L’incontro si è svolto nella Cappella Sistina (eccezionalmente aperta per l’occasione), dove oltre duecento artisti hanno risposto con piacere all’invito di Papa Francesco organizzato in occasione del 50° anniversario della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani.
Scrittori, musicisti, artisti e registi sono figure rilevanti della società grazie alle quali è possibile “sognare nuove versioni del mondo, a scandagliare la realtà al di là delle apparenze, a sottrarsi dal potere suggestionante di una presunta bellezza superficiale, complice dei meccanismi economici che generano disuguaglianze” spiega il Papa nella sua omelia, riportata da RaiNews.
L’OMELIA DEL PAPA CHE OMAGGIA LA CREATIVITÀ DEGLI ARTISTI
“La creatività dell’artista sembra così partecipare della passione generativa di Dio” continua Papa Francesco, “la passione di creare. Siete alleati del segno di Dio! Siete occhi che guardano e che sognano. Non basta soltanto guardare, bisogna anche sognare. Noi esseri umani aneliamo a un mondo nuovo che non vedremo appieno con i nostri occhi, eppure lo desideriamo, lo cerchiamo, lo sogniamo. Come diceva uno scrittore latino-americano, abbiamo un occhio di carne e l’altro di vetro: con quello di carne guardiamo ciò che vediamo, con quello di vetro guardiamo ciò che sogniamo”. Un omaggio che abbraccia tutti gli artisti, soprattutto chi era presente all’evento, come Caetano Veloso, Amelie Nothomb, Niccolò Ammaniti, Roberto Andò, Alessandro Baricco, Marco Bellocchio, Michela Murgia, Sergio Rubini, Ludovico Einaudi, Ferzan Ozpetek, Luciano Ligabue, Mogol, Mariangela Gualtieri, Alice Rohrwacher, Sandro Veronesi, Gloria Campaner, Gianrico Carofiglio, Simone Cristicchi, Alessandro Haber, Marco Paolini, Igiaba Scego, Susanna Tamaro, Nicola Lagioia, Annalena Benini. Ad accettare l’invito sono stati anche il regista inglese Ken Loach e, in rappresentanza degli Stati Uniti e della comunità latino americane, anche Abel Ferrara, Jhumpa Lahiri e Andres Serrano. Ed è a loro che il Papa ha anche lanciato un appello sentito chiedendo di non dimenticare i poveri “che sono i preferiti di Cristo, in tutti i modi in cui si è poveri oggi. Anche i poveri hanno bisogno dell’arte e della bellezza. Alcuni sperimentano forme durissime di privazione della vita; per questo, ne hanno più bisogno. Di solito non hanno voce per farsi sentire. Voi potete farvi interpreti del loro grido silenzioso”.
LA COLLEZIONE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DEI MUSEI VATICANI COMPIE CINQUANT’ANNI
All’interno del percorso dei Musei Vaticani, un’ampia sezione è dedicata alla Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea che comprende opere realizzate dalla fine del XIX secolo, fino al Novecento inoltrato. Nata per volontà di Paolo VI (e inaugurata nel giugno del 1973 con Papa Montini) la raccolta intende riallacciare il dialogo tra la Chiesa e la cultura contemporanea, abbracciando opere di pittura, scultura e grafica donate nel corso degli anni da artisti, collezionisti, enti privati e pubblici. La maggior parte delle donazioni sono il risultato di una serie di contatti attivati da Paolo VI con l’invito fatto ai protagonisti del mondo dell’arte nel lontano maggio del 1964, proprio nella Cappella Sistina. Ieri, come oggi, il Vaticano continua a sostenere lo stretto legame che lo lega all’arte e agli artisti, vantando una collezione di circa 8mila opere, tra cui troviamo nomi del calibro di van Gogh, Bacon, Chagall, de Chirico, Manzù, Capogrossi, Fontana, Burri e Matisse.
Valentina Muzi
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