Germania: la nuova Ministra alla Cultura è l’attivista Claudia Roth
A guidare il Ministero alla Cultura del nuovo governo guidato dal cancelliere Olaf Scholz (una coalizione tra socialdemocratici, verdi e liberali) è Claudia Roth, attivista per i diritti umani e LGBTQ+. Succede alla democristiana Monika Grütters
A un mese dalle elezioni federali, la Germania si accinge all’insediamento della nuova squadra di governo guidata dal neocancelliere Olaf Scholz, a capo della coalizione che ha visto l’unione tra socialdemocratici, verdi e liberali. Nei prossimi giorni, quindi, si insedierà anche il nuovo Ministro alla Cultura nominato in queste ore: si tratta di Claudia Roth, ex leader del partito dei Verdi e già Vicepresidente del Bundestag (il Parlamento Federale Tedesco). La neoministra prenderà il posto di Monika Grütters.
CHI È CLAUDIA ROTH, NUOVA MINISTRA DELLA CULTURA TEDESCA
Nata a Ulm nel 1955, Claudia Roth negli anni Settanta inizia a occuparsi di cultura in veste di direttore artistico di un teatro di Memmingen, per poi lavorare al teatro municipale di Dortmund e all’Hoffmanns-Comic-Teater. Fino al 1985 è manager dei “Ton, Steine, Scherben”, rock band di sinistra radicale; nello stesso anno, diventa portavoce stampa del partito dei Verdi al Parlamento, diventandone poi punto di riferimento e leader. È attivista per i diritti umani, i diritti delle donne e LGBTQ+, impegno, questo, che l’ha portata a ricoprire la carica di Segretario di Stato per la politica dei diritti umani e gli aiuti umanitari per il Ministero degli Esteri durante il governo di Gerhard Schröder, cancelliere dal 1998 al 2005. La notizia della nomina di Roth è stata bene accolta da molti artisti tedeschi – non si può dire la stessa cosa dei conservatori – e non solo: “una buona cooperazione tra Scholz e Roth è essenziale per una politica culturale di successo”, ha dichiarato Olaf Zimmermann, segretario generale del Consiglio culturale tedesco, associazione che rappresenta le istituzioni della cultura a livello nazionale.
LE POLITICHE CULTURALI IN GERMANIA. DA MONIKA GRÜTTERS A CLAUDIA ROTH
Con la nomina di Roth, continua così da parte del governo tedesco l’impegno a fare della cultura uno dei temi portanti della politica nazionale, processo questo già in corso durante il ministero di Monika Grütters con una serie di misure economiche finalizzate al sostegno durante il periodo della pandemia. Le misure rientrano nell’ambito di Neustart Kulture, programma statale che lo scorso anno ha sestuplicato (da 500mila a 3milioni di euro) i fondi destinati all’acquisizione di opere d’arte contemporanea, per sostenere le gallerie d’arte e gli artisti in difficoltà a causa dei lockdown. Il governo ha poi stanziato 16 milioni di euro per rilanciare il sistema delle gallerie, per permettere loro di coprire costi di mostre e progetti nell’ambito del contemporaneo (compresi lectures, concerti e conferenze), programmati tra gennaio e la fine di maggio 2021 (tra questi, rientravano anche le spese per il trasporto, l’assicurazione, la comunicazione, il personale aggiuntivo). Risale invece ai primi mesi del 2021 lo stanziamento più massiccio: un miliardo di euro per il rilancio dell’industria culturale, come “segno di speranza e incoraggiamento alla scena culturale che è stata colpita nel suo nervo vitale”, sottolineava l’ex Ministra Grütters. Anche la fiera Art Cologne (tenutasi dal 17 al 21 novembre) ha beneficiato dei fondi del programma, apportando così un taglio del 34% al costo degli stand, misura di cui hanno potuto usufruire le 150 gallerie partecipanti alla rassegna, comprese quelle non tedesche. Ora non resta che analizzare i primi provvedimenti della nuova ministra.
– Desirée Maida
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