museum of the City of New York dedica una giornata-tributo allo storico leader per i diritti civili degli afroamericani all’interno della mostra in corso Activist New York. Ma cos’altro è successo di preponderante nell’arte in quello scorcio di fine anni ’20 del secolo scorso? Dalla Grande Depressione americana, anni durissimi che faranno nascere i capolavori degli scrittori della cosiddetta Generazione perduta, tra cui John Steinbeck, all’Expo Universale di Barcellona, ecco una selezione di fatti d’arte da ricordare…
– Claudia Giraud
LA NASCITA DI MARTIN LUTHER KING
Il 1929 vede la nascita di un’icona indiscussa delle marce per i diritti civili nell’America degli anni ‘50 e ’60 e Premio Nobel per la Pace nel 1964: Martin Luther King. Nato nel Sud razzista della Georgia di fine anni ‘20, Martin Luther King Jr diventa predicatore nel 1953 e si sposta a Montgomery, dove porta avanti la sua prima grande lotta, aprendo la strada alle battaglie non-violente per i diritti civili con un boicottaggio a oltranza dei mezzi di trasporto pubblici contro la segregazione razziale. Nel 1963 pronuncia il memorabile discorso “I have a dream” di fronte a una folla di 200mila persone a Washington DC, al termine di una marcia che non si sarebbe arrestata e a cui, nel 1965 a Selma, si uniscono anche i bianchi sfidando le cariche della polizia. La mostra in corso al Museum of the City of New York esplora le proteste della guerra del Vietnam in città, tra cui il controverso sermone del 1967 di King Jr. tenuto alla Riverside Church a Morningside Heights per opporsi al conflitto.
LA GRANDE DEPRESSIONE AMERICANA
Il 1929 è l’anno della Grande Depressione, ovvero la grave crisi economica e finanziaria che sconvolge l’economia mondiale a partire dagli Stati Uniti, con il crollo di Wall Street. Appena due mesi prima del “giovedì nero” della Borsa che mette sotto shock l’America, John Steinbeck – uno dei principali esponenti della cosiddetta “Generazione perduta” di scrittori americani degli Anni Venti e Premio Nobel per la Letteratura nel 1962 -, pubblica il suo primo romanzo Cup of Gold, tradotto in Italia con il titolo La santa Rossa. Quegli anni durissimi faranno nascere i capolavori successivi: da Uomini e topi (1937) a Furore (1939), che narra la drammatica e feroce epopea della Grande Depressione americana. Fino a La valle dell’Eden che arriva nel 1952, quando Steinbeck già conosce e frequenta Hollywood. Il romanzo infatti diventa subito film, con la regia di Elia Kazan e James Dean protagonista. Proprio di questo romanzo, ERT Fondazione propone a Bologna in sedici appuntamenti la sua lettura integrale: un viaggio nell’America fra Ottocento e Novecento, da gennaio a novembre, nelle sedi delle quattro istituzioni culturali della città (Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Biblioteca Renzo Renzi, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Teatro Arena del Sole).
L’EXPO UNIVERSALE A BARCELLONA
Dopo il successo di Expo 1888, il 1929 è l’anno di una nuova Esposizione Universale a Barcellona che si svolge sul monte del Montjuic, per l’occasione dotato di servizi e strutture fino ad allora inesistenti. Qui, da una parte ci sono i palazzi, strutture permanenti dedicate alle sezioni ufficiali della mostra; dall’altro i padiglioni temporanei, ciascuno rappresentante un Paese, un’istituzione, o un’organizzazione presente all’Expo. Il più famoso dei padiglioni allestiti è il Barcelona Pavilion dell’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe. Ma il 1929 è anche l’anno del secondo manifesto surrealista scritto da André Breton; il Museum of Modern Art (MoMA) apre la sua sede a New York e Virginia Woolf pubblica il suo saggio femminista Una stanza tutta per sé. Tutto questo è raccontato nella mostra permanente A Short Century: MACBA Collection che presenta un percorso cronologico attraverso la Collezione MACBA dal 1929 ad oggi, con molte opere chiave in una serie di sale dedicate a momenti o decenni emblematici.
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