Impact4Art. Cos’è l’impact investing e come può aiutare le imprese culturali

La Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore sostiene investimenti su imprese culturali capaci di coniugare innovazione e sostenibilità economica. Un aiuto ulteriore rispetto ai bandi a fondo perduto, per un settore in ripresa dopo la crisi pandemica

 Nel 2020, circa la metà dei 94.687 esercizi attivi in Italia nel settore culturale non ha organizzato eventi; nello stesso anno sono stati circa 33mila i posti di lavoro persi, pari al 5,2% degli occupati nel comparto: un valore molto più alto rispetto alla media nazionale calcolata su tutti i settori, che si aggira intorno al 2%. I numeri restituiti dall’Istat confermano la crisi subita durante la pandemia: contrazione della domanda e dell’offerta conseguente a una parziale o completa sospensione delle attività, difficoltà occupazionali e precarietà crescenti e aumento dei costi per la riorganizzazione e l’attuazione della nuova normativa in tema di sicurezza sul lavoro hanno afflitto un elevato numero di imprese culturali e creative, gravando sulla fase di ripartenza che per molti ancora non può dirsi completata.

In questo contesto di fragilità si inquadra, alla fine del 2021, il lancio del programma Impact4Art, iniziativa promossa da Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore e Fondazione Cariplo volta a offrire un supporto alla crescita e allo sviluppo delle migliori realtà attive nel settore culturale e creativo, privilegiando i progetti in grado di coniugare innovazione e sostenibilità economica.

COS’È L’IMPACT INVESTING

Alla base c’è la logica dell’impact investing: FSVGDA, in qualità di braccio operativo e strategico di Fondazione Cariplo, ha l’obiettivo di promuovere in Italia e in Europa la cultura degli investimenti a impatto che generino benefici sociali, ambientali e culturali, oltre che ritorno finanziario. Dunque investe (per un totale di 1 milioni di capitali) in partecipazioni di minoranza in equity e obiettivi di rendimento calmierati su orizzonti temporali medio-lunghi, offrendo alle imprese culturali – che si tratti di start up o di realtà già avviate – uno strumento di supporto allo sviluppo economico alternativo o complementare alle erogazioni a fondo perduto accessibili via bando. A distanza di poco più di un anno, le candidature per partecipare al programma sono ancora aperte (tutti i dettagli sul sito della Fondazione). Sebbene molte imprese di settore oggi ancora non conoscano (o non considerino) le opportunità di investimento “impact”, l’iniziativa può rivelarsi una risorsa importante per la promozione e la valorizzazione del settore culturale. Lo dimostrano gli investimenti già concretizzati. Alla data di marzo 2023, la Fondazione ha investito singolarmente 200mila euro in 3 iniziative – Sharryland, Artonauti e Centrica – che si collocano all’interno di un portafoglio di investimenti dedicato al settore Arte e Cultura del valore complessivo di oltre 2.5 milioni di euro.

Impact4art. Sharryland

Impact4art. Sharryland

I PROGETTI SUPPORTATI DA IMPACT4ART

Con Sharryland si è scelto di supportare una start up nata a Padova nel 2017, focalizzata sulla divulgazione e la condivisione di contenuti e servizi culturali. Nello specifico – attraverso una piattaforma nazionale e una mobile App con social marketplace, wiki, motore di ricerca, strumenti di community – Sharryland mette in relazione residenti, viaggiatori, operatori culturali ed economici ed enti territoriali nei luoghi delle cosiddette “Meraviglie d’Italia”. Artonauti è invece un progetto editoriale nato nel 2016 e lanciato su scala nazionale nel 2019. La start up si è fatta conoscere con la serie di album per la raccolta di figurine inerenti al mondo dell’arte (l’ultima uscita, all’inizio del 2023, è L’anello di Re Salomone), strumento didattico e divertente per approcciare la divulgazione delle arti figurative presso i bambini. Così che l’arte sia percepita come attività quotidiana alla portata di tutti. C’è poi Centrica, società nata a Firenze nel 1999 dall’esperienza di tre ingegneri – Marco Cappellini, Paolo De Rocco e Paolo Romoli – e impegnata nella digitalizzazione delle opere e dei luoghi dell’arte. ArtCentrica è la piattaforma EdTech sviluppata dalla società, per catalogare, visionare e confrontare le opere in alta risoluzione, effettuare visite e percorsi tematici online, supportando così il processo di digitalizzazione dei musei e l’insegnamento a distanza. E proprio l’EdTech, concentrandosi su esigenze stringenti e strategiche per il prossimo futuro, godrà nei prossimi anni di un mercato roseo, con una previsione incrementale di circa 158 milioni di dollari tra il 2018 e il 2025. Intanto, nel futuro della Fondazione Sociale Venture Giordano dell’Amore si profila un ampliamento del portafoglio dedicato al settore Arte e Cultura (sette sono le partecipazioni già sviluppate:BASE (OXA), Music Innovation Hub, Kalatà, Movieday, Alchemilla, Werea ed eArs), che oggi rappresenta il 55% del totale della attività.

Livia Montagnoli

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