“L’unica al mondo che destina l’intero ricavato ad attività di interesse sociale”: avrete letto questa frase negli scorsi giorni su diversi giornali nazionali, sotto il grande titolo “Nasce la Lotteria Filantropica Italia”. Ma di cosa parliamo? A livello nominale si tratta a tutti gli effetti di una lotteria, che va a finanziare tramite la vendita di biglietti – 500 euro l’uno – delle organizzazioni private senza scopo di lucro negli ambiti più diversi, dalla cultura all’istruzione, dalla sanità allo sport. C’è un ma: lo Stato non trattiene niente, e non trattiene niente neanche il vincitore: l’unica cosa che si vince è la possibilità di scegliere la destinazione del 20% della somma finale (il resto sarà redistribuito tra le iniziative) e vedersi intestato il progetto di finanziamento. Dato il prezzo dei biglietti e l’uso finale della vincita, l’operazione non è tanto rivolta al grande pubblico quanto ai privati che abbiano la relativa disponibilità economica e alle aziende, che potranno regalare i biglietti a dipendenti e clienti, o proponendo sconti in fattura da trasformare successivamente. Costituita per iniziativa di Fondazione Italia Sociale – l’organizzazione composta da aziende, banche e studi privati nata per catalizzare le risorse private nell’ambito del terzo settore, su modello della Fondation de France e della Charities Aid Foundation inglese e americana – la Lotteria Filantropica è stata ufficializzata il 10 dicembre 2021.
LA DESTINAZIONE DELLE VINCITE DELLA LOTTERIA FILANTROPICA
I progetti in lizza dovranno essere sociali – cioè rispondere a “bisogni diffusi” –, nazionali – quindi a beneficio del Paese intero -, dovranno generare lavoro, in particolare per i giovani, ed essere sostenibili, quindi prevedere una crescita per autosostenersi. Dai centri antiviolenza alle scuole per l’infanzia, dalle associazioni per l’assistenza ai migranti a quelle per l’occupazione giovanile, tutto il terzo settore (che in Italia produce il 5% del Pil e dà lavoro a un milione di persone) è coinvolto nella lotteria, a una condizione: le relative organizzazioni devono essere iscritte al RUNTS – il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore del ministero del Lavoro destinato agli enti che reinvestono i profitti in attività benefiche (per ora con 380mila iscritti) – per organizzare la “propria” estrazione. “I progetti”, si legge sul portale della Lotteria, “verranno selezionati in base alla solidità, la replicabilità del modello, la capacità di generare occupazione e rispondere ai bisogni sociali più urgenti”. Racconteremo tra un po’ quali progetti beneficeranno dell’oper
– Giulia Giaume
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